Riceviamo e pubblichiamo in Redazione:
Quanto sta avvenendo in
Abruzzo, riguardo all'attuazione della cosiddetta “Legge Severino”
che prevede l'elezione, da parte del Consiglio Regionale, con
maggioranza qualificata del Garante del Detenuto, sta suscitando non
poche perplessità nell'opinione pubblica regionale, perché ritarda
ulteriormente l'applicazione, sollecitata anche da parte dell'Unione
Europea, di una legge del 2001.
Fermo restando l'esigenza
che si dia immediata attuazione alla volontà della Regione per
consentire alla comunità abruzzese di creare la figura del Garante,
ci sono delle considerazione che ci si sta facendo sulla vicenda.
Da più parti si ritiene
che la “Legge Severino” sia da rivedere o, addirittura, da
cancellare, perché iniqua.
Ma, c'è da dire che,
siccome la legge è ancora in vigore, occorre che sia rispettata ed
attuata, perché altrimenti oltre alla “crisi della giustizia”
potremmo assistere a una crisi ancor più grave, quella
dell'“ordinamento giuridico”.
In Abruzzo, va ricordato
che a seguito dell'Avviso pubblico del 17 giugno 2015, sono state
presentate 16 domande da parte di aspiranti in possesso dei requisiti
indicati.
Nella fase istruttoria da
parte degli uffici competenti regionali, è stata esclusa, perché
non candidabile, l'ex parlamentare On. Rita Bernardini, attuale
Segretario del Partito Radicale.
A seguito dell'eccellente
esclusione, ci sono stati una serie di interventi, tra i quali,
quello di Adriano Sofri che ha scritto sul periodico “Il Foglio”:
“...mi sono messo a ridere, poi a piangere colpito dai motivi della
esclusione della Bernardini...”.
Rita Bernardini, ha
ritenuto opportuno inoltrare ricorso contro l'esclusione, ma gran
parte dell'opinione pubblica regionale, benché ha espresso
solidarietà alla candidata, per la sua esperienza di vita, la sua
preparazione, sia nel campo della giustizia che del sistema
penitenziario, ritiene indispensabile che si accelerino i tempi di
elezione del Garante, da scegliere sulla base di criteri di
valutazione imparziali e senza ingerenze.
Ogni candidato,
ovviamente, ha una propria storia personale, una capacità di
coinvolgimento sociale e culturale, una conoscenza delle
problematiche relative al disagio sociale.
Pertanto, da più parti
si chiede a gran voce al Consiglio Regionale e agli organi
competenti, di procedere con sollecitudine alla elezione del Garante;
allo stesso tempo come c'è l'esigenza anche in Abruzzo dell'apertura
di “Fattorie Sociali”, già sperimentate ad Asti in Piemonte, di
concerto con la direzione degli istituti penitenziari d'Abruzzo, che
favorisca l'esclusione sociale e lavorativa anche di detenuti e di
categorie svantaggiate.
I firmatari , da tempo,
nel corso degli anni, hanno promosso incontri e pubblici dibattiti
sulla giustizia, garanzie dei diritti civili delle famigli e del
mondo carcerario, con la presenza di validi esperti in materia, tra i
quali, l'Avv. Giovanni Legnini, attuale vice presidente del CSM, il
Procuratore della Repubblica Enrico De Nicola, l'Avv. Marcello Russo
ed altri.
I volontari della
“Giustizia Giusta”
N.B. La
pubblicazione delle lettere
in redazione non significa necessariamente condivisione dei contenuti
delle stesse, che lo ribadiamo: rappresentano pareri e posizioni
esclusivamente personali, per cui lo staff del Censorino declina ogni
responsabilità. Il
nostro intento è di fare informazione a 360 gradi sulla città e di
segnalare, per la risoluzione, problemi di interesse collettivo.
Naturalmente, invitiamo i lettori ad
approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro
la libertà d'interpretazione.
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