L'Italia è la terra più sismica d'Europa sia per le caratteristiche del suo territorio, sia per la sua posizione geografica.
Sita al centro del Mediterraneo, la penisola italiana
subisce la spinta dei tre continenti che si affacciano sul "Mare
Nostrum" e su circa 1300 terremoti che ci sono stati nel Mediterraneo
Centrale nell'ultimo migliaio di anni, circa 500 sono
avvenuti solo in Italia. I sisma si sviluppano prevalentemente sul
crocevia delle dorsali montuose alpina e appenninica.
L'Abruzzo, cerniera fra la massa continentale e il Mediterraneo,
con un territorio prevalentemente montuoso, è una delle Regioni più
sismiche d'Italia, secondo alcuni seconda solo alla Campania, poiché
nolente o dolente ogni sisma con epicentro anche nelle
Regioni limitrofe crea di riflesso conseguenze negative anche nella nostra regione.
Anche se attualmente non esiste nessuna certezza scientifica che
può prevedere i terremoti con precisione, né tanto meno dove si aprirà
la crosta terrestre, nella storia si sono verificati periodicamente dei
sisma che hanno portato conseguenze più o meno
distruttive e nefaste in Abruzzo, sia nelle zone di epicentro (site
sia lungo la dorsale appenninica, sia sugli gli altipiani o nelle conche
interne fra i monti) sia nelle aree limitrofe dove si propagano le
onde.
A tal proposito, chi pensa che l'area teatina non abbia mai subito devastanti terremoti nella storia si sbaglia di grosso.
Se guardiamo l'elenco dei principali terremoti che sono conosciuti
nella storia d'Italia, possiamo vedere che ce ne sono alcuni anche gravi
che hanno avuto epicentro sulla Maiella, come ad esempio:
- 101 dc. Majella, epicentro S.Valentino, magnitudo 6.3, danni anche nell'antica Teate
- 9 Settembre 1349, un terremoto con più epicentri fra Lazio, Molise ed Abruzzo.magnitudo 6.6
- 5 Dicembre 1456, epicentro fra Abruzzo, Molise e Campania, magnitudo 7.1, anche la Val Pescara fu colpita.
- 14 gennaio - 2 febbraio 1703: magnitudo 6.6, è considerato secondo molti il "papà" del terremoto de L'Aquila del 2009.
- 3 novembre 1706, epicentro sulla Maiella a Campo di Giove, magnitudo 6.6, il sisma distrusse Sulmona e danneggiò anche Chieti.
- 26 settembre 1933, terremoto notturno sulla Maiella, con epicentro Lama dei Peligni, di magnituto 5.7 che sconquassò diversi paesi montani della Provincia di Chieti.
Quindi, pare che sia pressoché improbabile che la nostra città sia
epicentro di un sisma, ma la Majella che dall'alto domina la Valle del
Pescara e la collina teatina, anche se la sua faglia è dormiente da tempo, è stata più volte
epicentro di terremoti che hanno distrutto i centri della zona.
Chieti è avvantaggiata dalla
conformazione del suo territorio cavo nella parte alta della città che
attenua l'effetto delle onde sismiche, ma di certo il colle teatino è
gravemente a rischio frane per il dissesto idro - geologico
che indebolisce la stabilità del suo territorio. Inoltre, gran parte delle
costruzioni, sia vecchie, sia di più recente costruzione, non è a prova
terremoti.
Nel 1933, ci fu l'ultima scossa rilevante sulla Maiella, epicentro
Lama dei Peligni. Sarà abbastanza per aver fatto scaricare la faglia che
dormiva dal terremoto di Campo di Giove del 1706, oppure le ultime
scosse hanno ricaricato anche le faglie della
montagna della Dea Maja?
Lo studio dei terremoti, come abbiamo già detto, non è una scienza
esatta, ma si vede come periodicamente nella storia si sono ripetuti
alcuni eventi sismici molto simili.
Dunque, lungi da noi fomentare
inopportuni allarmismi, bisogna comunque pensare
che almeno che le caratteristiche del terreno non sono cambiate negli
ultimi secoli, prima o poi un evento sismico importante potrebbe
esserci anche sulla Maiella.
Speriamo magari in un'altra vita e non nella nostra. Ma, anche se i numi tutelari della città pagana e il Santo Patrono cristiano,
San Giustino, ci proteggono, neanche
Chieti e l'area teatina sono un'isola felice immune
dai terremoti, pertanto è importante farsi trovare pronti in caso di
una possibile emergenza con adeguamenti sismici, educazione su come
comportarsi e costruendo bene.
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