Domenica 2 settembre
c'è stata la caratteristica e suggestiva sfilata con la vestizione
del Mastrogiurato di Lanciano, XXXVII edizione di una rappresentazione
storica spettacolare che è entrata ormai nel cuore dei Lancianesi e
di parte degli abruzzesi che affonda le sue radici nel Medioevo,
quando Lanciano, città libera e sovrana al centro dei traffici
commerciali sulle antiche vie transumanti dei tratturi, era sede di
due importanti fiere che si tenevano prima dell'estate a maggio e
alla fine dell'estate a settembre con mercanti, artigiani,
giocolieri, saltimbanchi, maghi e giostrai provenienti da tutta
l'Europa e il Mediterraneo.
Considerata
l'importanza della fiera, il giro d'affari, di beni e di persone, Re
Carlo D'Angiò nel 1304, decise di istituire a Lanciano la figura del
Mastrogiurato che sovrintendeva all'organizzazione della fiera ed era
responsabile dell'ordine pubblico e della sicurezza in quei giorni di
festa. Il Mastrogiurato veniva investito con una sorta di
"vestizione" proprio in questo periodo dell'anno e l'evento
si celebrava con un corteo alla presenza delle autorità cittadine
comunali, dei nobili feudatari delle terre vicine, dei consoli
rappresentanti delle Nazioni che partecipavano alla fiera e della
cittadinanza lancianese e del contado vicino.
La
figura del Mastrogiurato é andata avanti fino al 1806, allorché con
la fine dell'ordinamento feudale in Italia e l'inizio della crisi dei
traffici transumanti a causa dell'avvento graduale della ferrovia e
la definitiva fine della centralità commerciale del Mediterraneo
dilaniato dalle guerre coloniali nel corso dell'Ottocento, la fiera
di Lanciano perse il ruolo internazionale che aveva.
Ma,
negli ultimi decenni a Lanciano si è riscoperta e valorizzata questa
antica tradizione del Mastrogiurato proprio con questo evento che
attrae migliaia di visitatori con bancarelle folcloristiche finanche
dalla Germania, artigiani di antichi mestieri, artisti e giocolieri
da tutta Europa come i bravissimi Cavalieri di S.Giorgio di Visegrad
in Ungheria.
Da
contraltare, invece, é la situazione di pressoché apatia
dell'estate teatina, dove manca un evento simile che rievochi la
storia della città e che attiri veramente migliaia di spettatori nel
centro storico di quella che fu l'antica Teate Marrucinorum della
Gens Asinia, dopo il drastico ridimensionamento del Maggio Teatino
con la cerimonia del Camerlengo, del Presepe Vivente, della Settimana
Mozartiana e la fine della manifestazione degli artisti di strada.
Discorso
a parte per la Processione del Venerdì Santo che é una antica
tradizione sentitissima, ma che dura solo un giorno. Ma una rondine
non fa primavera come dice il detto popolare.
Ci
vorrebbe un evento in costume di una settimana che coinvolga i siti
archeologici, in primis l'anfiteatro della Civitella, i Tempietti e
le Terme Romane, riportando le lancette del tempo indietro di
oltre duemila anni, quando Teate era capitale dei Marrucini e un
importante città italiana che diede i natali a Gaio Asinio Pollione,
il generale alla guida delle legioni romane vittoriose in Illirico
nel 39 a.C. e che col figlio Gaio Asinio Gallo aveva visto
addirittura un suo illustre cittadino concorrere alla porpora
imperiale poi andata alla fine a Tiberio dopo la scomparsa di
Ottaviano Augusto nel 14 d.C..
A
tal proposito, abbiamo ammirato con grande piacere lo spettacolo su
Nerone e Petronio, realizzato da Pingitore col nostro famoso e bravo
concittadino Federico Perrotta, tenutosi nella esclusiva location
delle Terme Romane di Chieti.
Da
qui è nato il nostro spunto per la proposta di realizzare, anche in
collaborazione col Teatro Marrucino, con dei finanziatori privati e
con associazioni, un evento storico di una settimana ambientato
nell'antica Teate con abiti d'epoca, giochi gladiatori, spettacoli
teatrali, corse di carri e cavalli ( quest'ultime che potrebbero ad
esempio rifarsi all'antica gara de "lu ricchiappe" che non
si pratica più per le vie del centro dall'inizio del Novecento).
E
proprio dalla settimana medievale del Mastrogiurato di Lanciano,
Chieti potrebbe prendere esempio per una operazione marketing che
permetta di riscoprire l'orgoglio di appartenenza di una comunità
urbana e di un territorio a una identità cittadina che affonda le
sue origini nel mito omerico del "Pelide" Achille, nelle
polis greche, nelle città stato italiche, passando per i fasti
urbani del Municipio Romano, per il Gastaldato Longobardo e la
resistenza del Conte Roselmo ai Franchi di Pipino Carlomanno nel 801
a.C., per l'assedio dei Saraceni respinto all'inizio del X secolo,
per la Contea della dinastia teatina degli Attonidi (che arrivarono
ad essere Duchi di Spoleto), per il riscatto della libertà della
città dalla signoria feudale dei Caracciolo nel 1647, fino ad
arrivare al titolo di città regia fra i popoli aprutini( cioè di
capitale dell'Abruzzo che conferì a Chieti nel 1443 Re Alfonso V
D'Aragona) e a Chieti Città Aperta durante l'ultimo conflitto
mondiale.
Cristiano Vignali - Storico di Chieti
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