mercoledì 28 agosto 2013

DISCARICHE ABUSIVE E FOGNE A CIELO APERTO LUNGO IL CORSO DEL FIUME PESCARA

Riceviamo e pubblichiamo la denuncia del signor Gianni Di Biase di Brecciarola, che ci segnala la presenza di "discariche" abusive e "fogne" a cielo aperto lungo il corso del Fiume Pescara nel tratto che va da Brecciarola a Santa Filomena.
Esistono diverse normative a livello nazionale che tutelano l'ambiente dallo scarico di rifiuti e dall'inquinamento delle acque, che prevedono a seconda dei casi sia sanzioni amministrative che penali. A tal proposito, si può citare il D.LGS 152/1999 modificato dal D.LGS 258/2000 che si occupa dell'inquinamento delle acque e il divieto di abbandono rifiuti regolamentato dagli articoli 255 - 256 del D.LGS 152/2006 con sanzioni che variano a seconda se il trasgressore è un singolo privato oppure una impresa o ente. 
Queste normative, anche se ci sono, sono puntualmente disattese e trasgredite in tutta Italia; infatti, ogni giorno corre notizia del ritrovamento ovunque nel territorio nazionale di discariche a cielo aperto e di scarti inquinanti sia civili che industriali che invece di essere collegati alla rete fognaria e tramite collettori ai depuratori, vengono scaricati direttamente nel corso dei fiumi, come avviene anche nella Val Pescara, dove il letto del fiume, come si evince dal video - denuncia che ci ha fornito il signor Di Biase, è ridotto a una discarica a cielo aperto di ogni genere e tipo e le acque sono ormai putride.

FIUME PESCARA DISCARICA E FOGNA A CIELO APERTO 

martedì 27 agosto 2013

DOVE SONO L'ASCENSORE E IL MONTASCALE PER DIVERSAMENTE ABILI NELLA SEDE COMUNALE DI VIA DELLE ROBINIE?

Alcuni cittadini, nei giorni scorsi, sono andati per ragioni burocratiche nella sede comunale di Via delle Robinie in località Madonna degli Angeli, dove c'è la sede degli uffici dell'Ecologia e Ambiente, del Verde Pubblico e della Sanità del Comune di Chieti.
Gli utenti, visitando la struttura, non hanno visto ne un ascensore, ne il montascale per i diversamente abili, così ci hanno contattato, chiedendo il nostro intervento, fornendoci anche delle fotografie sull'interno ed esterno del palazzo di Via delle Robinie.
Pertanto, considerata l'importanza, per l'idoneità di una struttura a svolgere funzione pubblica, della presenza di un ascensore e di mezzi atti a permettere l'accesso anche ai piani superiori dei diversamente abili, i cittadini vorrebbero sapere dal Sindaco di Chieti  quali mezzi per l'accesso ai diversamente abili ha in dotazione la sede comunale di Via delle Robinie, e dall'Assessore ai Lavori Pubblici cosa intende fare l'amministrazione per dotare la sede comunale di cui trattasi di un ascensore e/o di altre strutture per l'accesso, anche di cittadini a ridotta capacità motoria.



 Ingresso della Sede Comunale di Via delle Robinie, dentro non c'è l'ascensore
 Scorcio della facciata principale del Palazzo Comunale di Via delle Robinie
Rampa di scale del palazzo comunale di Via delle Robinie dove non c'è il montascale per disabili

giovedì 22 agosto 2013

RIMESSO IN FUNZIONE L'ASCENSORE DELLA SEDE DEL COMUNE DI CHIETI DI "PALAZZO DE PASQUALE"

In data 25 luglio 2013, gli utenti della sede comunale teatina di Palazzo "De Pasquale" ci hanno segnalato alcune problematiche che rendono a tutt'oggi la struttura, sede della Teateservizi, dell'Ufficio Commercio, Sport e Cultura del Comune di Chieti, ai limiti dell'agibilità per ospitare degli uffici pubblici. Sicuramente, la cosa  più grave ed evidente segnalata, per cui tutti si sono lamentati, è l'assenza da troppo tempo di un ascensore funzionante che rendeva difficoltoso, se non impossibile, l'accesso alla struttura per individui a ridotta capacità motoria; problema che abbiamo chiesto all'Amministrazione Comunale di risolvere al più presto possibile. 
A tal proposito, in questi giorni abbiamo fatto un sopralluogo presso Palazzo "De Pasquale" e abbiamo potuto costatare con soddisfazione che anche questa volta la nostra richiesta è stata ascoltata e l'ascensore è stato rimesso in funzione, come si evince dalla documentazione fotografica.
Ora speriamo che appena possibile l'amministrazione doti la struttura di uscite di sicurezza ben visibili ed indicate e di una scala di emergenza, cosa che a quanto pare, purtroppo, non ci dovrebbe essere a Palazzo "De Pasquale".


L'Ascensore funzionante di "Palazzo De Pasquale"








mercoledì 21 agosto 2013

RISOLTE ALCUNE PROBLEMATICHE IN PIAZZA MATTEOTTI ( PIANO S.ANGELO)

Il 13 giugno 2013 abbiamo segnalato le problematiche di parcheggio e viabilità irrisolte in Piazza Matteotti (Piano S.Angelo), nonostante i ripetuti interventi "urbanistici" e "architettonici" degli ultimi quindici anni.

Nei giorni scorsi siamo andati a fare un nuovo sopralluogo  nella piazza e abbiamo potuto constatare che i commercianti sono stati ascoltati e alcuni problemi sono stati risolti. Infatti, con buona soddisfazione di tutti:

 1) E' stata disegnata l'area di "carico e scarico" merci.  2) Sono state finalmente disegnate le strisce del parcheggio per disabili.


 3) Sono stati ridefiniti i parcheggi per ciclomotori  davanti al Circolo di Piano S.Angelo.
 4) Sono stati messi parcheggi a disco orario di 30 minuti per autoveicoli davanti il Circolo di Piano S.Angelo.


Ancora una volta, il "Censorino Teatino" ha contribuito a risolvere delle problematiche dei cittadini, portandole al cospetto dell'opinione pubblica e degli enti competenti che sono prontamente intervenuti. Pertanto, invitiamo la cittadinanza a continuare a segnalare, segnalare, segnalare ! ! !

martedì 20 agosto 2013

RAPPEZZATA LA "STRADA TAGLIENTE" DI VIA POMILIO

Il 2 luglio 2013 abbiamo segnalato col nostro super eroe Italy Man il deterioramento di Via Pomilio, la strada con passaggio a livello all'intersezione fra Viale Benedetto Croce e Viale Unità d'Italia che conduce nella zona industriale di Chieti Scalo. ( vedi anche il servizio: "VIA POMILIO: LA STRADA TAGLIENTE CON PASSAGGIO A LIVELLO").
E' passato poco più di un mese e mezzo e possiamo dire con estrema soddisfazione che ancora una volta gli enti di competenza, Consorzio Industriale e Comune di Chieti, hanno ascoltato le nostre segnalazioni e hanno prontamente rappezzato anche questa strada, anche nei pressi dei binari ferroviari, dove le buche presenti rendevano la carreggiata pericolosa per le persone ed i veicoli transitanti; proprio per queste problematiche  Via Pomilio  era stata soprannominata "la strada tagliente".
 In tempi di "magra", in attesa che ci siano fondi a sufficienza per rifare l'intero manto stradale della zona industriale teatina, possiamo, per ora, ritenerci soddisfatti e ringraziare chi ha ascoltato le richieste dei cittadini.
Le toppe di catrame messe in Via Pomilio


domenica 18 agosto 2013

IL PONTE DEGLI INNAMORATI E LA FACCIATA POSTERIORE DEL ITCG "F.GALIANI" ALLA VILLA DI CHIETI

Nei giorni scorsi abbiamo iniziato un'azione tesa a segnalare le problematiche delle aree più interne della Villa Comunale di Chieti, lontane da occhi indiscreti e dove è meno sostanzioso l'afflusso di visitatori, turisti e di semplici passanti. In particolare, con  questo video abbiamo documentato il degrado del mitico "Ponte degli innamorati", imbrattato dai vandali e della facciata posteriore dell'Istituto Tecnico "F.Galliani", piena di scritte e ridotta a discarica di rifiuti che vengono sistematicamente gettati dai più incivili, sfruttando il fatto che la zona è pressoché isolata. Alla fine del video, chiediamo a chi di dovere, ad esempio la Provincia ( per la scuola) e il Comune per il "Ponte degli Innamorati" e per l'area verde di intervenire affinché siano cancellate le scritte e venga ripulita la zona, rendendo l'area video sorvegliata con delle telecamere, affinché, una volta bonificata la zona, non si ripetano più  spiacevoli atti di vandalismo.


VEDETEVI IL VIDEO 





mercoledì 14 agosto 2013

RIPULITO DALLE ERBACCE IL CAMPO CIAPI. ORA VOGLIAMO LA RIAPERTURA ! ! !

Su segnalazione degli sportivi di Chieti ci siamo occupati il 24 giugno 2013 con il nostro super eroe "Italy Man" della situazione critica in cui versa il glorioso e storico campo di calcio del "Ciapi" in Via Piaggio, attualmente di proprietà dell'Università "G.D'Annunzio", con annessi spogliatoi e servizi, che dopo anni di gloria sportiva, in cui ha ospitato migliaia di incontri e di allenamenti dei settori giovanili e di squadre dilettantistiche di svariate società teatine, e oramai da circa sette anni chiuso e abbandonato con lucchetti ai cancelli. Così per costatare dal vivo quanto riferitoci siamo andati a fare un sopralluogo presso la struttura di Via Piaggio, girando un video che ha documentato lo stato di degrado del campo e le sue pessime condizioni igienico - sanitarie con lussureggianti erbacce che ormai sommergevano anche le porte di gioco e i locali adibiti una volta a segreteria e spogliatoi.

Pertanto, costatata la "vergogna a cielo aperto" che ci siamo trovati davanti, abbiamo chiesto, "meglio tardi che mai", l'intervento degli organi competenti, in primis l'Università di Chieti, per riconsegnare alla città, agli sportivi e alla società questo glorioso impianto.

VIDEO  - DENUNCIA CHE ABBIAMO GIRATO FUORI I CANCELLI DEL CIAPI

E' passato circa un mese e mezzo da allora, e finalmente qualcosa si è mosso, infatti, ieri, un nostro collaboratore, passando lungo Via Piaggio, si  è accorto che il centro sportivo del Ciapi è stato almeno ripulito dalle lussureggianti erbacce.

IL CENTRO SPORTIVO DEL CIAPI LIBERO DALLE ERBACCE

La strada è ancora lunga per riconsegnare alla città una struttura degna di essere chiamata "sportiva", ma almeno un piccolo passo in avanti è stato fatto, ed è un altro segnale che il "Censorino Teatino" è un interlocutore dell'opinione pubblica cittadino autorevole ed ascoltato.

 Pertanto, con la speranza di essere ancora una volta ascoltati, chiediamo che al fine della riapertura del Centro Sportivo Ciapi vengano restaurati e messi a norma la segreteria, gli spogliatoi ed i servizi igienici e venga ovviamente "rizzollato" o dotato di erba sintetica e di illuminazione pienamente funzionante il terreno di gioco, affinché possa essere riconsegnato agli sportivi sia della città che dell'università.

martedì 13 agosto 2013

DEGRADO E LAVORI MAI ULTIMATI NELLA CONTRADA SANTA BARBARA DI CHIETI

Contattati dall'Architetto Giacomo Di Labio, residente in Via S.Barbara n. 4, siamo stati nella contrada Santa Barbara di Chieti per segnalare le problematiche di questa zona della città.
L'Architetto Giacomo Di Labio, portavoce dei residenti della contrada, ci ha contattato perché sta cercando di capire se può considerarsi ancora un cittadino della "sempre più bistrattata Città di Chieti, con diritti pari a quelli di altre zone" e per riuscire ad ottenere dall'attuale amministrazione risposte e azioni concrete tese alla risoluzione "dell'inaccettabile condizione d'abbandono in cui versa, in particolare, il tratto iniziale della Via S.Barbara", in cui risiede.
Come ha spiegato l'Architetto Di Labio che ha più volte scritto alle autorità comunali competenti senza importanti risultati: "dopo decenni di incuria, sembrava che la precedente amministrazione ( Ricci si intende) avesse avuto l'intenzione, meritevole, di realizzare nuovi lavori di rifacimento della predetta via e dei suoi sottoservizi, ma - ha precisato Di Labio - al di là, di iniziali ipocriti trionfalismi, dopo anni, molte opere sono ancora da realizzare e quelle già realizzate, presentano notevoli segni di degrado, come, ad esempio: 
1)i marciapiedi in più punti già cadenti; 2) le betonelle mal posate; 3)i nuovi tombini completamente occlusi; 4) la nuova piantumazione in maggior parte secca; 5) i nuovi pali della pubblica illuminazione non funzionanti e la situazione pericolante per alcuni di quelli più vecchi"

Oltre a ciò, ed è qui, che l'esasperazione del signor Di Labio è arrivata al culmine, si aggiunge che: "i lavori relativi al tratto iniziale della via, risultano, stranamente, interrotti da ben oltre un anno, lasciando l'ingresso principale della popolosa contrada in completo degrado". 
Inoltre, "il muro di sostegno della strada in laterizio, all'incrocio con Via Papa Giovanni XXIII, è vistosamente pericolante, prossimo al collasso e circa metri 20 di marciapiedi, non solo non sono stati mai rifatti, ma, addirittura, è stato rimosso quel poco che c'era prima dei predetti lavori".
E per completare in bellezza l'opera oltre sei anni fa "durante l'esecuzione di alcuni lavori da parte dell'Anas, nei pressi dell'imbocco di Via S.Barbara, furono danneggiati un tratto di tubazione di acqua potabile ed una saracinesca", "seppellita" a circa due metri da casa Di Labio. 
Successivamente, "una fuoriuscita rilevante d'acqua ha allagato per ben due volte il piano seminterrato dell'abitazione" del signor Di Labio, "procurando notevoli danni, regolarmente denunciati e rimborsati dalla ditta appaltatrice".
Da allora, ha continuato l'Architetto Giacomo Di Labio "dopo i lavori urgenti, di ripristino del servizio acquedotto, eseguiti dagli operai comunali, 50 mt di tubature sono ancora appoggiate sul piano campagna, alla mercé del tempo e degli animali e la saracinesca risulta sempre seppellita pericolosamente" nei pressi di casa sua, nonostante la presenza di un'altra ubicata all'interno di un adeguato tombino, sito a a circa 3 metri di distanza.
A seguito delle numerose denunce dell'Architetto Giacomo Di Labio, il Direttore dei Lavori di Via S.Barbara, ed alcuni esponenti della passata e della presente amministrazione comunale, avrebbero promesso l'adeguata e definitiva sistemazione delle suddette criticità durante la realizzazione dei lavori che avrebbero riguardato il tratto iniziale della contrada; ma  a tutt'oggi nessuna promessa è stata  mantenuta e il tratto iniziale della strada è ancora pieno di crepe ed in pessime condizioni; sono stati solo messe delle piante che sono praticamente già nate secche e dei pali dell'illuminazione mai funzionanti.
 Così, in assenza delle predette opere, nell'abitazione del Di Labio, come ci ha raccontato sempre l'interessato "continuano ad essere presenti alcuni dissesti murari, verificatisi a seguito dei due predetti allagamenti ed evidenti tracce di umidità, che possono facilmente e tecnicamente essere imputabili a probabili e continue perdite d'acqua dalla predetta saracinesca". 
In aggiunta a quanto descritto, a rendere più critica la situazione, si aggiunge la condizione di abbandono dei terreni privati e pubblici, limitrofi al tratto sopra descritto che sono divenuti, di fatto una piccola discarica abusiva, non garantendo per le abitazioni limitrofe alcuna garanzia minima d'igiene e di salvaguardia contro gli incendi, contravvenendo di fatto anche all'ordinanza sindacale n.64 del 26 maggio 2011. 
Intanto, a dimostrazione del fatto che le osservazioni del Di Labio non sono poi così infondate, il 6 agosto 2011 si è anche verificato un incendio, fortunatamente domato dai Vigili del Fuoco.
Pertanto, l'Architetto Giacomo Di Labio, portavoce dei cittadini di Santa Barbara, stufo delle "false promesse" fino ad ora avute da tutti, "le voci ufficiose, che vogliono di fatto terminati i lavori, alcune evidenti irregolarità nella direzione, nella realizzazione e nell'appalto delle suddette opere" e la situazione di continua pericolosità per la pubblica incolumità, si augura di ottenere finalmente una valida risposta e fatti concreti, da un'amministrazione che spera "possa mettere da parte interessi politici per occuparsi di quelli di una parte importante della propria città". Se l'amministrazione non interverrà, l'Architetto Di Labio, insieme ai vicini, è cosi esasperato e determinato ad agire che è disposto finanche a ricorrere ad estreme forme di protesta ed alla giustizia civile, portando i responsabili di questi disservizi in Tribunale, pur di far valere "le proprie oneste e valide aspettative".

 Il muretto pericolante di delimitazione della strada all'incrocio tra Via S.Barbara e Via Papa Giovanni XXIII
 Il primo tratto di Via S.Barbara dissestato che necessita di essere rifatto
 Le piante nate secche, i pali della luce nuovi che non funzionano sulla destra e quelli pericolanti sulla sinsitra
 Marciapiedi rifatti e già in rovina
 Marciapiede rifatto e già in rovina nei pressi della fermata del Bus n.5
 Sempre marciapiedi rifatti e già in rovina
Betonelle mal posate
 Tratto di strada senza marciapiede e area dove dietro le lussureggianti erbacce ci sono le tubature scoperte
 Discarica Abusiva dietro il burrone del precipizio di Via S.Barbara, attualmente coperta da lussureggianti erbacce che necessitano di essere tagliate prima di bonificare l'area

Cartellone dei lavori che, secondo quello che ci ha raccontato il portavoce dei residenti, non ha risolto le problematiche della strada, soprattutto nel primo tratto di Via S.Barbara







domenica 11 agosto 2013

RIQUALIFICARE L'EX PALAZZO ABBANDONATO DEL MUSEO ALLA VILLA COMUNALE DI CHIETI

Cristiano Vignali e Italy Man son andati a fare un giretto dietro la Villa Comunale di Chieti per documentare cosa non va nell'area. In questo servizio la redazione del Censorino Teatino ha filmato lo stato di abbandono e degrado dell'ex palazzo del Museo alla Villa Comunale che alcuni lustri fa ospitava diversi reperti che ora si trovano nel Museo della Civitella. La struttura ormai è obsoleta e necessita sia di essere ristrutturata che riqualificata, perciò si chiede alle autorità competenti come il Comune e la Sovrintendenza di riutilizzare  e restaurare l'immobile che è un altro dei tanti "contenitori" vuoti dell'antica Teate.


venerdì 9 agosto 2013

DEGRADO DELLA STRADA DEL BELVEDERE DELLA VILLA COMUNALE NEI PRESSI DELL'EX OSPEDALE MILITARE DI CHIETI

 
L'altro giorno, col fine di presentare delle proposte per la riqualificazione, il restauro, la bonifica e la manutenzione della Villa Comunale di Chieti che, nonostante gli interventi fatti e i tanti soldi pubblici spesi, presenta ancora molteplici criticità,siamo andati, col nostro super eroe Italy Man, a fare una passeggiata nella parte di dietro del parco cittadino, per intenderci nella strada del Museo di Villa Frigerj, del belvedere e dell'ex ospedale militare e tra le diverse cose che non vanno abbiamo potuto costatare il degrado del manto stradale con buche veramente profonde. Come si evince dalla documentazione fotografica, Italy Man con un metro ci mostra che le buche in certi punti arrivano addirittura a circa 12 cm di altezza e pressoché ad un metro di lunghezza. Pertanto,considerato che questa è una zona trafficata quotidianamente soprattutto da turisti che vanno a visitare il museo, ragazzi e bambini che giocano, sarebbe il caso che il bravo e preparato Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti provveda a rifare il manto o per lo meno a chiudere le buche che si sono aperte anche in questa strada onde evitare che qualcuno prima o poi si faccia male. Magari questa zona essendo nella parte posteriore della Villa Comunale è meno visibile, ma anche qui ci sono dei problemi  che documenteremo di volta in volta con diversi servizi che in questi giorni stiamo curando.


BUCA ALTA 12 CM
 BUCA LUNGA CIRCA 1 METRO



giovedì 8 agosto 2013

INIZIO DEI LAVORI DI RIPARAZIONE DEL PONTE DI "COLETTI" NELLA ZONA INDUSTRIALE DI CHIETI

Il 6 giugno 2013, abbiamo segnalato la presenza, in Via Papa Leone XIII, per intenderci l'area dove si trovano tra i tanti gli impianti industriali della "Mokambo", della "Dayco" e il Centro "Dama", di un ponte che negli anni passati è stato chiuso per lavori poiché non agibile e rifatto grazie all'intervento dell'amministrazione provinciale "Coletti". 
Non ci sarebbe nulla di strano, considerato  che uno dei compiti della Provincia è la manutenzione delle strade, ma questo ponte, nonostante i lavori di rifacimento, presenta ancora a tutt'oggi delle problematiche che mettono in seria difficoltà l'incolumità dei veicoli che ci transitano sopra, poiché, come segnalatoci dai lavoratori che ogni mattina lo attraversano per andare in fabbrica e negli uffici, ha un forte avvallamento in prossimità del punto di congiunzione con la formazione di un dosso artificiale molto alto che crea pericoli per la stabilità e per gli ammortizzatori dei veicoli. Successivamente, il nostro membro Cristiano Vignali ha mandato delle lettere chiedendo di intervenire per la riparazione del ponte agli enti competenti tra cui il Consorzio Industriale della Val Pescara. 
Finalmente, il 7 agosto 2013, qualcosa si  muove per risolvere le problematiche del ponte: abbiamo appreso in una nota dell'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti, Geom. Mario Colantonio che "Il Dott. Crescentini, Direttore Tecnico del Consorzio Industriale" ha personalmente contattato l'assessore,  avvisandolo che "nel pomeriggio di oggi ( 7 agosto 2013 per chi legge) o al massimo entro domattina (8 agosto 2013 per chi legge) avranno inizio i lavori per ripristinare il tutto". Dal comunicato dell'Assessore Colantonio si evince anche che il motivo del pericoloso avvallamento è dovuto al "sollevamento di un giunco metallico con pericolosità per il transito veicolare". Il Consorzio Industriale Val Pescara probabilmente è lo stesso che recentemente, come da noi pubblicizzato, ha fatto rattoppare Via Piaggio strada "a groviera" della zona industriale di Chieti. Speriamo che sia la volta buona per risolvere anche il problema di questo ponte; intanto questa  è un'altra dimostrazione che il "Censorino Teatino" è ascoltato e funziona. 











mercoledì 7 agosto 2013

BONIFICA DEL CAPANNONE IN ETERNIT IN VIA ATERNO A BRECCIAROLA

In questi giorni i cittadini ci hanno segnalato diversi casi  di strutture con probabili coperture in eternit (fibre di amianto) presenti a Chieti per cui abbiamo chiesto l'intervento, per il sopralluogo di verifica e la successiva bonifica, da parte delle autorità competenti, come ad esempio al Villaggio Celdit e in Via Salvo D'Acquisto a San Martino.
Ma. ci sono anche situazioni in cui, invece,  dopo notevoli sforzi che hanno comportato grande attesa e apprensione, si è arrivati finalmente a dei risultati che hanno portato alla bonifica dell'amianto, come ad esempio quella che ci hanno segnalato dei residenti in Via Aterno in contrada Brecciarola, dove, nei pressi del supermercato "Gran Mercato", degli operai di una ditta specializzata stanno bonificando il tetto di un capannone privato con rivestimento in eternit. Sicuramente questo è di buon auspicio e dimostra come sia possibile risolvere efficacemente il problema amianto, investendo soldi su ditte specializzate nella bonifica di questa pericolosissima sostanza che fino ai primi anni '90 del XX secolo era usata in edilizia. Pertanto chiediamo ai cittadini di segnalare il più possibile a noi e alle autorità competenti la presenza di strutture in eternit, affinché si solleciti l'opinione pubblica verso la risoluzione di questo problema, perché la nostra salute non ha prezzo.
FASI DELLA BONIFICA DEL CAPANNONE IN ETERNIT DI BRECCIAROLA IN VIA ATERNO






sabato 3 agosto 2013

DOVE E' FINITA LA STATUA DI GIOVANNI CHIARINI ?

"Dove è finita la statua di Giovanni Chiarini?" E' la domanda che si pone Eugenio Di Francesco, noto commerciante teatino, titolare di un negozio di articoli sportivi, maestro di sci e non solo che ha contattato il 1 agosto 2013 con una lettera da lui firmata la "Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici dell'Abruzzo" di L'Aquila, scrivendo:"...E' da molto tempo che girando la Villa Comunale non riesco a trovare più la statua di Giovanni Chiarini, esploratore teatino morto a soli 29 anni" , pertanto, chiede innanzitutto di sapere a nome della cittadinanza di Chieti "che fine abbia fatto".
 Giovanni Chiarini era un esploratore teatino del XIX secolo salito alle cronache nazionali ed internazionali per essere stato scelto per la spedizione ai laghi equatoriali organizzata dalla Società Geografia Italiana guidata dal grande geografo perugino Orazio Antinori. Chiarini arrivò nella regione etiopica dello Scioa nell'agosto del 1876. Lasciato a Let Marefia l'Antinori incapace di proseguire per motivi di salute, nel maggio 1878 proseguì assieme ad Antonio Cecchi, capitano di marina venuto in loro soccorso, verso meridione. I due esploratori raggiunsero il regno del Limu incontrando gravi difficoltà dovute all'asperità dei luoghi ed all'ostilità di vari capi locali. Nel febbraio 1879 furono costretti ad arrestarsi presso la residenza della regina di Ghera che, credendoli agenti del re dello Scioa Sahle Mariam (poi divenuto imperatore d'Etiopia con il nome di Menelik II), li imprigionò. Qui Chiarini, provato dagli stenti e dalla malaria, morì il 5 ottobre 1879 tra le braccia di Antonio Cecchi. Come scrisse il giornalista Fernando Aurini in un articolo pubblicato sul "Giornale d'Italia" del 6 ottbre 1957, pare che il Chiarini, prima di spegnersi, chiamato Cecchi vicino a sé, gli avrebbe detto: "Mio caro, riferisci alla Società Geografica che io muoio sulla breccia per fare il mio dovere; che mi dispiace, più che morire, non poterlo compiere fino all'ultimo, fino ai Laghi Equatoriali, dove la nostra spedizione doveva giungere. Saluta tutti i signori della Società, e non dimenticare di baciare per me la povera mamma mia". Antonio Cecchi, che fu poi liberato l'anno successivo alla morte del Chiarini, riuscì a dargli degna sepoltura.
 Il suo impavido coraggio e la sua triste sorte commossero profondamente l'opinione pubblica italiana e la sua figura, esaltata dalla più accesa stampa nazionalista dell'epoca, assunse un'importanza decisiva nel suscitare un maggiore coinvolgimento italiano in campo coloniale. Nel 1884, cinque anni più tardi, l'africanista Augusto Franzoj, grazie all'aiuto di Menelik, riuscì a riportare in patria la salma del Chiarini, alla quale la natía Chieti rese solenni onoranze funebri e pose un suo busto monumentale commemorativo proprio nella Villa Comunale della città in Piazza Mazzini.
Ma,negli ultimi anni, purtroppo, a seguito di alcuni lavori di rifacimento della Villa Comunale, il glorioso busto di Chiarini pare che sia stato, insieme ad altri storici busti, rimosso ed inizialmente depositato ad ammuffire  in un magazzino di proprietà comunale e da quel momento si sono perse le tracce della statua, finita successivamente chissà dove.
Pertanto, ormai passati diversi anni e  pressoché finiti i lavori di ristrutturazione della Villa, da più parti i cittadini più attenti alla memoria, all'identità  cittadina e alla tutela del patrimonio storico e artistico, si chiedono: DOVE è FINITA LA STATUA DI GIOVANNI CHIARINI? QUANDO E DOVE VERRA' RICOLLOCATA ?
 


Il busto di Giovanni Chiarini scomparso dalla Villa Comunale di Chieti


 

giovedì 1 agosto 2013

INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE GIARDINELLI SUL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DEL TRIBUNALE DI CHIETI

A seguito del nostro servizio sul progetto di ristrutturazione del Tribunale di Chieti che, attualmente, purtroppo, ancora non decollerebbe perché, secondo indiscrezioni trapelate, il progetto dovrebbe prevedere un ampliamento volumetrico dell'ultimo piano per il quale occorrerebbero dei permessi che non sarebbero ancora presenti, abbiamo ricevuto e pubblichiamo l'interrogazione presentata dal Consigliere Comunale di "Scelta Civica per l'Italia" del Comune di Chieti, Dott. Alessandro Giardinelli, che cita il "Censorino Teatino" come fonte; tra l'altro, in questi giorni, secondo quanto si apprende dagli organi d'informazione, il Dott. Giardinelli sarebbe stato fatto oggetto di atti intimidatori contro la sua persona proprio per l'attività politica che sta svolgendo in città.  Restiamo intanto in attesa di nuovi sviluppi e di nuovi eventuali informazioni utili a fare chiarezza su questa vicenda su cui abbiamo deciso di indagare.
 
 
 
1a parte interrogazione del Consigliere Alessandro Giardinelli
 
 
 
 
 2a parte interrogazione del Consigliere Alessandro Giardinelli