venerdì 2 maggio 2014

NICOLA SIMONE CANDIDATO SOCIALISTA A PESCARA PER D'ALFONSO PRESIDENTE D'ABRUZZO


Il candidato nelle file del Partito Socialista, il biologo Nicola Simone in Provincia di Pescara per D'Alfonso Presidente si presenta agli elettori, ci parla dei programmi da realizzare e ci dice perché votare per i Socialisti anche oggi.




Curriculum vitae

Nome NICOLA
Cognome SIMONE
Nato a CHIETI
Il 12/05/1969
Residenza CITTA’ SANT’ANGELO (PE)


VITA,STUDIO e LAVORO
Nasco all’ospedale di Chieti e vado a vivere in un paesino alle pendici della Majella, San Valentino in Abruzzo Citeriore.
Mio padre è operaio (elettricista) alla Montedison di Bussi. Mia madre è casalinga. Famiglia umile di gente che vive col sudore della propria fronte. Passo i primi 7 anni della mia vita in una piccola fattoria in campagna, per poi trasferirmi in paese.
Sono molto bravo a scuola e prendo sempre il massimo dei voti, ma ho un carattere, diciamo, “esuberante”.
Mio padre intanto smette di lavorare a causa di un incidente sul lavoro, che gli alscia i polmoni bruciati da una fuga di cloro.
Presa la licenza media (voto: ottimo) scelgo una scuola professionale, l’ IPSIA di Popoli perché fin da bambino ho la passione per la chimica.
Le estati mi do da fare in piccoli lavori e a 15 anni ho già il mio libretto di lavoro.
Mi diplomo nel 1988 con 56/60 (voto più alto di tutta la scuola) e inizio già a ricevere le prime offerte di lavoro. I miei genitori tuttavia insistono affinchè io prosegua negli studi.
Scelgo dunque la facoltà di Scienze Biologiche a Perugia, dove mi mantengo facendo lavori di ogni tipo (ditte di spurghi, cameriere, buttafuori, barista, montatore mobili, facchino, aiuto elettricista ai concerti).
A Perugia imparo molto bene sia inglese che francese, insieme a un po’ di tedesco, di arabo, di spagnolo.
Dopo diverse vicissitudini, tra cui il servizio militare e la malattia di mio padre e sua successiva morte dovuta all’incidente subìto, nel 1997 vinco un concorso al MiPAF come “operatore tecnico” grazie all’iscrizione nelle categorie protette e all’anzianità di disoccupazione.
Avevo lasciato l’università a esami finiti e profondamente deluso a causa di litigi con alcuni professori. Una volta iniziato a lavorare, riprendo in mano la mia vita (avevo finito gli esami già da parecchi anni, mi mancava la tesi)e mi laureo nell’anno accademico 1999-2000 con 100/110.
Poco dopo mi sposo con Claudia, che attualmente è mia moglie nonché consigliera e lucidissima analista politica (e ancora mi tiene, non è ben chiaro il perché).
Nel 2003 finisco i tre anni di attività di ricerca post laurea effettuati presso l’Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica di Città Sant’Angelo e all’attivo ho già diverse pubblicazioni internazionali.
Nonostante le mie evidenti capacità tecniche, linguistiche, informatiche e progettuali, non riesco a vincere nemmeno un concorso (su 55 !!) e allora decido di passare a part time, aprire una mia piccola attività e occuparmi di consulenze e docenze.
In quegli anni sviluppo molti progetti per scuole superiori e enti di formazione, attirando fondi e creando formazione e occupazione (ITAS Cuppari di Alanno, IPSAA Cepagatti, ENFAP Pescara, ENFAP Roseto, ENFAP Penne).
L’esperienza con partita IVA termina nel 2011 a causa dell’elevata pressione fiscale e per motivi familiari.
Attualmente lavoro ancora presso lo stesso istituto di ricerca dove iniziai, e sono responsabile di alcune schede di ricerca.
Sono peer reviewer di diverse riviste scientifiche internazionali.

ESPERIENZA POLITICA.

Provengo da famiglia socialista da generazioni.
Inizio ad interessarmi alla politica nel 1984 a 15 anni, entrando nella FGCI. Le tematiche che subito mi interessano sono l’ambiente e il disarmo nucleare.
L’attivismo
A causa di dissidi interni con la FGCI (questione “Vendola”) io e molti altri “stracciamo” la tessera di partito nel 1987-88
Nel 1989-90 partecipo attivamente all’occupazione universitaria del movimento “La Pantera” a Perugia, in chiave di responsabile del servizio d’ordine e della logistica della Facoltà di Scienze. Sono mesi intensissimi di dibattito aperto e multilaterale, dove per la prima volta si realizza un dibattito politico che non si vedeva dagli anni ’70, ma senza la fase violenta. E’ un ‘esperienza profonda di democrazia diretta e partecipata.
All’indomani dell’occupazione, deluso dai tentativi dei partiti istituzionali di “mettere il cappello” al movimento, decido di continuare l’attivismo al di fuori degli schieramenti, appoggiando associazioni ambientaliste, di cittadini, di quartiere, di volta in volta.
Intorno al 2000 mi riavvicino a quello che resta del Partito Socialista, in qualità di “osservatore”. Attendo il progetto “Rosa nel pugno” per ricominciare ad impegnarmi all’interno di un partito politico e riprendere, dopo anni, una tessera di partito. Resto profondamente deluso dalla politica e successiva debacle della giunta Del Turco in abruzzo e per un po’ di tempo resto fermo, salvo poi ripartire con più slancio all’interno del neonato Partito Socialista Italiano, di cui tuttora sono segretario provinciale della federazione di Pescara e Consigliere Nazionale.

PENSIERO POLITICO
Sono aperto al dialogo con tutte le forze politiche salvo quelle che ledono in qualsiasi modo la dignità dell’essere umano. Tutte le componenti della società devono essere rappresentate, e dunque gli equilibri devono essere costruiti sempre con grande intelligenza, educazione ed empatia reciproca, se vogliono durare e contribuire a rendere salda una società. Questa è la mia ricetta base nel confronto politico.
Ovviamente per appartenenza, le fasce di popolazione che mi sento di rappresentare principalmente sono quelle legate alla conoscenza e al lavoro tecnico, e in particolar modo il ceto medio-basso dal quale provengo e cui sono ancora legatissimo. Credo che la ricetta giusta per tenere insieme il tessuto sociale sia puntare su formazione prima e occupazione poi. Formazione poiché non c’è civiltà se non c’è conoscenza. E’ l’ignoranza, la mina che farà saltare i pilastri della società moderna. L’occupazione invece, oltre al suo ruolo evidente di dare sostentamento ai soggetti e alle famiglie, aumenta intrinsecamente il livello di tolleranza di una società. Quando si è nel benessere, nell’agio, globalmente vi è una maggiore predisposizione alla solidarietà verso chi non ha, verso chi è più debole. La pancia vuota, se associata all’ignoranza, aumenta notevolmente i conflitti sociali, razziali, religiosi, etnici.

CONCLUSIONI
In 30 anni di attivismo politico non ho mai preso un incarico, non mi sono mai piegato ai compromessi “sporchi” né ho mai fatto lo “yes-man”, pagando spesso questa mia indipendenza con l’emarginazione e spesso contro il mio stesso interesse personale. Non importa. La strada giusta da seguire è la strada della correttezza, della coerenza, dell’impegno sociale, dell’interesse collettivo superiore ad ogni interesse personale. Nessuno può togliermi l’integrità morale e politica che mi contraddistingue.
E sfido chiunque a dimostrare il contrario.



Nessun commento:

Posta un commento