martedì 2 maggio 2017

CHIETI IN BALIA DEI VANDALI DI GENSERICO COL FURTO DI ACHILLE A CAVALLO

Un nuovo oltraggio alla città di Chieti, questa volta trattasi di uno scippo non di un ufficio, ma di un pezzo di memoria identitaria collettiva: rubata la statua di Achille a Cavallo sita nel cortile del "Palazzo d'Achille", storica sede centrale del Municipio in ristrutturazione da anni, come denunciato dal Sindaco, l'Avv. Umberto Di Primio:

"Questa mattina - ha scritto su Facebook il Sindaco di Chieti -  gli operai che stanno lavorando alla ristrutturazione di Palazzo D'Achille, sede storica in Piazza San Giustino del Comune, hanno scoperto il furto della statua equestre di Achille a Cavallo che si trovava nel cortile del palazzo. Ho provveduto a denunciare ai Carabinieri il furto. Il fatto è particolarmente grave, non tanto per il valore economico e storico del bronzetto, ma per quello che simbolicamente esso rappresenta per la città. Spero che presto - ha auspicato il Primo Cittadino -  le indagini dei Carabinieri possano consegnare alle patrie galere questi vigliacchi e restituire alla città il suo simbolo perché sia riposizionato nel cortile del Palazzo che fra poco riconsegneremo ristrutturato alla comunità Teatina".

 La notizia ha suscitato molto sdegno e indignazione da parte della cittadinanza che ora si chiede: cosa porteranno via la prossima volta? Dopo il mezzo busto di San Giustino rubato alcuni anni fa, la Statua di Achille, sarà ora il turno del Guerriero di Capestrano sito nel Museo della Civitella?

C'è in città chi è sempre più fortemente convinto che ci sia qualcuno che voglia ridimensionare Chieti non solo dal punto di vista politico ed economico, ma probabilmente si è messo in mente di distruggere anche la sua memoria collettiva e storica.

C'è chi si scaglia contro gli stessi custodi della statua, a loro dire, rei di non averla custodita a dovere.

Chieti, senza chi la difende adeguatamente a tutti i livelli, appare come Roma in balia dei Vandali di Genserico che portarono via finanche il tetto del tempio di Giove Capitolino nel sacco del 455 d.c..

Pertanto, auspichiamo, comunque vada questo episodio che la statua sia ritrovata o sostituita con una uguale e che l'episodio porti una positiva riscoperta dell'orgoglio di appartenenza cittadina.

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