lunedì 16 ottobre 2017

INTERVISTA ALL'AVV. STEFANO AZZARITI SULLE NOVITA' DELLA VICENDA GIUDIZIARIA DEL MAGGIO SCORSO

Abbiamo intervistato nuovamente l'Avvocato Stefano Azzariti, legale difensore del ragazzo di Chieti che venne accusato ad inizio maggio per conoscere l'evoluzione della vicenda  a distanza di alcuni mesi.

  Che novità ci sono inerenti la vicenda giudiziaria del maggio scorso, in cui lei  si sta occupando della difesa del ragazzo. E' stato solo accusato di aver palpeggiato una ragazza in zona università di Chieti Scalo?

"Dal punto di vista processuale siamo in attesa di conoscere la date dell’udienza di discussione presso il Tribunale di Chieti. Preciso, per completezza espositiva, che non si tratta unicamente di palpeggiamento e che i fatti non si riferiscono solo ad una persona offesa".

  
C'è qualcosa che vuole mettere in evidenzia, maturato in questi mesi nel corso delle indagini e che ha portato a modificare la posizione del suo assistito?

"L’attività investigativa della difesa ha evidenziato alcuni aspetti, sia storici che “tecnici” che hanno permesso di avere una visione complessiva dei fatti per cui è processo".




E' riuscito ad ottenere la revoca degli arresti domiciliari e della custodia cautelare? Se sì, come ha fatto?

"L’imputato è in libertà. Non ci sono più vincoli restrittivi. La revoca della misura cautelare è stata disposta dal Gip Dott.Luca De Ninis su richiesta del P.M. Giancarlo Ciani, alla luce degli esiti delle indagini svolte dalla difesa. La difesa non ha mai richiesto la revoca della misura cautelare, illo tempore in atto (arresti domiciliari)".


Da legale che idea si è fatto su questa vicenda giudiziaria e più in generale su queste sempre più numerose denunce che vengono presentate da parte di donne che ritengono di aver subito degli abusi sessuali o delle molestie?


"Ogni fatto processuale è diverso dagli altri, non è possibile generalizzare. La vicenda processuale che mi occupa non ha avuto, ad oggi, un esito definitivo. Restiamo in attesa dei futuri sviluppi processuali, ben consapevoli della delicatezza della questione e della gravità dei fatti contestati".  




           
                                                                                            

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