sabato 24 ottobre 2015

PASSERA: "IL GOVERNO SVENDE LE POSTE, UN ERRORE GRAVISSIMO"




La Porta di Italia Unica Chieti condivide le posizioni del Presidente Corrado Passera e aderisce all’iniziativa promossa su scala nazionale dal partito Italia Unica

Venerdì 23 ottobre il volantinaggio di Italia Unica davanti agli sportelli postali in tutte le regioni

“Questa quotazione è un errore gravissimo”. Per questo Italia Unica, il partito di Corrado Passera, prosegue la sua battaglia contro l’iniziativa del governo di privatizzare Poste italiane.

L’appuntamento è per domani, venerdì 23 ottobre, con un volantinaggio davanti agli sportelli degli uffici postali di Chieti e Provincia.

“Non si può trasformare un’infrastruttura sociale in un’azienda orientata al profitto”, spiega il leader di Italia Unica e candidato sindaco nella città di Milano. “Sono favorevole alla privatizzazione di quasi tutte le 10mila partecipate pubbliche, ma svendere un’azienda che ha il più grande sistema logistico italiano, la più grande rete retail, la più grande compagnia assicurativa sulla vita, un patrimonio immobiliare sterminato, a un valore bassissimo resta un errore gravissimo”, conclude Passera.

La Porta di Italia Unica Chieti condivide il pensiero del Presidente ma aggiunge che una effettiva liberalizzazione del mercato postale italiano, che consenta lo sviluppo di una sana concorrenza con benefici per tutti i consumatori, non si realizza soltanto attraverso una parziale privatizzazione dell’ex azienda di Stato poiché sono dapprima necessari interventi normativi a garanzia di tutti i cittadini, anche quelli residenti nei piccoli Comuni italiani.

Di seguito si riportano i motivi principali della protesta così come sono illustrati nel volantino che sarà distribuito domani a Chieti e che, in generale, sarà distribuito nelle principali città italiane, da Roma a Milano a Napoli.

Cinque motivi fondamentali per cui questa quotazione è sbagliata:

Provoca un danno economico per lo stato e i cittadini;
In breve tempo causerà la chiusura di centinaia di uffici e problemi occupazionali;
Mette a rischio 500 miliardi di euro che Poste destina attraverso Cassa Depositi e Prestiti al finanziamento del debito pubblico e degli investimenti per lo sviluppo del paese;
Ha aumentato costi dei servizi a scapito della qualità per rendere l’azienda quotabile;
Cedere sul mercato il 40 per cento di Poste per 3-4 miliardi di euro significa svendere un bene strategico che svolge un servizio fondamentale per la vita di milioni di italiani.

Nessun commento:

Posta un commento