domenica 28 aprile 2013

SEGNALATO DISSERVIZIO AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI CHIETI

Si parla spesso dei tagli alla sanità pubblica che toglie risorse indispensabili per offrire un servizio efficiente al cittadino contribuente, situazione che si è aggravata ancora di più con il federalismo fiscale che ha allargato ancora di più la disparità del servizio fra Nord e Sud del Paese e addirittura fra regione e regione; tutto questo per pagare il debito pubblico italiano causato dai malgovernanti di tutti i "colori" che strozzano il popolo. A tal proposito, questa volta, raccogliamo la segnalazione della signora Monica Toracchio di Chieti che vuole segnalare un disservizio del Pronto Soccorso di Chieti di cui è stata vittima la madre, accompagnata da lei martedì 23 aprile  presso il Policlinico SS.Annunziata di Chieti per dei forti dolori alla pancia dovuti a calcoli, disservizio probabilmente provocato, secondo quanto ci ha raccontato la signora, dalla carenza di personale e da un errore di valutazione della gravità della madre. Pertanto, ascoltiamo cosa ha da raccontarci la signora Toracchio.


giovedì 25 aprile 2013

COSA C'E' VERAMENTE DIETRO IL SEQUESTRO DEL CENTRO RACCOLTA RIFIUTI DEL COMUNE DI CHIETI?

In questi giorni a Chieti è vera e propria emergenza rifiuti. Contemporaneamente alla notizia che verrà confluita nella discarica teatina di Casoni dell'immondizia proveniente da Roma, è arrivata la chiusura dei centri di raccolta dei rifiuti ingombranti del Comune di Chieti e precisamente di quello nell'ex rimessa filoviaria di Via Aterno a Santa Filomena e di quello presso il Centro Commerciale "Centauro" in Via Masci a Madonna del Freddo, considerati non idonei per legge ad effettuare questo servizio.Il centro nell'ex rimessa filoviaria è stato chiuso a fine marzo perché posto sotto sequestro dalla Finanza (ex art.322 c.p.p.) che ha posto i sigilli dopo un blitz della sezione aerea delle "Fiamme Gialle" che ha chiesto di eseguire interventi urgenti per rendere il centro a misura di legge; invece, il centro di raccolta del "Centauro"  è stato chiuso dalla stessa ditta appaltatrice del servizio di igiene urbana della città di Chieti l'Ati "Cns - Mantini - Formula Ambiente" per eseguire una serie di lavori urgenti finalizzati a rendere anche qui lo spazio a norma di legge. In particolare, per riaprire il centro di raccolta di Santa Filomena (dove l'Ati Cns-Mantini-Formula tiene il suo "quartier generale", parcheggia e lava i mezzi, effettua il trasbordo dell'umido fra i vari automezzi preposti e raccoglie i rifiuti inerti come televisori e frigoriferi), sono necessari interventi di circa 140 mila euro, che dovrebbero essere realizzati paradossalmente entro il 30 aprile (che è praticamente dietro l'angolo), che dovrebbero prevedere, tra le altre cose, di dotare l'area  oltre che di un pavimento impermeabilizzato di un sistema di raccolta delle acque reflue e piovane considerato che abusivamente le acque venivano scaricate nell'ambiente in un fosso vicino al sito tramite una condotta sotterranea considerata "fuorilegge" dalle "Fiamme Gialle". Mentre, il Centro di raccolta di Via Masci per essere riaperto abbisogna di essere dotato di una adeguata segnaletica e anch'esso di una pavimentazione impermeabilizzata.


Il cartello che informa sul sequestro da parte della Finanza del Centro di Via Aterno in base all'ex art.322 del c.p.p.
Il centro di raccolta dei rifiuti di Via Aterno                          
            Il centro di raccolta dei rifiuti del "Centauro"



A tal proposito, la ditta Ati si è resa disponibile ad effettuare velocemente e anticipare il pagamento di questi lavori che comunque non dovrebbero essere di loro competenza in quanto, come spiega Giulio Foracchia (Direttore di commessa dell'Ati e custode giudiziario dell'area di Santa Filomena) l'azienda paga un regolare canone d'affitto al Comune di Chieti proprietario dell'area. Il Comune dal canto suo, come spiega Foracchia, dovrebbe concedere il prima possibile le autorizzazioni per effettuare gli interventi e cambiare la destinazione d'uso dell'area, altrimenti si dovrà per forza di cose spostare il centro in un altro sito, perché non si possono raccogliere rifiuti in un area considerata non idonea  e fuorilegge. Fatto sta che, attualmente,Chieti non ha un vero e proprio centro di raccolta dei materiali ingombranti in disuso. Un problema serio che ha ridotto di molto la qualità del servizio di raccolta dei rifiuti reso alla cittadinanza:  senza un centro di raccolta specifico, non basta l'impegno profuso dal personale, il ritiro dei rifiuti non può essere puntuale e la pulizia delle strade cittadine nolente o dolente ne risente.Tra l'altro non aiuta a risolvere la situazione di certo il "braccio di ferro" in corso tra il Comune e l'Ati che ha chiesto all'ente il pagamento di alcune spettanze regresse e non riconosciute subito. Sembra veramente assurda e paradossale questa situazione che rischia di ridurre Chieti a una discarica a cielo aperto senza un vero e proprio centro di raccolta dei rifiuti, sopratutto considerando che è stato proprio il Comune ad adibire il sito di Santa Filomena a centro di raccolta comunale dei rifiuti con una determina dirigenziale del gennaio 2011, senza però accertarsi prima se il sito di Via Aterno come quello del Centauro (che addirittura si trova nei pressi di un supermercato) erano a norma di legge per effettuare la raccolta. Da questa situazione resta, come al solito, danneggiata la cittadinanza che a fronte di un aumento delle tasse, ha un servizio di igiene urbana peggiorato e dovrà ora pagare i lavori di adeguamento dei siti gravati dalle eventuali sanzioni (multe) che ci saranno perché qualcuno, forse per superficialità e non curanza,   forse  per tutelare interessi diversi da quelli della collettività, ha sbagliato.
A tal proposito, sorge spontaneo porsi delle domande che chi di dovere dovrà rispondere per capire cosa c'è veramente dietro la chiusura e il sequestro del centro di raccolta rifiuti del Comune di Chieti, considerando anche che la Procura della Repubblica ha aperto una inchiesta:


Video davanti al centro raccolta rifiuti comunale di Via Aterno 

Perché sono stati resi centri di raccolta rifiuti comunali dei siti che evidentemente non erano a norma per effettuare questo servizio?

Perché le aree di raccolta rifiuti del "Centauro" e di Via Aterno non sono state messe a norma prima che divenissero centri di raccolta dei rifiuti comunali?

La determina che ha stabilito che l'ex deposito dei bus di S.Filomena in Via Aterno è il centro di raccolta comunale è fuorilegge?

A chi ha probabilmente giovato tenere un centro di raccolta immondizia non a norma?

Quali eventuali interessi diversi da quelli della collettività ci sarebbero dietro questa vicenda?

Quando il Comune di Chieti concederà le autorizzazioni per i lavori di adeguamento alla ditta?

Chi risarcirà ora il  non ancora quantificabile eventuale danno ambientale causato da un centro di raccolta rifiuti non a norma per tutto questo tempo?

Chi è responsabile veramente dell'eventuale danno ambientale e del disservizio che subisce la cittadinanza?

Quando riapriranno veramente i centri di raccolta dei rifiuti comunali?

TROPPO COMODO MUOVERSI ORA CHE è STATA APERTA UNA INCHIESTA GIUDIZIARIA. IL DANNO RETROATTIVO PROBABILMENTE C'E' STATO E NESSUN INTERVENTO SANATORIO A POSTERIORI POTRA' ELIMINARLO.



lunedì 22 aprile 2013

IL DEGRADO DELLE CASE POPOLARI DI VIA DELLE ACACIE

Si parla da tempo del degrado mai risolto delle case popolari sia dell'Ater, sia del Comune. A tal proposito, la rubrica il "Censorino Teatino" ha ricevuto la segnalazione della signora Paola Del Grosso, portavoce dei residenti di Via delle Acacie n.3 a Chieti in località Madonna degli Angeli, che, mai veramente ascoltati, intendono segnalare alcuni spinosi problemi che riguardano il loro stabile ( riferitoci di proprietà comunale) al Comune di Chieti, alla Prefettura e alla Asl, affinché vengano trovate delle soluzioni: 

1) Lo spiazzale sterrato (foto n.1)sopra la palazzina di Via delle Acacie n.3 c'è uno spiazzale sterrato che potrebbe essere asfaltato, come richiesto più volte vanamente al Comune dai residenti, per risolvere l'annoso problema dei parcheggi nella strada. Tra l'altro, dall'area sterrata, quando piove forte, scendono giù fango e detriti che invadono tutta la strada.
Lo spiazzale sterrato

2) L'appartamento abbandonato e fatiscente nel seminterrato del palazzo (foto n.2-3): nel sottoscale dello stabile di Via delle Acacie n.3 c'è un appartamento assegnato, ma abbandonato dall'inquilino da alcuni mesi a causa delle pessime condizioni igienico - sanitarie in cui si trovano i locali. L'inquilino ha probabilmente dovuto lasciare l'appartamento poiché non è abitabile, in quanto, senza gas, senza luce, senza pavimentazione e carente di servizio igienici; ridotto a un ricettacolo di rifiuti di ogni sorta, covo di ratti e fonte di maleodoranti olezzi, che sopratutto in estate si diffondono in tutto lo stabile. Cosa ci sarà realmente in quell'appartamento chiuso? Nessuno lo sa.
 L'appartamento abbandonato invivibile in Via delle Acacie n.3
Mistero su cosa ci sia veramente dentro questo appartamento abbandonato in Via delle Acacie n.3

3) Discarica a "cielo aperto" nell'area dove ci sono i contattori del gas ( foto 4-5): davanti lo stabile di Via delle Acacie n.3,nell'area dove ci sono i contatori del gas, sorge una discarica a cielo dove c'è di tutto e di  più, che oltre a peggiorare le condizioni igienico - sanitarie, ostruisce finanche l'apertura dei contatori del gas.

La discarica a cielo aperto in Via delle Acacie n.3






domenica 21 aprile 2013

RIAPERTO IL SOTTOPASSO DI VIA PENNE: IL CENSORINO TEATINO FUNZIONA ! ! !

Da sabato pomeriggio è stato riaperto il sottopasso di Via Penne che era rimasto bloccato per diversi giorni a causa dell'allagamento, che aveva raggiunto pressoché un metro d'acqua, che bloccava questa strada di accesso alla zona industriale e commerciale della città da Viale Benedetto Croce. Questo anche grazie alla video - segnalazione fatta dal "Censorino Teatino" che ha mosso l'opinione pubblica locale, spingendo le autorità competenti ad intervenire per risolvere questo spinoso problema. Così venerdì i Vigili del Fuoco hanno aspirato l'acqua e una ditta specializzata chiamata dal Comune ha ripristinato il funzionamento di una delle due pompe di drenaggio dell'acqua che era bloccata; e nei prossimi giorni la stessa ditta provvederà alla sostituzione della seconda pompa che invece è danneggiata. Dunque, ora, come si evince dalla foto, finalmente la viabilità in Via Penne è tornata regolare. Questo vuol dire che ancora una volta le segnalazioni del Censorino Teatino hanno avuto buon esito e le nostre richieste sono state ascoltate: IL CENSORINO TEATINO FUNZIONA ! ! !


venerdì 19 aprile 2013

VENGA FATTO RISPETTARE IL DIVIETO DI SOSTA CON RIMOZIONE FORZATA A FILIPPONE IN VIA SAN CAMILLO DE LELLIS SENNO' IL TRAFFICO VA IN TILT

I residenti del quartiere Filippone di Chieti, sono ormai esasperati dalla critica situazione del parcheggio selvaggio vietato in ambo i lati in Via San Camillo de Lellis ( la discesa di Filippone per intenderci), che manda quotidianamente in tilt la viabilità della strada, sopratutto nelle ore di grande traffico, creando problemi sia ai veicoli a motore che ai pedoni. A tal proposito,come ci racconta Luigi Ciocca, residente nella zona: "in Via San Camillo de Lellis,  nonostante ci sia il divieto di sosta con rimozione forzata da ambo i lati, gli automobilisti parcheggiano ai lati della carreggiata, restringendone la corsia di marcia; tra l'altro dal lato destro a scendere ora c'è anche un cantiere aperto che provoca un ulteriore restringimento. Solo davanti la chiesa di San Camillo ci sono due parcheggi per invalidi, il resto della strada è tutta a sosta vietata. Questa situazione crea disagi sia ai veicoli che ai pedoni,poiché i passanti sono costretti a camminare in mezzo alla strada con grave rischio per la loro incolumità, mentre i veicoli, restano bloccati o sono costretti ad invadere l'altra carreggiata per passare, sopratutto quando circolano gli autobus che collegano il popoloso quartiere di Filippone. poiché i mezzi de "La Panoramica" per passare devono fare gli slalom fra le macchine o transitare al centro della strada a cavallo fra le due corsie, occupando tutta la carreggiata stradale sia in salita che in discesa, mandando in tilt la viabilità. Già diverse volte ci siamo rivolti al Comune e ai Vigili Urbani, ma a tutt'oggi non è stato fatto nulla di concreto per risolvere questo problema, ci sentiamo abbandonati. Pertanto, chiediamo che l'Ufficio Traffico e viabilità del Comune di Chieti e i Vigili Urbani intervengano affinché non avvenga più il parcheggio selvaggio in via San Camillo De Lellis, facendo rispettare il divieto di sosta con rimozione forzata".


L'autobus numero 9 costretto a passare al centro della carreggiata in Via San Camillo De Lellis a causa del restringimento causato dalle macchine in sosta vietata.



giovedì 18 aprile 2013

SOTTOPASSO ALLAGATO IN VIA PENNE, MA NESSUNO INTERVIENE

Un sottopasso allagato da una settimana con l'acqua che aumenta di circa 20 centimetri al giorno, salita quasi ad un metro di altezza; una via trafficata chiusa da giorni che collega la zona industriale e commerciale della città con l'arteria principale di Viale Benedetto Croce; acqua di dubbia provenienza, forse potabile, o forse proveniente dalle fogne che misteriosamente fuoriesce senza che le pompe idrauliche forse non funzionanti possano drenarla; disagi per la viabilità e maleodoranti olezzi che si sentono nella zona a causa dell'acqua stantia; una attività commerciale AFI (forniture industriali) penalizzata; cavi elettrici dell'Enel allagati che passano per la proprietà privata del signor Maurilio Campanelli di fianco al sottopasso allagato: è quello che sta avvenendo non nell'Africa Subsahariana ( con tutto il rispetto per le persone e i paesi di quest'area geografica), ma a Chieti e precisamente nella parte bassa della città in Via Penne. Tutto questo sta succedendo senza che le istituzioni si siano mosse fino ad ora per risolvere il problema, scaricando le responsabilità; l'unica cosa che è stata fatta è quella di transennare la strada e di mettere un cartello di pericolo generico. Questo è quanto raccontano i cittadini e i commercianti della zona sul "piede di guerra" in presidio permanente davanti al sottopasso di Via Penne capeggiati da Maurilio Campanelli. I cittadini che si sentono "abbandonati" dall'amministrazione comunale fanno dell'amara ironia e si chiedono in coro: "non è che il Comune vuole creare, data la crisi economica, un allevamento di trote nel sottopasso di Via Penne allagato per avere a disposizione del pesce fresco?" "Non è che forse l'amministrazione che ha detto di voler trasferire lo staff del Sindaco nella parte bassa della città vuole ricreare in Via Penne una copia delle Terme Romane per non sentire la nostalgia del centro storico?" Intanto i cittadini si accontenterebbero semplicemente che l'amministrazione comunale intervenisse per far aspirare l'acqua nel sottopasso di Via Penne per permettere il ripristino della normale  viabilità e chiedono intanto l'intervento del Prefetto per quanto di sua eventuale competenza, della Asl per i maleodoranti olezzi che si diffondono e dei Vigili del Fuoco affinché intervengano per drenare l'acqua.

 L'Acqua nel sottopasso di Via Penne arrivata quasi ad un metro
Il sottopasso di Via Penne transennato col cartello di pericolo generico

venerdì 12 aprile 2013

SEGNALATO DISSERVIZIO ALL'UFFICIO ANAGRAFE DEL COMUNE DI CHIETI

Giova ricordare i complimenti espressi solitamente agli uffici comunali per l' "ottimo" servizio offerto dai propri dipendenti con qualità, cordialità e professionalità, ma questa volta, purtroppo, mi tocca parlare di un probabile caso di  disservizio dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Chieti, riferitomi da Arianna, una giovane ragazza mamma di due bambini piccoli. Secondo quanto documentato dalla video - intervista qui di seguito, girata presso il parco giochi del "Tricalle" (recentemente restaurato dall'amministrazione comunale), in cui di Arianna si sente solo la voce,poiché per motivi di privacy abbiamo ritenuto opportuno non far vedere il suo volto, la giovane mamma, lunedì scorso, non avrebbe potuto fare un certificato presso l'Ufficio Anagrafe del Comune di Chieti in quanto lo sportello al pubblico avrebbe chiuso circa un quarto d'ora prima della chiusura stabilita. Questa chiusura anticipata sarebbe avvenuta oltretutto alla presenza di una fila di persone che già erano in coda da diverso tempo per aspettare  di poter fare certificati e documenti. Ma, nonostante la gente ancora presente, secondo quanto riferito da Arianna, lo sportello dell'ufficio comunale avrebbe chiuso addirittura prima dell'orario prestabilito. Dunque, la ragazza chiede in buona sostanza al Sindaco Di Primio di indagare su questo disservizio segnalato, affinché eventualmente situazioni del genere non si verifichino più e agli uffici comunali di essere più elastici aspettando prima di chiudere lo sportello almeno che si esaurisca la coda degli utenti in attesa.


domenica 7 aprile 2013

IL TUNNEL IPOGEO DI CHIETI: L'ULTIMA INCOMPIUTA TEATINA? INTERVISTA A LUIGI FEBO

Doveva essere un'opera innovativa per collegare il Terminal dei pulman di Viale Gran Sasso con il centro cittadino in poco più di 5 minuti ( 50 - 90 secondi in ascensore e circa 4 minuti in galleria) con una capacità di circa 1000 persone all'ora, ma  probabilmente è solo l'ultima delle incompiute teatine: il tunnel ipogeo di Chieti. Il progetto originario, approvato dal Consiglio Comunale col "Piano Strategico" nel 2008, prevede una galleria che dall'ingresso si sviluppa per 150 metri a circa 47 metri di profondità, con due ascensori per arrivare dal Terminal a Largo Barbella.  La fermata di uno dei due ascensori (con capacità di 21 persone ed una velocità di 2,5 metri al secondo) è sul Piano Archeologico di Largo Barbella e questo rende possibile la vista di alcuni reperti rinvenuti durante la prima fase dei lavori. A tutt'oggi dovrebbe essere possibile vedere la galleria e il "pozzo" di risalita dove saranno alloggiati gli ascensori. La realizzazione del Tunnel,  che sarebbe stata finanziata al 10% circa con i soldi comunali e al 90% con fondi europei girati dalla Regione al Comune di Chieti, serviva in buona sintesi a collegare Madonna delle Piane al Centro storico ed era in stretto collegamento con il potenziamento del parcheggio di 430 posti auto (già appaltato),l'ampliamento del Terminal Bus di Viale Gran Sasso per accogliere anche gli autobus urbani de "La Panoramica", dotandolo anche di sala di attesa e di biglietteria, e il "People Mover", ossia un sistema di risalita per collegare: la stazione, il campus universitario della "G.D'Annunzio", il Policlinico S.S. Annunziata e il Terminal di Chieti Alta. Inoltre, il Tunnel, di fatto, doveva integrare e in un prossimo futuro probabilmente sostituire la "Scala Mobile" che collega il Centro Storico al Terminal e viceversa, poiché quest'ultima dovrebbe avere una garanzia trentennale che scade nel 2020; ma, a tutt'oggi, non mi risulta né che la scala mobile sia funzionante, né che il Tunnel ipogeo sia stato ultimato e inaugurato, né che si sia sopperito alla cronica penuria di parcheggi nel centro di Chieti. Intanto in 5 anni c'è stato: il fallimento della ditta che ha portato avanti i lavori del Tunnel che è rimasto incompleto; una polemica nata fra la maggioranza e l' opposizione di ieri e di oggi, sui capitali investiti per un'opera che a tutt'oggi a distanza di cinque anni è ancora incompleta ed obsoleta. C'è stata anche una protesta scaturita dai timori dei residenti di Largo Barbella di veder compromessa la stabilità delle loro case a causa della galleria scavata perforando Colle San Gallo con i relativi ritardi tesi a valutare se era il caso o meno di spostare l'uscita del tunnel da Largo Barbella a Piazza San Giustino. Sicuramente, sulla vicenda permangono dubbi su cui fare chiarezza e porsi domande: Perché il Tunnel non è stato ancora ultimato? Perché i lavori sono bloccati? Cosa manca ancora per completare il Tunnel? Che fine hanno fatto realmente tutti i fondi comunitari ricevuti dalla Regione Abruzzo per realizzare quest'opera di interesse pubblico? Il progetto del Tunnel di Largo Barbella è stato o meno una operazione speculativa senza alcuna reale utilità pubblica? Ciò che è certo è che ultimamente non è stato fatto pressoché niente di veramente concreto per risolvere questi problemi di logistica e viabilità che nel tempo si sono aggravati, anche a causa del logorio dovuto al non uso e all'abbandono delle infrastrutture. E questo dovrebbe essere considerato un dato di fatto generalmente riconosciuto senza prendere le difese di una parte politica a discapito di un'altra. Dunque, proprio per cercare di fare luce su questi dubbi, abbiamo intervistato l'ex Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti, Luigi Febo, attuale oppositore in consiglio comunale, che è stato praticamente l'ideatore politico del progetto del Tunnel sotterraneo. Pertanto, in attesa che anche l'attuale assessore Mario Colantonio, ci dica la sua versione dei fatti e cosa intende fare l'amministrazione per risolvere i problemi del potenziamento dei parcheggi e del collegamento del Terminal di Viale Gran Sasso con il centro storico e praticamente della parte alta con la parte bassa della città e viceversa, ascoltiamo cosa ci dice in esclusiva ai nostri microfoni Luigi Febo sulla vicenda del Tunnel ipogeo.
INTERVISTA A LUIGI FEBO SUL TUNNEL IPOGEO

mercoledì 3 aprile 2013

QUANDO RIAPRIRA' LA SEDE COMUNALE DI PALAZZO D'ACHILLE?

Grande rumore nell'opinione pubblica teatina ha suscitato la notizia pubblicizzata dagli organi d'informazione della decisione di trasferire la sede provvisoria del Comune di Chieti dalla sede della ex Banca d'Italia in Corso Marrucino ad altro locale disponibile poiché i costi di affitto della struttura sono troppo alti per le casse comunali.
Si è parlato della necessità di trasferire la sede centrale del Comune di Chieti allo Scalo (soluzione inverosimile e difficilmente praticabile) oppure di trasferire provvisoriamente il tutto nei locali dell'attiguo palazzo dell'ex Upim, un' ottima soluzione facilmente praticabile, dato che ha un canone di affitto più basso e si trova di fronte al palazzo della ex Banca d'Italia.
A tal proposito, appare giusto trasferire, con la riapertura della sede provvisoria comunale di Piazza Carafa, annunciata dal Sindaco e dall'Assessore ai Lavori Pubblici, sezioni degli uffici comunali a Chieti Scalo come una distaccata dei vigili urbani, dell'ufficio anagrafe (già sito provvisoriamente nell'immobile del mercato coperto di Via Ortona) e magari del protocollo; ma la diatriba sull'affitto elevato della sede provvisoria comunale inevitabilmente riporta al centro dell'attenzione la spinosa questione della chiusura da anni per ristrutturazione della sede storica del Comune di Chieti in Piazza San Giustino: "Palazzo d'Achille".
Su "Palazzo d'Achille" sono già stati realizzati lavori di manutenzione straordinaria con rifacimento della copertura ( tetto), concessi con determinazione n.904 del 31 marzo 2008, per un importo dei lavori a base d'asta di 193.762,33. Ad aprile 2009 c'è stato il terremoto aquilano e "Palazzo d'Achille",rimasto lesionato, è stato dichiarato inagibile. Nel Giugno 2010, secondo quanto dichiarato dal Sindaco Di Primio agli organi d'informazione "si è conclusa la trattativa avviata dall'Amministrazione Comunale per l'ottenimento del risarcimento dei danni causati dal terremoto" non solo per la sede del Comune, ma anche per il Teatro Marrucino e per altre strutture di proprietà municipale. Per quanto riguarda "Palazzo d'Achille", sempre secondo quanto dichiarato dal Sindaco Di Primio il 22 giugno 2010, dei 3.750.000,00 euro già incassati quale indennizzo, 3.600.000,00 sarebbero stati destinati al recupero degli immobili. Il Sindaco Di Primio all'epoca aveva anche annunciato di aver dato, insieme alla collaborazione dell'Assessore ai Lavori Pubblici, le opportune disposizioni per avviare le procedure di ristrutturazione "per restituire, nel più breve tempo possibile, alla città la Sede Comunale e ai dipendenti spazi idonei".
Ma, a tutt'oggi la sede comunale di "Palazzo d'Achille" in Piazza San Giustino, come si evince dalle fotografie allegate ( foto 1-2) è ancora un cantiere a cielo aperto, imbragata con impalcature e ponteggi (che dovrebbero essere di proprietà comunale) che deturpano l'estetica dell'antico palazzo e di tutta la piazza, creando probabilmente problemi anche di ordine igienico - sanitario ( presumibilmente per le polveri e per i ratti che potrebbero trovare rifugio nel palazzo abbandonato), finanche alle attività commerciali dell'attigua Via Chiarini (foto 3) su cui si affaccia un'ala di "Palazzo d'Achille".
Pertanto, appare doveroso chiedere alle autorità comunali competenti: A che punto sono praticamente le procedure per avviare la ristrutturazione dell'immobile comunale? Quando il Comune avvierà concretamente i lavori per completare la ristrutturazione di "Palazzo d'Achille"? Perché non sono ancora partiti i lavori? E' stato già presentato un progetto per la ristrutturazione dell'antico immobile comunale? E' stata già fatta una nuova gara d'appalto per l'affidamento dei lavori di "Palazzo d'Achille"? A queste domande il Sindaco e l'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti devono rispondere alla cittadinanza.

COME APPARE ATTUALMENTE PALAZZO D'ACHILLE 1
 COME APPARE ATTUALMENTE PALAZZO D'ACHILLE 2
COME APPARE ATTUALMENTE VIA CHIARINI 3