martedì 29 aprile 2014

SERGIO MONTANARO CON CHIODI PER L'ABRUZZO FUTURO



Descriversi non è semplice.In molti utilizzano frasi particolari e concetti di illustri uomini in cui si riconoscono. La migliore descrizione di me l'ha data una delle mie figlie, all'età di 8 anni, in uno dei primi testi che si assegnano a scuola:descrivi il tuo papà. Lei mi ha descritto come: "docile e gestibile". Niente di più vero. Cambio atteggiamento solo quando qualcuno pensa di potermi attaccare l'anello al naso per poi portarmi a spasso a suo piacimento. Molti ci provano pensando di riuscirci perchè per mia formazione mentale, professionale e soprattutto caratteriale credo a ciò che mi viene detto. Sono portato a dare fiducia a chiunque. Sino alla prova dei fatti. E la prova dei fatti è solo questione di un poco di pazienza.

PRESENTAZIONE DI SERGIO MONTANARO CON CHIODI PER L'ABRUZZO FUTURO




lunedì 28 aprile 2014

GAETANO BONETTA CON "VALORE ABRUZZO" PER D'ALFONSO PRESIDENTE

IL PROF GAETANO BONETTA CON "VALORE ABRUZZO" PER D'ALFONSO PRESIDENTE

Il Prof. Gaetano Bonetta della "G.D'Annunzio" in appoggio di Luciano D'Alfonso Presidente nella lista "Valore Abruzzo" ha scritto la seguente lettera di presentazione agli elettori che saranno chiamati al voto per le elezioni regionali, inviandola alla nostra redazione per lo speciale .www.specialelezioniabruzzo.blogspot.com

Cara elettrice, caro elettore,
vorrei potervi parlare personalmente, guardarvi negli occhi per farvi intendere il senso di ciò che vuole essere il mio impegno nella politica. Vorrei potervi trasmettere tutta la mia umanità, la passione, la lealtà, la moralità, la coerenza, l’intraprendenza, la creatività, la mia fede nel cambiamento, che hanno contraddistinto sempre la mia esistenza personale e la mia dimensione sociale e professionale.
Arrivo alla politica con due sole motivazioni, facce di una stessa medaglia.




La prima: dare il mio contributo etico, utilizzare le mie competenze culturali e scientifiche per fare vincere all’Abruzzo la battaglia contro la crisi, la disoccupazione, l’impoverimento delle famiglie, la degenerazione morale della società e della sfera pubblica e politica. La seconda, costruire con la compartecipazione di tutti la ripresa economica, la crescita sociale, l’elevazione della qualità della vita, la moralizzazione dell’amministrazione istituzionale, il ripristino della democrazia, il futuro dei giovani.
Anche io sono stato tentato dall’astensione e dalla voglia di gridare la mia protesta, di mandare tutti al diavolo. Ma mi sono ricreduto! Alla luce dell’inefficacia della contestazione che si esaurisce in se stessa, che non diventa progetto e realizzazione concreta, ho cambiato idea. Così, per vincere le oligarchie politiche, la partitocrazia, la commistione affaristica fra politica ed economia, l’immoralità, la corruzione, l’incompetenza, ho scelto anch’io di non fidarmi di questo o di quest’altro e ho deciso di non delegare nessuno a rappresentarmi. Invece di astenermi o di protestare ho deciso d’impegnarmi in prima persona.
E penso di farcela, perché so e spero che la rettitudine morale e intellettuale, la coscienza democratica siano ancora patrimonio di tanta gente; che siano virtù che vivono tuttora in voi che oggi avete di nuovo la possibilità di cambiare le cose con il vostro voto. Trasformiamo la protesta in forza politica per mandare a casa il malgoverno e per realizzare il cambiamento e la crescita sociale. Non sprechiamo, non perdete questa occasione! Possiamo farcela e ce la faremo se siamo in tanti!
Qual è la mia identità politica? Presto detto! Sono un conservatore, perché credo nei valori liberali e costituzionali su cui è fondata la nostra repubblica, nei diritti umani inalienabili, nei diritti dei bambini, delle donne, degli anziani, nei diritti alle libertà religiose e alle diversità culturali, nei diritti al lavoro, all’istruzione, alla sanità, al benessere morale e psicologico, nei diritti alla difesa dei beni individuali e sociali. Sono un democratico progressista e riformatore, perché credo che la modernizzazione sociale della nostra comunità debba sempre essere organizzata e amministrata nel rispetto del diritto e delle leggi nate dai principi dell’uguaglianza giuridica, della libertà economica, del pluralismo culturale, dello sviluppo della ricchezza individuale e di quella pubblica. Sono un rivoluzionario perché, come papa Francesco, non voglio sovvertire e abbattere le istituzioni sociali, ma voglio sconfiggere la degenerazione morale della politica, la disonestà, l’ingiustizia, l’impunità e l’arroganza del potere.
Ho scelto di mettermi al fianco di Luciano D’Alfonso perché egli è unanimemente ritenuto la persona e la guida più adatta per tentare la ripresa dell’Abruzzo. Ha la forza giusta, ha la passione, la competenza, l’intelligenza per aggregare le forze migliori della Regione per uscire dalla crisi e per riprendere un cammino di serenità personale e sociale.
Gaetano Bonetta – Valore Abruzzo

L'ASS. VIOLA CANDIDATO NELLA LISTA N.C.D. - U.C. PER CHIODI PRESIDENTE



L'Assessore al Commercio e alle Attività Produttive del Comune di Chieti, l'Avv. Antonio Viola è candidato per la lista Nuovo Centro Destra - Unione di Centro alle prossime elezioni regionali del 25 maggio 2014 per Chiodi Presidente. 
Il Professionista di origine campane ma vissuto praticamente da sempre a Chieti è un politico democristiano, molto impegnato nel commercio, nel sociale e nello sport, già consigliere comunale nella Giunta "Buracchio" 1990 - 1993 e ora delegato del Sindaco Di Primio, eletto nelle liste dell'UDC al Comune di Chieti. Il suo programma è consultabile su WWW.SPECIALELEZIONIABRUZZO.BLOGSPOT.COM 

A tal proposito ecco la sua intervista che ci ha rilasciato tempo fa sulla problematica della frutta e dei generi alimentari esposta e venduta in strada,che denota la sua preparazione giuridica e il suo operato sempre attento al territorio:

 Sito www.antonioviola.eu
CURRICULUM VITAE DI ANTONIO VIOLA

Antonio Viola nasce a Gaeta (LT) il 18 giugno 1960
Esercita la libera professione di Avvocato.
Titoli di Studio:
Diploma di Maturità Classica conseguito presso il Liceo Ginnasio "G.B. Vico" di Chieti nell'anno 1979
Laurea in Giurisprudenza conseguita presso la Facoltà di Giurisprudenza di Teramo Università "G. D'Annunzio" in data 27 marzo 1984
Incarichi attuali:
dal 23/04/2010 : Assessore Attività produttive Comune Chieti (CH) (Partito: UDC)
dal 15/04/2010 : Consigliere Comunale di Carpineto della Nora (PE) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | IL GIGLIO PER CARPINETO)
Deleghe:
Attività Produttive;
Commercio, Mercati, Agricoltura;
Artigianato, Libere Professioni, Industria;
Polizia Municipale;
Gestione ed Attuazione P.U.M. e P.U.T.;
Lavoro – Marketing Territoriale;
Politiche Occupazionali;
Patto Territoriale;
Lotta al Randagismo – Politiche e Tutela del Mondo Animale;
Competenze Professionali:
Dal 2005 al 2007 è stato presidente del Consorzio Abruzzo Artigianarte, formato da 50 maestri artigiani della Regione Abruzzo.
Dal 1992 al 2009 è stato presidente dell'Associazione Chieti Fiere Onlus, già Associazione Fiere Teatine, titolare dell'organizzazione e gestione di n. 14 manifestazioni fieristiche a carattere nazionale e regionale.
Dal 1986 al 1992 ha insegnato Diritto ed Economia Politica presso l'Istituto Tecnico Commerciale di Chieti "Galliani" e presso l'Istituto Tecnico Commerciale di Chieti Scalo "De Sterlich".
Dall'anno 1984 lavora nel proprio studio legale sito in Chieti alla via Pescara, 183.
Iscritto all'albo Avvocati Cassazionisti in data 29.03.2007.
Iscritto all'albo degli Avvocati in data 17.09.1990.
Iscritto all'albo dei Praticanti Procuratori in data 03.05.1984.
Esperienze Culturali – Sportive – Politiche:
Nel'estate del 1999 ha organizzato, unitamente ad altre associazioni, il 3° Festival Nazionale della Cultura Cubana nelle città di Chieti e Pescara.
Dal novembre 1997 al febbraio 2000 è stato Consigliere Comunale di Chieti.
Dal 1992 al 1994 quale responsabile dell'Associazione S. Pio X ha organizzato diversi viaggi per motivi di salute dei bambini dell'area Chernobyl.
Nel 1992 è stato responsabile per il Comune di Chieti del Progetto "Ouverture" progetto di interscambio economico–culturale con la Grecia e l'Ungheria finanziato dalla Comunità Europea.
Dal maggio 1990 al giugno 1993 è stato Consigliere Comunale di Chieti.
Dal maggio 1990 al giugno 1993 è stato delegato al commercio, ai mercati e alle fiere del Comune di Chieti.
Dal maggio 1990 al giugno 1993 è stato membro della commissione edilizia del Comune di Chieti.
Dal 1989 al 1992 è stato presidente della Pallavolo Maschile Chieti.
Dal 1984 al 1990 è stato presidente dell'Associazione Culturale–Ricreativa C.A.P.I.T. FENALC. per la provincia di Chieti.
Dal 1983 al 2000 è stato presidente della Società Sportiva Pallamano Femminile Chieti.

domenica 27 aprile 2014

PERCHE' IL PROGETTO "IN.TE" PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA EX BURGO E' ANCORA "LETTERA MORTA"?




Abbiamo già parlato il 31 gennaio 2013 degli "sporchi giochi" che ci sarebbero stati ad alti livelli, orchestrati non si sa da chi che hanno fatto chiudere la Cartiera teatina "Burgo" che fino al 2008 aveva bilanci in attivo e lasciato senza lavoro tantissime persone in cassa integrazione. A tal proposito, abbiamo pubblicato la video intervista all'Ing. Domenico Menna, portavoce degli ex dipendenti della Cartiera che aveva annunciato azioni giudiziarie da parte dei lavoratori se il progetto "IN.TE." sarebbe restato "lettera morta" e che ha chiamato in ballo le dichiarazioni dell'ex Sindaco di Chieti Francesco Ricci nel Consiglio Comunale del 9 marzo 2012 per comprendere le "verità" nascoste dietro lo "sporco" affare della chiusura della "Burgo", parole documentate dalla delibera di C.C. n.339/2012 
(vedi anche: http://censorinoteatino.blogspot.it/2013/01/le-verita-nascoste-dietro-la chiusura.html ).Se venissero confermate queste manovre descritte dall'ex Sindaco Ricci, comprenderemmo sicuramente le cause che hanno impedito il rilancio economico dell'area ex Burgo di Via Piaggio nel cuore commerciale ed industriale della città di Chieti, che, in realtà, subisce ormai da anni la mortificazione di ogni sua esigenza ed aspettativa di sviluppo, probabilmente per ragioni occulte diverse da quelle della collettività. L'ex Sindaco Francesco Ricci dichiarò verso la fine del suo discorso che "l'ultimo atto che ho fatto a Dicembre 2009 prima di perdere le elezioni è stato quello che quando il responsabile del Progetto IN.TE. chiedeva il permesso al Comune di iniziare le demolizioni ho scritto di mio pugno, spero che questa cosa si ritrovi negli archivi del Comune di Chieti, si può demolire solo quando ci sarà l'elenco delle aziende con il numero dei dipendenti e le persone che verranno riassunte" perché credeva che la cosa più giusta da fare era l' "idea di lavorare su un progetto globale che prevede tutta la Val Pescara". Infine, concluse con un auspicio positivo: "io mi auguro che questo procedimento e questo lavoro che si sta facendo possa avere una soluzione definitiva, ma sopratutto sono disponibile a lavorare fianco a fianco a chi ha dimostrato che vuole risolvere questo problema".
A seguito del nostro servizio, nel febbraio 2013 è intervenuto sugli organi d'informazione anche il WWF che tra l'altro ha proposto al Comune di Chieti "di pubblicare sul web tutti i dati relativi alla caratterizzazione ambientale dell'area e alle procedure di bonifica eventualmente condotte o previste e di procedere a un bilancio ambientale complessivo considerando le emissioni dirette delle aziende e quelle indotte, in primo  luogo dal traffico" perché " è indispensabile garantire la massima trasparenza proprio a tutela dei lavoratori ex Burgo e dei cittadini tutti".
Una prima risposta del Comune di Chieti alle dichiarazioni dell'allora Sindaco di Chieti e attuale Consigliere Comunale di opposizione Dott. Francesco Ricci, pubblicizzate dal nostro blog, c'è stata, secondo quando si è appreso dalla stampa locale, solo a settembre 2013, quando il Sindaco Umberto Di Primio annunciò che dal 25 settembre le imprese del progetto In.Te. si sarebbero insediate nell'area dell'ex Cartiera Burgo e avrebbero iniziato a convocare i lavoratori licenziati per dei colloqui occupazionali. Il Sindaco precisò inoltre che sette aziende del Lotto A avevano già sottoscritto preliminari di vendita con la Burgo Spa, tali aziende dovrebbero assumere complessivamente 16 lavoratori ex Burgo per il quale stavano attendendo solo la stipula della convenzione con il Consorzio Industriale relativa agli oneri di urbanizzazione, a detta del Sindaco, atto preliminare perché il Comune rilasci il permesso a costruire. I colloqui, secondo quanto precisato dal Sindaco Di Primio, sarebbero dovuti partire con i più giovani, gli under 40, anche perché i primi a cui scadeva la mobilità per poi estendersi man mano ai lavoratori di età superiore. Per il lotto B sarebbero state invece tre le aziende che al momento avrebbero fatto richiesta di insediamento e avrebbero dovuto assumere complessivamente circa 25 lavoratori. Il Sindaco Di Primio, infine, fece sapere che avrebbe sollecitato una conferenza di servizi per definire la caratterizzazione ambientale dell'area. Questo è quanto si diceva a settembre scorso, ma sui colloqui, sulle assunzioni e sulla concretezza dell'interesse da parte di aziende ad investire sull'area dell'ex Burgo, non si sa di preciso ancora nulla. 
Le ultime notizie sulla vicenda "IN.TE." per la riqualificazione dell'area ex Burgo, risalgono al marzo scorso, a seguito della relativa Conferenza dei Servizi con molte novità emerse, a cui hanno partecipato i rappresentanti della Burgo, della Provincia di Chieti, dell'Arta (l'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) della società Merlino Progetti (Società coordinatrice del progetto), del Consorzio Industriale Chieti - Pescara, oltre che l'Asessore all'ambiente del Comune di Chieti, Emilia De Matteo. Secondo quanto si apprende dalle dichiarazioni dell'Assessore De Matteo, sarebbe stato approvato un documento di analisi che certifichi l'assenza di rischio sanitario nell'area interessata dal progetto ed è stato annunciato il parere favorevole del Servizio rifiuti della Regione Abruzzo. "Questo importante documento - ha evidenziato a tal proposito l'Assessore Emilia De Matteo - rappresenta l'ultimo tassello per dare il via libera definitivo al concretizzarsi del Progetto In.TE aprendo di fatto la strada alla richiesta, che dovrà essere presentata nei prossimi giorni dalla Burgo SpA alla Regione Abruzzo, di un ulteriore periodo di cassa integrazione per i 163 lavoratori che entro la fine di questo mese ( n.d.r. marzo 2014 ) si sarebbero trovati in mobilità"Inoltre, ha continuato la De Matteo "significativo da un punto di vista strettamente ambientale, è sottolineare l'importanza dell'intervento di bonifica ambientale di quell'area che migliora la qualità e offre maggiori garanzie sulla salubrità della zona a tutti i cittadini di Chieti".
Dunque, secondo quanto si apprende dalle dichiarazioni agli organi d'informazione, prima del Sindaco Di Primio e poi dell'Assessore De Matteo, il progetto In.Te che coinvolgerebbe 18 aziende, ha l'obiettivo di ricollocare gli ex dipendenti della Cartiera "Burgo" e creare, nel lungo termine ulteriori opportunità occupazionali, ma fino ad oggi pare ancora pressoché "lettera morta".
Pertanto, a tal proposito, sorgono spontanee delle domande su cui l'opinione pubblica cittadina deve avere delle risposte, sopratutto a tutela dei dipendenti della Cartiera che, certo non per colpa loro, hanno perso il lavoro:

1) Perché non partono ancora i lavori per il progetto In.Te? Cosa c'è sotto questi ulteriori ritardi?

2) Le aziende che si sono rese disponibili, sono veramente interessate ad investire nel progetto In.Te?

2) E' stata stipulata la Convenzione con il Consorzio Industriale relativa agli oneri di urbanizzazione, a detta del Sindaco Di Primio, atto preliminare perché il Comune rilasci il permesso a costruire? 

3) Che fine ha fatto il documento di analisi che certificherebbe l'assenza di rischio sanitario nell'area interessata dal progetto col parere favorevole del Servizio Rifiuti della Regione Abruzzo?

4) E' sicuro che i dati ambientali registrati sono veritieri e non c'è pericolo per la salute umana?

5) Come se la passano oggi gli ex dipendenti che hanno perso il lavoro? 

6) E' stato ridato un ulteriore periodo di cassa integrazione per i 163 lavoratori che entro fine marzo si sarebbero trovati in mobilità?  

A questi quesiti l'opinione pubblica cittadina deve avere una risposta da chi di dovere per dare prima di tutto delle certezze agli ex dipendenti Burgo che hanno perso drammaticamente il lavoro e sperano che il progetto In.Te possa ridargli un nuovo impiego per tornare a vivere dignitosamente con le proprie famiglie con i loro sogni e i loro progetti.








Progetto In.te: partono i colloqui per gli ex Burgo
Progetto In.te: partono i colloqui per gli ex Burgo



Potrebbe interessarti:http://www.chietitoday.it/economia/progetto-inte-colloqui-lavoratori-ex-burgo.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/ChietiToday/252983314738998

"SPECIALE ELEZIONI ABRUZZO" A CURA DEL "CENSORINO TEATINO"




La redazione de "Il Censorino Teatino al Servizio del Cittadino" curerà da lunedì 28 aprile 2014 uno speciale sulle elezioni abruzzesi per permettere a tutti i cittadini di conoscere i candidati e i programmi elettorali.
Il servizio sarà offerta su una piattaforma web parallela del nostro blog all'indirizzo www.specialelezioniabruzzo.blogspot.com dove ci sono già gli elenchi con i nomi di tutti i candidati. 
A breve cliccando su i nomi uscirà anche una breve video - intervista dei candidati di 5 minuti circa con l'immagine e la presentazione dell'aspirante presidente o consigliere regionale. I servizi verranno divulgati sul web, sui social network e a pressoché tutti i maggiori organi d'informazione regionali e anche ad alcuni nazionali.
Ovviamente il "Censorino" resterà sempre attivo e vigile  per continuare a segnalare gli scandali, i disservizi e le problematiche dei cittadini da risolvere.

Lo speciale elezioni regionali abruzzesi 2014 sarà visibile sulla piattaforma web WWW.SPECIALELEZIONIABRUZZO.BLOGSPOT.COM  o anche . IT


sabato 26 aprile 2014

""CARO GATTI PERCHE' HO VINTO LA BORSA DI STUDIO MA LA REGIONE ABRUZZO NON MI HA EROGATO I FONDI ?"



Daniele Ciacci

La Regione Abruzzo è stata nei mesi scorsi per l'ennesima volta colpita dall'ennesimo scandalo, questa volta quello di "sperperopoli" che ha coinvolto diversi esponenti della Giunta "Chiodi" e diversi Consiglieri Regionali di maggioranza e di opposizione. Ma i problemi, i disservizi, gli scandali, i "casi" di malfunzionamento dell'ente regionale abruzzese che si appresta a fine maggio a rinnovare il suo Consiglio, riguardano pressoché ogni settore. A tal proposito, oggi tratteremo un "caso" denunciato direttamente da uno dei reporter del Censorino Teatino, il neolaureato triennale Daniele Ciacci 25 anni di Manoppello, che ci ha segnalato un "caso" che riguarda l'assegnazione delle borse di studio da parte della Regione Abruzzo nell'ambito del Progetto Speciale Multiasse "Voucher per la Formazione Universitaria e per l'Alta Formazione" edizione 2013.
In merito sentiamo cosa ha dichiarato ai nostri taccuini il nostro collaboratore Daniele Ciacci: 
"Ho vinto la borsa di studio, ma la Regione Abruzzo non mi ha erogato i fondi "ha esordito il Ciacci,che poi ha specificato che "feci domanda nel settembre 2013 per ottenere il contributo regionale per l'alta formazione dato dalla Regione Abruzzo,premettendo che già l'avevo fatta nel 2010 e l'ottenni. Inviata tutta la documentazione entro i termini del bando - ha continuato il Ciacci - nel mese di dicembre fu pubblicata la graduatoria di assegnazione nella quale rientrai sotto la voce istanze ammesse e finanziabili e mi fu detratta come giusto solo una piccola somma per detrazioni fiscali già avute"Da questo momento però, secondo quanto ci ha detto il Ciacci le cose sarebbero cambiate e sarebbe avvenuto quello che Daniele ritiene una "ingiustizia" compiuta nei suoi riguardi e di tutti quelli che avrebbero "vinto" la borsa di studio, ma non hanno ottenuto i soldi e sarebbero stati "beffati": però alla pubblicazione della graduatoria di pagamento sono stato escluso per mancanza di fondi, come si evince dal file voucher 2013 graduatoria azione 1 alla pagina 100. La beffa è stata che non solo nella graduatoria hanno preferito pagare coloro che avevano presentato importi superiori per rimborsare le eventuali spese di affitto, mentre gli studenti non frequentanti come me non sono stati minimamente presi in considerazione. Hanno preferito pagare importi da 5 mila euro piuttosto che importi da 700 euro come nel mio caso". Dunque, ora Daniele Ciacci si chiede: "Non vi è per caso un principio discriminatorio? Vengono retribuiti le famiglie che possono permettersi di pagare gli affitti ai figli fuori sede e chi come me non può frequentare per mancanza di fondi viene punito ricevendo nemmeno indietro la retta universitaria, considerando che da non frequentante non do spese vive ed aggravi di costi dovuti alla usufruizione dei servizi delle strutture universitarie". 

Pertanto, Daniele Ciacci si rivolge ai vertici regionali affinché intervengano per risolvere questo disservizio che ha penalizzato lui e tante altre persone nella sua situazione: 
Vorrei tanto sapere cosa ne pensa a tal proposito l'Assessore Regionale al ramo Paolo Gatti? Cosa intende fare per risolvere questo disservizio che ha penalizzato me ed altre persone nelle mie condizioni? Non voglio pensare che i politici si ricordino di noi cittadini bisognosi solo sotto elezioni nel momento in cui si vota". 

venerdì 25 aprile 2014

LA STORIA DELLA DELEGAZIONE COMUNALE SCALINA CHE TARDA A RIAPRIRE RACCONTATA DA MANLIO MADRIGALE


La Delegazione Comunale di Chieti Scalo come appare attualmente

Abbiamo più volte trattato la vicenda della delegazione comunale scalina di Piazza Carafa che ormai in restauro da oltre un decennio non riesce ancora a riaprire i battenti. Tra l'altro, abbiamo avuto in esclusiva l'anno scorso anche la fortuna di essere ospitati dalla ditta esecutrice (che ringraziamo ancora) che ci ha mostrato l'allora già avanzato stato dei lavori.
Questa volta siamo stati in compagnia del Dott. Manlio Madrigale, 65 anni, ex funzionario della Asl ora in pensione, uno dei leader della Democrazia Cristiana a Chieti Scalo, Consigliere Comunale dal 1980 al 1993 che è stato nel corso degli anni Ottanta il Consigliere delegato allo Scalo e poi dal 1990 al 1993 prima Assessore alle Finanze e poi ai Servizi Sociali dell'ultima Giunta democristiana targata "Buracchio". Madrigale è stato, tra l'altro, Consigliere Comunale di opposizione anche nell'ultima amministrazione di Nicola Cucullo nei primi anni del XXI secolo. Attualmente, Manlio Madrigrale è ancora un personaggio pubblico impegnato soprattutto nel sociale, infatti è il responsabile teatino della Confconsumatori, dell' "Associazione Europea Famigliari e Vittime della strada", dell'Associazione "Difesa Malati Psichici e Problematiche dell'adolescenza". Inoltre è stato il responsabile teatino dell'Associazione "Enzo Tortora", per un giusto processo e contro l'ingiusta carcerazione. Madrigale è anche il Presidente del "Comitato Regionale per la Sussidiarietà Orizzontale" (Art.118 u.c. Cost). 
Manlio Madrigale davanti l'ingresso della Delegazione Comunale Scalina

Manlio Madrigale è sicuramente una persona che conosce molto bene la politica amministrativa locale almeno degli ultimi trent'anni, perciò gli abbiamo chiesto di raccontarci brevemente la storia della delegazione comunale scalina che tarda ancora a riaprire, nonostante le promesse dell'Amministrazione Comunale "Di Primio" che aveva fissato come ultima data per la riapertura, scadenza ancora una volta disattesa, il 15 marzo 2014. In questo momento, pare si stiano ancora effettuando dei lavori all'esterno della struttura. 
Manlio Madrigale ha ripercorso brevemente, in una video - intervista che ci ha concesso, la storia della delegazione comunale scalina: dalle esigenze che hanno portato a cavallo degli anni  Sessanta del XX secolo a progettarla ed a realizzarla, alle funzioni che la struttura svolgeva, fino agli inizi dei lavori di restauro nei primi anni del nuovo Millennio. Inoltre ci parla  di quali potrebbero essere per lui, dal punto di vista tecnico - amministrativo, gli eventuali motivi dei ritardi.  Pertanto, ora sentiamo cosa Madrigale ha da raccontarci sulla delegazione comunale scalina.

INTERVISTA A MANLIO MADRIGALE SULLA STORIA DELLA DELEGAZIONE COMUNALE SCALINA


INTERVENTI NELL'AREA DEL PALATRICALLE

 Ci hanno segnalato giorni fa la presenza di cartacce, deiezioni canine ed erbacce abbandonate nell'area antistante il Palatricalle. A tal proposito, abbiamo contattato l'Assessore all'Ecologia e all'Ambiente del Comune di Chieti, il Dott. Alessandro Bevilacqua che ha fatto falciare l'erba e pulire le deiezioni canine. Ma, siamo andati a fare un sopralluogo e abbiamo trovato nuovamente degli spiacevoli "ricordini" per terra e l'erba falciata abbandonata ai bordi della strada con le cartacce che sono state trovate sotto l'erba tagliata e che sono venute in superficie.
 Perciò, siamo andati a sentire nuovamente l'Assessore che ci ha tenuto a precisare che dopo la squadra degli operai che ha effettuato la falciatura dell'erba, verrà a breve una seconda squadra a raccoglierla. Mentre per quanto riguarda le deiezioni canine ci ha comunque detto che la pulizia della strada da questi "regalini" dipende sopratutto nella civiltà dei padroni che devono raccogliere con paletta ed appositi sacchetti i rifiuti lasciati dagli amici a quattro zampe. Le cartacce abbandonate invece verranno pulite dalla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani. 

Noi, a tal proposito, rinnovando la fiducia nell'Assessore Alessandro Bevilacqua che fino ad ora ha sempre mantenuto la sua parola, chiediamo che gli interventi necessari per la pulizia dell'area vengano fatti rapidamente, anche perché a partire da oggi sono arrivate anche le giostre con il relativo grande afflusso di persone nella zona antistante il Palatricalle.

DOV'E' FINITA LA STATUA CHE DOVEVANO METTERE A PIANO SANT'ANGELO?



Alcuni cittadini ci segnalano che con i nuovi lavori di ristrutturazione e riqualificazione di Piano S.Angelo, alias Piazza Matteotti, si era parlato di  mettere una statua di un Angelo proprio sul piedistallo immortalato nella foto; ma, a tutt'oggi come vedete ci sono le panchine, ci sono i lampioni, ma la statua non è stata messa ed è rimasto solo il piedistallo vuoto, dove ogni tanto qualcuno distratto rischia di cadere di faccia.
Pertanto ci si chiede: Che fine ha fatto la statua dell'Angelo che doveva essere messa? Perché non è stata istallata?

giovedì 24 aprile 2014

LE FIGLIE DELL'AMORE DI GESU' E MARIA DI SUOR VERA SUI PROFUGHI A CHIETI

L'ingresso principale del "Villaggio della Speranza" delle Figlie dell'Amore di Gesù e Maria a Brecciarola che ospita i profughi di Lampedusa

Siamo stati ad intervistare le "Figlie dell'Amore di Gesù e Maria", la cui madre superiora è Suor Vera D'Agostino, che gestiscono il "Villaggio della Speranza" in località Brecciarola di Chieti, struttura di accoglienza ecclesiastica salita alle cronache in queste ultime settimane per essere il punto di raccolta ed ospitalità dei profughi provenienti da Lampedusa che stanno arrivando anche in Abruzzo e precisamente a Chieti in diversi gruppi. Ai nostri microfoni  Suor Ada, la religiosa che si occupa delle relazioni esterne della struttura che ci parla brevemente di cosa si occupa e di come funziona il "Villaggio della Speranza" e della vicenda dell'accoglienza dei profughi extracomunitari, chiarendo diversi dubbi che molti cittadini si sono chiesti da quando è arrivata la notizia come un fulmine a ciel sereno che anche la città di Chieti avrebbe accolto gruppi di profughi provenienti da Lampedusa.


LA VIDEO INTERVISTA A SUOR ADA


Ecco a tal proposito le domande che abbiamo posto alla responsabile delle relazioni con gli organi d'informazione delle "Figlie dell'Amore di Gesù e Maria":
1)  Che cosa è il "Villaggio della Speranza"? Come è organizzata la vostra struttura di accoglienza?
2) Come si è sviluppata la vicenda che ha portato ad accogliere i profughi? Chi vi ha chiesto di accoglierli?
3) Cosa vi hanno promesso in cambio di questo favore? Avete sottoscritto una convenzione? Quanti contributi prendete per far vivere presso la vostra struttura questi profughi provenienti da paesi extracomunitari? 
4) Come sono dislocati i profughi nella struttura di accoglienza? Quali attività svolgono nel "Villaggio della Speranza"? Ci sono stati problemi di convivenza con le famiglie italiane che sono ospitate presso la struttura?
5) Chi finanzia le vostre attività?
6) Quanti gruppi di profughi sono arrivati fino ad ora? Di che nazionalità sono?
7) Quanti extracomunitari sono fuggiti? Come hanno fatto a fuggire? Chi potrebbero essere queste persone che sono fuggite?
8) Cosa è successo con l'ultimo gruppo arrivato in città? C'erano e ci sono persone che avevano e hanno malattie infettive?
9) Sono previsti altri gruppi di profughi in arrivo?
10) Cosa vi sentite di dire a quei cittadini che criticano la politica dello Stato che a loro dire sarebbe tesa a tutelare gli immigrati in arrivo e a  penalizzare gli Italiani?
11) Quale sarebbe secondo lei l'eventuale ruolo della Chiesa in quella che viene definita da molti una "silenziosa invasione"?



MOSTRA CONTEMPORANEA "ARTE EXPO'" A CHIETI IN VIA DE LOLLIS

L'Associazione "Theate Antica" ha organizzato un evento sicuramente da non perdere e che da lustro alla città di Chieti, quale punto di riferimento storico e culturale abruzzese. Infatti, fino al 1 maggio 2014 i curiosi e gli appassionati di arte  potranno ammirare a Chieti in Via De Lollis 97 presso il Simposio della Compagnia degli Artisti "Theate Antica", la mostra di pittura contemporanea "Arte Expò". Alla mostra partecipano cinque artisti: Tiziana Giampaolo, Giuseppina Narducci, Angela Di Teodoro, Fernanda Trozzi e l'indimenticato bomber neroverde con la passione per la pittura artistica Corrado Baglieri. La mostra è stata inaugurata il 16 aprile alle ore 21.00 alla presenza  del Direttore Artistico dell'Associazione "Theate Antica", il Maestro Mario Buongrazio, del Presidente dell'Associazione, il Dott. Cristiano Vignali.e del Critico d'Arte Prof. Massimo Pasqualone che ha presentato l'evento.

Sicuramente un evento interessante da andare a vedere in questi giorni a Chieti, città che  offre tante lodevoli iniziative che purtroppo spesso non vengono ben pubblicizzate.

Nella foto scattata alla inaugurazione della mostra la sera del 16 aprile 2014, da sinistra verso destra: Corrado Baglieri, Tiziana Giampaolo, Massimo Pasqualone, Giuseppine Narducci, Mario Buongrazio e Cristiano Vignali


MA CHI SONO I CINQUE ARTISTI CHE ESPONGONO?

TIZIANA GIAMPAOLO: nasce nel 1965 a Cepagatti, un Comune della Vallata del Pescara nei pressi di Chieti. Un paese che conserva importanti testimonianze storiche medievali. Il primo incontro con l'arte avviene alle scuole elementari. Alle scuole medie incontra la sua amata insegnante di artistica Mira Cancelli Falasca, un grande incontro culturale, una maestra di vita e di arte che Tiziana Giampaolo ammira mentre realizza i suoi famosissimi murales del borgo antico di Cepagatti. Nei periodi che seguirono, Tiziana si è occupata di arredamento con stensili, drappeggi e coordinati preziosi, per le ville più belle dell'Abruzzo e di altre città italiane. L'artista Tiziana Giampaolo nel suo percorso culturale e artistico dimostra una grande passione per la  storia e le tradizioni abruzzesi. Negli anni Novanta inizia un percorso culinario, appassionato, che ben presto la porterà ad essere chef presso alcuni dei locali più ricercati della regione. Negli ultimi anni ha un grande ritorno al suo primo amore, la pittura, mettendosi in discussione con grande ironia. Una grande passione per il colore con cui immortala i paesaggi dell'Abruzzo con i fiori, il mare, la bellezza in tutte le sue massime espressioni. Oggi Tiziana Giampaolo si autodefinisce "chef pittrice...", lasciando tantissime delle sue opere nei locali dove ha lavorato come chef.

GIUSEPPINA NARDUCCI: è nata a Roma il 26 settembre del 1966. Si è diplomata presso l'Istituto Statale d'Arte de L'Aquila. Da sempre dedita alla pittura, sollecitata da esperti ed amici, ha deciso di presentare al pubblico le sue opere. Questa scelta segna per l'artista una svolta fondamentale nel suo percorso artistico. Improvvisamente, e senza ragione apparente, Giuseppina volta le spalle ai paesaggi, alle nature morte ed ai ritratti che sino al 1995 l'avevano tenuta quasi prigioniera di uno scolasticismo, per la verità, solo apparentemente asfittico (già covava infatti nella sua preistoria interiore, il fuoco della liberazione) e si immerge nella linearità del segno e nelle esplosioni dei colori, dando respiro ad un lirismo dell'anima che si fonda sulla forza simbolica dello spirito, in una recuperata o ritrovata innocenza del gesto pittorico. Nella mostra "Arte Expò" ci sono solo alcune dell'affascinante artista romana che vive in Abruzzo. La sua prima "personale" che ha riscosso notevole successo di pubblico e di critica, è stata ospitata presso il Palazzetto dei Nobili de L'Aquila dal 3 al 9 agosto 2003, figurando nel cartellone artistico della Perdonanza Celestiniana sotto l'egida del Comune dell'Aquila - Assessorato alla Cultura.

ANGELA DI TEODORO: è nata a Pescara, dove tuttora vive ed opera. Ha conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere ed integrato la propria formazione culturale con stage e seminari all'estero durante i quali comincia ad entrare in contatto con diverse culture a coltivare il proprio senso artistico con entusiasmo. Di formazione autodidatta, negli ultimi anni ha frequentato proficuamente laboratori di pittori abruzzesi dove ha potuto riflettere su varie tecniche pittoriche. A tal proposito, sulle opere dell'Artista Angela Di Teodoro, ecco un breve stralcio di cosa ha detto il Prof. Massimo Pasqualone: "vive il tempo della bellezza attraverso una decisa decostruzione del paesaggio che fa esplodere in evidenti emozioni cromatiche, dense,  a volte violente, dove prevale il dominio assoluto della luce e del silenzio. Chiaramente il paesaggio è luogo dell'anima, dove l'artista cerca sé stessa, cerca la pace nella pace della natura, vive oserei dire, un sentimento di adesione panica, con un'anima inquieta che specchia la sua essenza nelle profondità marine, perché la vita è come il mare: apparentemente immobile eppure sempre in movimento".

CORRADO BAGLIERI:  è da tutti ricordato come un grande giocatore di calcio, dal passato illustre, ma dal presente inedito, una piacevole sorpresa: lo storico bomber del Chieti è oggi un affermato pittore di quadri. Sulla sua passione segreta ecco cosa ha dichiarato Corrado in una intervista fatta tempo fa: "E' una passione che coltivo dal lontano 1993, da quando giocavo nel Chieti in C1. Anche da ragazzo sono stato sempre un amante dell'arte, della pittura  e della scultura. Poi un giorno decisi di prendere colori e pennelli e cominciai così per puro divertimento. Dipingere mi rilassava, ma poi con il passare del tempo questa passione mi è entrata nel sangue, finché un giorno ho voluto mettermi in gioco, perché credo fortemente che quelli che ho dipinto siano dei gran bei lavori. Ma questo non posso di certo dirlo io, ma devono essere i critici d'arte ad esprimersi in tal senso. Un invito insomma rivolto a tutti gli sportivi che già mi conoscono, ma anche a quelli che ancora devono scoprire il Baglieri Corrado pittore a venire a vedere la mostra".

FERNANDA TROZZI: è un artista presente da circa un ventennio sulla scena artistica nazionale, con numerosi premi e riconoscimenti. Il centro emozionale della sua ricerca è la vita, i suoi ricordi, le sue emozioni e per questo per Fernanda, l'arte è diventata una fortissima passione ed una fedelissima compagna di vita, quasi un rifugio alla complessità che ci circonda. Le sue opere confessano una ricerca artistica all'insegna della libertà, quasi un desiderio romantico di libertà. Questa ricerca è testimoniata da alcuni simboli che sovente rappresentano l'artista stessa, in primis il mare, testimone di questa ansia di libertà, di questa ricerca all'insegna della gioia. Fernanda Trozzi è una profonda conoscitrice anche delle tecniche della poesia e utilizza nell'arte figure retoriche care alla poesia: le figure allora si immergono nel colore, i protagonisti che osservano il mare in realtà vivono la vita, con gli effetti ottenuti attraverso preziosi bilanciamenti cromatici dei colori puri che creano un delicato inno alla gioia, anzi gli accostamenti cromatici sono essi stessi sprazzi di gioia e di felicità, espressioni di un'artista che ha raggiunto attraverso l'arte una pace, una quiete interiore,insomma quella felicità che solo l'arte sa dare. "L'artista sta benissimo che la realtà non è mai quella che si vede, e lo dimostrano le figure femminili che mantengono, nonostante gli influssi della contemporaneità, una eleganza classica, quasi una solennità antica, perché la bellezza le attraversa, ed attraversa i secoli, ricordando a tutti gli abitanti del tempo la caducità delle loro esistenze" ha dichiarato il Prof. Massimo Pasqualone.









mercoledì 23 aprile 2014

LA STORIA INFINITA DELLA RIQUALIFICAZIONE DELL'EX ZUCCHERIFICIO DI CHIETI SCALO

L'ex Zuccherificio abbandonato nella zona industriale di Chieti Scalo

La struttura dell'Ex Zuccherificio , di proprietà dell'imprenditore Carlo Toto, in Via Piaggio nell'area industriale di Chieti Scalo, è uno dei più grandi "reperti" dell'archeologia industriale della Val Pescara. Sebbene la sua costruzione risalga ai primi anni '50, la struttura risulta assimilabile, sia per le forme architettoniche che per le tecnologie usate nei processi di lavorazione, agli zuccherifici costruiti prima della Seconda Guerra Mondiale. Sorto per fronteggiare la forte disoccupazione di quel periodo, è riuscito ad assicurare fino a 400 posti di lavoro. A tutt'oggi sono ancora leggibili le sue caratteristiche strutturali: la scelta di usare grandi aperture finestrate, disposte a nastro, è sopratutto determinata dall'elevata temperatura ( circa 50 gradi) che si raggiungeva all'interno dell'edificio durante il processo di lavorazione, Caratteristico di questo edificio è il lungo lucernaio, tipico dell'architettura industriale degli anni '30 del XX secolo, attraverso il quale era possibile ottenere il necessario ricambio di aria. L'area di provenienza delle materie prime era vasta. Zucchero e melassa per l' alcool costituivano la produzione principale e venivano distribuiti su scala nazionale, mentre la polpa su scala locale, come alimento animale. L'edificio principale è dove erano disposte le macchine, sorrette da poderose putrelle metalliche, combinate tra loro con piastre saldate. L'uso di questo sistema costruttivo si ripropone anche nella soluzione di corpi scala, che mettevano in comunicazione i tre piani. Nel magazzino dello zucchero, data la minore necessità di avere temperature basse, le aperture all'esterno sono limitate. La sua chiusura risale al 1974, da allora la struttura è degradata sempre di più ed è oggi un impianto fantasma, citato anche sul sito dell'archeologia industriale abruzzese.
L'area è attualmente da molti anni di proprietà dell'imprenditore Carlo Toto che da oltre un ventennio cerca di modificare la destinazione d'uso del terreno su cui sorge lo zuccherificio per realizzare un centro commerciale e un'area polivalente con un'affascinante progetto di una “cittadella del divertimento”, ma nonostante gli sforzi la riqualificazione dell'area dell'ex zuccherificio è ancora lettera morta.
La riqualificazione dell'ex Zuccherificio di Via Piaggio iniziò a far parlare di sé per la prima volta negativamente durante la Tangentopoli Teatina nel 1993, quando l' Imprenditore Carlo Toto venne accusato di corruzione in quanto, secondo i Magistrati, aveva promesso nell'estate del 1990 all'allora Sindaco di Chieti Andrea Buracchio e ai deputati Anna Nenna D'Antonio e Artese Vitale detto “Lillino”, ingenti somme di denaro per ottenere da essi l'atto contrario ai doveri del loro ufficio al fine di favorirlo nei suoi disegni di sfruttamento dell'area dell'ex Zuccherificio. A loro volta, l'allora Sindaco e i due deputati della Democrazia Cristiana vennero accusati dai Magistrati di avere in concorso tra loro accettato dall'imprenditore del denaro in cambio del loro appoggio ai suoi disegni di trasformazione della destinazione d'uso dell'area dell'ex zuccherificio di Chieti Scalo e della installazione su di essa di un grosso centro commerciale.
Con la fine del potere Democristiano abbattuto dagli avvisi di garanzia e dalle manette che portarono all'arresto dei maggiori esponenti locali del Partito scudocrociato e il conseguente avvento al governo della città per oltre un decennio di Nicola Cucullo, del progetto di riqualificazione dell'ex zuccherificio non se ne parlò più.
La vicenda tornò di attualità nel 2009 e al governo della città c'era l'amministrazione di centrosinistra del Sindaco Dott. Francesco Ricci, dell'Assessore all'Urbanistica Avv. Valter De Cesare e dell'Assessore ai Lavori Pubblici Arch. Luigi Febo, quando la vallata delle industrie estesa su circa trenta ettari di terreno tra il Fiume Pescara e la ferrovia, sembrava si preparasse a svestirsi del degrado che la divorava per cedere il posto ad una vera e propria “cittadella” dei servizi e del divertimento.
Travi cadenti, strutture abbandonate, edifici anche rivestiti di eternit ormai logori erano e sono le icone di una zona industriale ormai in pasto alla più totale decadenza, parte di un'area urbana che sembrava e sembra arresa a una decrescita sempre più lesta e prevaricante. A tale condizione precaria era pronta a porre rimedio nel 2009 l’amministrazione municipale che, dopo aver preso il posto del consorzio Asi Valpescara, si impegnò per far sì che fossero avviati importanti interventi di riqualificazione per un importo stimato di circa 300 milioni di euro. Ovviamente, un ruolo importante era destinato a giocarlo l’ormai leggendario ex zuccherificio, di cui il proprietario, Carlo Toto, aveva proposto al Comune un investimento da 200 milioni di euro per dare vita a una cittadella del divertimento con alberghi, negozi, piscine e parcheggi di scambio.
L’opportunità era chiaramente ghiotta e la corsa alla valorizzazione del luogo divenne una vera e propria arringa, proponendo addirittura tre progetti presentati dalle ditte Alitec e Revi. Il progetto prometteva grandi risultati, offrendo all'intera città una possibilità di positiva svolta urbana ed economica.
Ma, nonostante l’imprescindibile fusione di forze, le indispensabili  dispendiose operazioni di bonifica attorno alle sponde fluviali (gravate da non indifferenti problemi di inquinamento industriale) che sarebbero state finanziate grazie a diversi privati (disposti a farsi carico di eccezionali opere di urbanizzazione, come la realizzazione di nuove strade, parcheggi, piazze e un parco pubblico più grande della villa comunale) e la ratifica di due accordi di programma tra la Provincia e il Comune di Chieti ( il primo sulla riqualificazione delle aree dismesse e il secondo sull'individuazione di nuove zone artigianali in aree di espansione che muovono a ovest della città verso Brecciarola e Manoppello e a est verso Via Masci e il "Levante"), il progetto presentato dall'Imprenditore Carlo Toto è rimasto praticamente lettera morta e a distanza di oltre vent'anni dal primo tentativo di cambio di destinazione d'uso dell'area, arenatosi con gli avvisi di garanzia e i procedimenti penali della Tangentopoli teatina, l'area industriale di Chieti Scalo è ancora una zona fatiscente e in rovina con travi cadenti, siti dismessi ed edifici logori che continuano a fare da cornice al degrado e all'inefficienza che opprime la zona industriale, di cui l' ex zuccherificio ne è l’emblema con le lussureggianti erbacce che ne sommergono le rovine che intanto si deteriorano inesorabilmente.
Sicuramente, l'onerosa bonifica del territorio necessaria per realizzare il progetto ha pesato e non poco a bloccare la realizzazione dell'opera della "cittadella" di Toto; infatti proprio il parere del Comitato di Coordinamento Regionale per la valutazione di impatto ambientale in seno alla “Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni ambientali, Energia” della Giunta Regionale Abruzzese ha deciso col giudizio n. 1705 del 15 marzo 2011 di sospendere il progetto “al fine di chiarire con maggiore dettaglio la compatibilità con il Piano Regionale Paesistico “
Pertanto, la cittadinanza, preoccupata per le sorti dello sviluppo futuro della città di Chieti, si chiede: che fine farà l'area dell'ex Zuccherificio? Cosa c'è sotto la vicenda della riqualificazione dell'ex Zuccherificio di Chieti Scalo che da oltre venti anni si trascina avanti senza una conclusione positiva? Che fine faranno i progetti di riqualificazione delle aree dismesse della zona industriale di Chieti?






domenica 20 aprile 2014

CASO "FIORENTINO": SVILUPPI E REPLICA DELLE STRUTTURE DIOCESANE DI ACCOGLIENZA



La redazione de "Il Censorino Teatino" al Servizio del Cittadino con il Super Eroe Italyman è stata tutta oggi in pausa per festeggiare la Santa Pasqua. Solo questa sera sono riprese le nostre attività di informazione e di segnalazione dei problemi del cittadino. Eravamo rimasti ieri con la promessa di pubblicare la replica delle strutture di accoglienza socio - sanitarie diocesane alle accuse mosse da Paolo Fiorentino, l'uomo trentottenne originario di Casoli (Ch) che ha denunciato in un video pubblicato dal nostro blog di non aver avuto un'adeguata assistenza da parte delle strutture di assistenza diocesane. Il Fiorentino si è lamentato della discrepanza fra il trattamento che sarebbe stato riservato a lui che è Italiano e quello che sarebbe riservato invece ai profughi extracomunitari per i quali sarebbero previsti dei lauti contributi pubblici per il mantenimento giornaliero.
La nostra video - intervista ha fatto molto rumore mediatico, dividendo l'opinione pubblica cittadina tra chi si è schierato a favore del bisognoso Paolo e fra chi invece ha criticato la nostra scelta di dare parola al Fiorentino, senza aver pubblicato la versione delle strutture di accoglienza.
Ebbene, in realtà, non è cosi perché certamente qualcuno poco attento, oppure che non ha voluto perdere l'occasione per screditare ancora una volta il nostro blog, che evidentemente da fastidio perché è una voce fuori dal coro, non ha letto o ha fatto finta di non vedere che noi avremmo pubblicato a breve anche i chiarimenti che ci sono stati dati dalle strutture diocesane che ci hanno immediatamente contattati telefonicamente per spiegarci come stanno le cose. Lo avremmo voluto fare ieri, ma complice la festività pasquale non lo abbiamo potuto fare prima.
Così a scanso di equivoci e per il diritto di cronaca rendiamo noto in breve  un sunto di cosa è trapelato da ambienti vicini alla Diocesi: "Noi ospitiamo e aiutiamo tante persone, sia italiane che straniere quindi ciò che le ha detto il Fiorentino non è esattamente la verità. Al signor Paolo Fiorentino è stato assegnato un alloggio in un dormitorio di Pescara perché a Chieti non c'erano più posti disponibili. A Pescara non si è trovato bene per motivi di adattamento personale alle regole che vigono in quella struttura ed è voluto andare via. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Ora, noi più di questo per lui non possiamo fare.  Dovreste chiedere cosa intendono fare per risolvere il suo caso anche le altre istituzioni sia comunali, sia governative che sanitarie. Nutriamo comunque delle perplessità sul fatto che ad esempio il Comune possa aiutare questa persona con un alloggio popolare, dato che nemmeno risiede a Chieti e non crediamo nemmeno possa fare legalmente una residenza fittizia in città. Tra l'altro, il Fiorentino è una persona che ha dei problemi di salute e forse dovrebbe essere accolto in strutture idonee a trattare persone che hanno tali problemi".
Noi dal canto nostro ci auguriamo che le istituzioni possano aiutare questo giovane italiano bisognoso, alla ricerca di un occupazione e di un posto dove dormire senza alcuna discriminazione. 
Qualcuno ha diffuso la notizia sui social network, ovviamente tutta da confermare e da provare, che questo ragazzo ha avuto un passato burrascoso e problemi anche con la legge. Ma ciò non vuol dire che debba essere discriminato ed emarginato dalla società, tutt'altro, dovrebbe essere aiutato ad integrarsi, sopratutto quando nel contempo si accolgono e si aiutano profughi extracomunitari  a "scatola chiusa", forse per interessi che molti considerano ben lontani da quelli della solidarietà cristiana.
Inoltre, in risposta a chi ha accusato la redazione del nostro blog di fare informazione "spazzatura" e di non essere professionale, volevamo precisare che il Censorino Teatino al Servizio del Cittadino non è una testata giornalistica, ma un blog di "contro - informazione" con dei segnalatori, dei collaboratori e dei reporter freelance che danno voce alla gente tramite il web in modo libero dalle censure che sono state purtroppo imposte all'informazione nel nostro Paese. Nel contempo, il Censorino oltre a svolgere una azione di segnalazione sui piccoli problemi dei cittadini, porta avanti inchieste sui disservizi e svolge anche un'azione civica tesa alla risoluzione dei problemi segnalati che spesso quando è possibile vengono risolti. Infine, ci teniamo a precisare che noi non abbiamo mai messo in discussione la qualità dell'operato né  della Caritas, né di altre strutture di accoglienza, ma abbiamo solo chiesto un trattamento che non sia discriminante nei confronti dei cittadini italiani bisognosi e abbiamo altresì fatto generiche critiche contro una determinata politica portata avanti dallo Stato e dalla Chiesa in questo primo scorcio di III millennio. Infine chiediamo un comportamento più corretto da chi diffonde sul web notizie ed informazioni calunniose contro terze persone senza fornire prove documentali e senza averne sopratutto l'autorizzazione perché nessuno da il diritto di scrivere pubblicamente "tizio è un ladro", nemmeno se lo è veramente, in questo caso si è passibili di querela e non certo nel nostro caso. Avremmo voluto pubblicare pure noi in contemporanea la replica delle strutture di accoglienza diocesana, ma ciò purtroppo non ci è stato possibile in questi giorni di festa. Se abbiamo avuto una colpa è solo quella di essere dei generosi che ancora una volta si sono fatti carico disinteressatamente dei problemi di persone in difficoltà chiunque esse siano e di dare spazio alla loro voce, per essere veramente "la voce della gente", schierandoci dalla parte dei più deboli e bisognosi.

sabato 19 aprile 2014

SENZA CASA E LAVORO, NESSUNO MI AIUTA PERCHE' ITALIANO


Paolo Fiorentino 38 anni, ha bisogno di aiuto

L'ennesimo caso di discriminazione nei confronti di un Italiano bisognoso di aiuto che si sente straniero in Patria, vittima di uno Stato non più "amico", ma "carnefice" che non tutela affatto il cittadino.
Questa è  la storia di Paolo Fiorentino, un uomo di 38 anni di Casoli (Ch) che è rimasto senza lavoro nel suo paese dove viveva in affitto e lavorava presso la Comunità Montana che dopo essere andato al Nord a Milano in cerca di una nuova occupazione, è tornato in Abruzzo e precisamente a Chieti per trovare una sistemazione e un impiego. Così, considerata la  critica situazione generale e la sua situazione personale di indigenza, si è rivolto alla Caritas Diocesana e alle altre strutture religiose di Chieti che in queste ultime settimane, tra l'altro, stanno ospitando, tra mille polemiche, anche gruppi di profughi extracomunitari, convinto di poter avere un valido aiuto. Invece, secondo quanto ci ha raccontato Paolo, la Caritas e le altre strutture religiose diocesane, non lo avrebbero accettato perché avrebbero tutte le strutture al completo, sopratutto, guarda caso, di profughi ed extracomunitari per la cui ospitalità prenderebbero 30-40 euro al giorno a persona, cosa che non avviene ovviamente se si ospita un Italiano.  Così, Paolo è stato indirizzato dalla Caritas diocesana in un dormitorio dietro la stazione di Pescara, un postaccio, secondo quanto ci ha raccontato, pieno di extracomunitari, dove è stato derubato di tutti i suoi affetti compreso i vestiti ed è dovuto tornare praticamente "in mutande" a Chieti, dove ora vive da "barbone" su una panchina della Villa Comunale, aiutato solo dalle Assistenti Sanitarie della Asl di Via Martiri Lancianesi e dalle suore del  "San Camillo De Lellis" in Corso Marrucino che gli permettono almeno di andarsi a lavare presso il convento. Tutto ciò avviene mentre i profughi extracomunitari sono serviti e riveriti a spese della collettività e scappano finanche dalle strutture di accoglienza magari per delinquere indisturbati, mentre degli Italiani in difficoltà economica come Paolo farebbero carte false pur di dormire in un posto caldo, ma non possono, abbandonati dalle sorde istituzioni che nascondendosi dietro le belle parole dell'integrazione razziale e sociale, sono in realtà sorde al grido d'aiuto dei cittadini bisognosi come Paolo perché tutelano esclusivamente interessi diversi da quelli della collettività.  Tutti hanno diritto ad una degna sistemazione e al sostentamento in grado di garantire  una vita decorosa,ma non si può tacere dinnanzi a questa continua discriminazione nei confronti degli italiani che se non sono strangolati dalle banche o dalle tasse, sono abbandonati al loro povero destino, non più padroni a casa propria, le cui esigenze sono sempre subordinate a quelle degli "altri". Non possiamo di certo accettare che le istituzioni tutelino gli "altri" a discapito dei "padroni di casa" e che sopratutto dietro valori come quelli dell'umanità, della solidarietà e della salvaguardia del diritto alla vita si celino beceri interessi di sfruttamento economico e di indottrinamento anche religioso delle masse dei diseredati.   Questo lo diciamo senza voler far scadere il nostro discorso in un ragionamento  discriminatorio e razzista, ma  per portare avanti una battaglia  a tutela della vita umana in tutte le sue forme.

INTERVISTA A PAOLO FIORENTINO