sabato 15 giugno 2024

SOS DONNA PRIGIONIERA IN CASA A CHIETI

 Sos prigioniera fra le mura domestiche, le istituzioni non dimenticano i più fragili. 





I vincoli di bilancio che sempre più influenzano l'azione degli enti pubblici, a volte penalizzano proprio quelle persone più fragili che abbisognano maggiormente di un ausilio da parte di ciò che rimane dello "Stato Sociale".

A tal proposito, come abbiamo visto, sono diverse anche a Chieti le situazioni di persone bisognose che si trovano in difficoltà a causa dei tagli e dei vincoli di bilancio che condizionano l'azione della pubblica amministrazione; una di queste è Paola, diversamente abile in carrozzella che vive dal 2009 nelle case Ater di Strada Fosso Paradiso in località San Martino di Chieti e che ha chiesto al Comune (assegnatario di immobili di edilizia popolare) di poter avere un nuovo alloggio più consono alle sue esigenze,  dato che quello dove attualmente vive è sito al primo piano, ed è raggiungibile percorrendo due rampe di scale, costringendola a rimanere chiusa in casa; con un bagno non idoneo alle sue condizioni di salute, in quanto troppo stretto per una persona a ridotte capacità motorie, e difficilmente raggiungibile a causa di una barriera architettonica, ossia uno scalino che rende più difficoltoso il passaggio. 

Capita, a tal proposito, di sovente che Paola cada in casa,  ed è costretta a chiedere il soccorso di amici, come successo domenica 2 giugno 2024, quando nel pomeriggio, uscita dalla doccia, Paola, assistita dalla inseparabile amica Anna, è caduta nei pressi della porta di ingresso del bagno (dove sta lo scalino per intenderci) e non é riuscita a rialzarsi nemmeno con l'aiuto degli amici, a tal punto che è stato necessario l'intervento degli operatori del 118 che hanno dovuto chiamare i rinforzi per sollevare Paola e posizionarla sul letto.  Situazione analoga si è ripetuta mercoledì 12 giugno 2024 allorché Paola è stata accompagnata in ospedale con l'intervento di ben sei persone che le hanno permesso di scendere le scale. 

Il Comune dovrebbe assegnare con somma urgenza un nuovo appartamento,  dato che se ne sono resi recentemente disponibili almeno due, sicuramente uno in località Madonna degli Angeli per il decesso di un inquilino diversamente abile in carrozzella a novembre 2023, e uno al piano terra dello stesso stabile dove attualmente vive Paola. Anche se sicuramente ce ne soni altri. 

Del suo caso nel mese di gennaio 2024 si è interessata anche la televisione nazionale e le istituzioni si sono impegnate ad aiutarla.  Sta seguendo la pratica un legale del foro di Chieti, già assessore ai tempi del Sindaco Nicola Cucullo, Federico Gallucci, coadiuvato dalla già Consigliera Regionale Sara Marcozzi. 

Ma, la situazione non riesce ancora a sbloccarsi, a causa di una morosità che Paola ha per i canoni di locazione dell'attuale appartamento.

Il problema della morosità con l'Ater potrebbe essere facilmente baypassato attraverso un accordo fra le parti che garantisca un nuovo appartamento a Paola, in cambio di una rivisitazione del piano di rateizzazione e rientro del debito insoluto a cifre più consone alle sue tasche. Anche, se le due cose formalmente non sono direttamente collegate, perché Paola, è una persona con grave disabilità e ha diritto a un locale più consono alle sue esigenze di diversamente abile. 

Chi vivrà vedrà che succederà. Sperando che il buon senso possa prevalere e Paola possa finalmente vivere in una casa che gli permetta di non essere più prigioniera fra le mura domestiche.




lunedì 3 giugno 2024

Sos: i tagli comunali colpiscono anche i più fragili

 



Chieti - Il dissesto finanziario del Comune di Chieti, ha di fatto portato alla riduzione in media di circa 1/3 delle ore dei servizi sociali per il cittadino.
A rimetterci purtroppo sono sempre i più bisognosi, le persone più fragili, come nel caso di Massimo, un ragazzo diversamente abile, paralizzato in carrozzella che vive attaccato al polmone d'acciaio che, con comunicazione prot. 33964 del 14 maggio 2024, inviata dal "Settore - Servizi al Cittadino Politiche Sociali e Abitative", avente come oggetto "Servizio di Assistenza Domiciliare Disabili. Comunicazione rimodulazione ore", si è visto ridurre, con effetto immediato, senza nemmeno poter trovare una soluzione alternativa, le ore di assistenza settimanali garantite dal Comune di Chieti, come ha denunciato la tutrice, la mamma Anna:
"il servizio è di fatto passato dalle 18 ore settimanali di prima alle 12 attuali, più 2 ore settimanali dello psicologo che sono state anch'esse cancellate. Praticamente - ha spiegato la signora Anna - 1 ora al giorno di meno di assistenza che però fa tanto perché noi abitiamo in campagna ed è quindi più difficile trovare qualcuno che voglia venire a darci una mano nell'assistenza di Massimo,  e, inoltre, non si può affidare a personale non ben qualificato, a un terzo esterno non di fiducia la cura di mio figlio che, va rimarcato, vive grazie a un respiratore artificiale e ha bisogno di mille attenzioni per svolgere anche le più elementari attività quotidiane. Va anche detto che - ha continuato la signora Anna - Enzo, padre di Massimo, ha ormai 85 anni, e anche lui con gli acciacchi dell'età, abbisogna di cure e non può più dedicarsi come prima al figlio. Pertanto - ha concluso la mamma di Massimo - chiediamo che vengano ripristinate le 18 ore settimanali di assistenza e le 2 ore di colloquio con lo psicologo,  fondamentali per cercare di rialzare un po' la qualità della vita di mio figlio, nel limite del possibile. In alternativa, chiediamo che le istituzioni possano trovare una soluzione alternativa per garantire a Massimo le cure appropriate e il rispetto della dignità umana, troppo spesso calpestata e vilipesa, davanti l'altare del mero interesse economico di bilancio. Siamo pronti a far valere i diritti di mio figlio anche nelle sedi legali competenti, intanto ci rivolgiamo alla sensibilità del Sindaco e del Prefetto di Chieti, affinché possano intercedere sugli uffici comunali competenti per risolvere il problema".