venerdì 26 ottobre 2018

Esposto al Prefetto dei Commercianti "ingabbiati" dai lavori in Via Padre Alessandro Valignani

L'esposto é stato inviato via email alla Prefettura

In questi giorni si sta tenendo la protesta dei commercianti di Via Padre Alessandro Valignani che sono esausti dei disagi dovuti ai lavori in corso per le tubature del gas con la conseguenze chiusura del traffico veicolare della strada, che sta penalizzando eccessivamente gli affari dei negozi.

I commercianti "sul piede di guerra", hanno visto quasi azzerati il loro incasso  anche per i disagi che stanno patendo dovuti ai lavori per l'interruzione venerdi 19 ottobre della energia elettrica e della linea internet e martedì 23 ottobre 2018 della fornitura idrica.

Rompendo la lastra di cemento con una pala si causa anche un movimento alle case come un terremoto.

Inoltre, in questi giorni sarebbe dovuto iniziare anche il consueto annuale via vai verso il cimitero per la festa dei defunti del 1 Novembre, ma la strada é ancora chiusa.

La situazione disagevole rischia di aggravarsi, allontanando la conclusione dei lavori, non solo per eventuali incidenti di percorso, ma anche per le avverse condizioni atmosferiche della brutta stagione.

Dunque, i commercianti di Via Padre Alessandro Valignani, hanno proposto nei giorni scorsi  per ovviare al problema, in attesa della fine dei lavori, di invertire il senso di Via D'Aragona e riaprire almeno la mattina Via Valignani a salire dal Sacro Cuore, anche per la viabilità scolastica e del presidio medico - ospedaliero dell'ex ospedale civile.

Non solo la richiesta dei commercianti é stata fino ad ora disattesa, ma, addirittura, é comparso un cartello di divieto di accesso nei pressi del giornalaio che codice della strada alla mano interdice gli accessi.

A tal proposito, i commercianti di Via Padre Alessandro Valignani che patiscono questa situazione chiedono a Sua Eccellenza Prefetto di Chieti: come faranno a scaricare i giornali per l'edicola? Come faranno a scaricare la carne per il macellaio? Come faranno a scaricare le bevande per il bar? Come farà il fotografo ad esercitare al meglio la sua attività "ingabbiato"? Come faranno tutte le altre attività a lavorare bene in queste condizioni?

I negozianti non vogliono chi6udere. Il lavoro é un sacrosanto diritto che dovrebbe essere garantito a tutti come recita l'Art. 1 della Costituzione Italiana.

Pertanto, i seguenti firmatari chiedono un suo intervento per quanto di sua competenza.

martedì 23 ottobre 2018

La proposta al Comune dei commercianti "danneggiati" dai lavori di Via Padre Alessandro Valignani



Protesta dei cittadini e dei commercianti di Via Padre Alessandro Valignani esausti dei disagi dovuti ai lavori in corso per le tubature del gas con la conseguente chiusura del traffico veicolare della strada, eccetto residenti che sta penalizzando eccessivamente gli affari dei negozi.
I commercianti "sul piede di guerra", appoggiati nella loro protesta dal Consigliere Comunale Roberto Melideo e dal Consigliere di Chieti Solidale Panfilo Orsini, hanno visto quasi azzerati il loro incasso giornaliero anche per i disagi che stanno patendo dovuti ai lavori per l'interruzione della energia elettrica e della linea internet venerdì 19 e martedì 23 ottobre 2018 della fornitura idrica. 
Inoltre, in questi giorni sarebbe dovuto iniziare anche il consueto annuale via vai verso il cimitero per la festa dei defunti del 1 Novembre, ma la strada é chiusa. 
La situazione disagevole rischia di aggravarsi, allontanando la conclusione dei lavori, non solo per eventuali incidenti di percorso, ma anche per le avverse condizioni atmosferiche della brutta stagione. 
Pertanto, i commercianti di Via Padre Alessandro Valignani, propongono per ovviare al problema, in attesa della fine dei lavori, di invertire il senso di Via D'Aragona e riaprire almeno la mattina Via Valignani a salire dal Sacro Cuore, anche per la viabilità scolastica e del presidio sanitario dell'ex ospedale civile.






La proposta di Gabriella D'Orazio "riapriamo al traffico il Centro città in attesa dei nuovi parcheggi promessi"


Gabriella D'Orazio del Gran Caffé Vittoria

La città di Chieti  naviga ormai a vista in mezzo alla nebbia come il Titanic nell'Atlantico Settentrionale sperando di non incontrare l'iceberg che coli a picco una barca che fino a qualche decennio fa sembrava inaffondabile, forte del potere politico e dei servizi e uffici che secoli di tradizione amministrativa avevano lasciato in dote al capoluogo marrucino. 
Ma, negli ultimi dieci anni é in atto un vero e proprio cambiamento epocale che con le nuove tecnologie della comunicazione digitale, con la crisi economica del "Sistema Italia" e la riduzione delle risorse economiche dal centro dello Stato alle periferie, ha portato allo stravolgimento della forma di governo italiana che ha cancellato le risorse e le funzioni delle province (senza riassegnarle esattamente ad altro organo territoriale), favorendo la nascita di città metropolitane che fungano da centri direttivi di macroregioni, accentrando su di sé tutte le funzioni e i servizi. 
Così tutti quegli uffici che con un sussulto di orgoglio la città di Chieti aveva difeso con le unghie e con i denti nel 2012 quando il governo Monti voleva accorpare le Province, in appena sei anni molti sono stati svuotati o accorpati secondo il principio della cosiddetta "spending review".
Ma, ancora più grave il danno causato alle casse comunali dal taglio del 70% circa delle risorse che arrivavano da Roma che ha penalizzato più del dovuto un capoluogo di provincia che ha una classe dirigente che non gode certo di grande intraprendenza e che negli ultimi anni appare per certi versi sempre più slegata dal circuito economico e di interessi cittadini.
Inoltre, la crisi economica e il clamoroso ridimensionamento subito dalla città che é stata declassata, ha finito a fiaccare una popolazione che é più stata abituata a subire le decisioni dall'alto piuttosto che imporle e/o determinarle dal basso.
Una città che con la mancata assimilazione alla vita cittadina di intere fasce della popolazione giovanile rischia di perdere definitivamente la sua identità, a tal punto che il centro città, con tutte le sue carenze di viabilità, é stato offuscato nel suo ruolo di agorà pubblica dai centri commerciali, caso più unico che raro in Italia.
Gli effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti, ridimensionamento dei servizi, lavori su strade, palazzi ed infrastrutture pubbliche che procedono a rilento, iniziano ma non si sa quanto finiscono, suppellettili e arredi urbani che una volta danneggiati non vengono più costantemente sostituiti e riparati.
Chieti, é stata "diroccata" non da guerre o calamità naturali, ma dall'incuria e la crisi incipiente del centro urbano é rappresentata dalla perdita di quasi diecimila abitanti negli ultimi venti anni.
Si parla di riqualificare e di riconvertire il ruolo di Chieti per permettere alla città del "Pelide Achille" di affrontare in modo competitivo le sfide del Terzo Millennio ma al di là delle promesse e delle azioni di facciata non é stato ancora fatto nulla di concreto nemmeno per risolvere il vitale problema dei parcheggi nel centro storico (oltre a quello del collegamento veloce dal Colle allo Scalo e viceversa). Si dieva che si stanno aspettando dei soldi dalla Regione per dotare la città di un nuovo ampio parcheggio e di una infrastruttura moderna che colleghi la stazione, l"università e l'ospedale al cuore dell'antica Teate (ad esempio come una cabinovia o una metropolitana rialzata come c'è a Perugia), ma, invece tutto resta sulla carta e si prendono tutte decisioni che danneggiano ancora di più il commercio al dettaglio, polmone vitale del centro, come le Ztl che penalizzano i negozi ad esempio quelli di Via Toppi e di Via De Lollis. Di questo sono convinti molti commercianti cittadini. 
A tal proposito, sul malcontento dei negozianti per questa situazione noi abbiamo parlato con Gabriella D'Orazio del Gran Caffe Vittoria che propone: "riapriamo al traffico tutte le Ztl del centro cittadino per permettere ai clienti di sostare e raggiungere facilmente le nostre attività commerciali finché la città non sarà dotata dei parcheggi promessi. Esempio di come la chiusura del traffico penalizzi i commerci, é la situazione dei negozianti di Via Padre Alessandro Valignani che dopo la chiusura delle macchine "per lavori in corso", hanno visto pressoché dimezzare il loro giro d'affari".