lunedì 3 giugno 2024

Sos: i tagli comunali colpiscono anche i più fragili

 



Chieti - Il dissesto finanziario del Comune di Chieti, ha di fatto portato alla riduzione in media di circa 1/3 delle ore dei servizi sociali per il cittadino.
A rimetterci purtroppo sono sempre i più bisognosi, le persone più fragili, come nel caso di Massimo, un ragazzo diversamente abile, paralizzato in carrozzella che vive attaccato al polmone d'acciaio che, con comunicazione prot. 33964 del 14 maggio 2024, inviata dal "Settore - Servizi al Cittadino Politiche Sociali e Abitative", avente come oggetto "Servizio di Assistenza Domiciliare Disabili. Comunicazione rimodulazione ore", si è visto ridurre, con effetto immediato, senza nemmeno poter trovare una soluzione alternativa, le ore di assistenza settimanali garantite dal Comune di Chieti, come ha denunciato la tutrice, la mamma Anna:
"il servizio è di fatto passato dalle 18 ore settimanali di prima alle 12 attuali, più 2 ore settimanali dello psicologo che sono state anch'esse cancellate. Praticamente - ha spiegato la signora Anna - 1 ora al giorno di meno di assistenza che però fa tanto perché noi abitiamo in campagna ed è quindi più difficile trovare qualcuno che voglia venire a darci una mano nell'assistenza di Massimo,  e, inoltre, non si può affidare a personale non ben qualificato, a un terzo esterno non di fiducia la cura di mio figlio che, va rimarcato, vive grazie a un respiratore artificiale e ha bisogno di mille attenzioni per svolgere anche le più elementari attività quotidiane. Va anche detto che - ha continuato la signora Anna - Enzo, padre di Massimo, ha ormai 85 anni, e anche lui con gli acciacchi dell'età, abbisogna di cure e non può più dedicarsi come prima al figlio. Pertanto - ha concluso la mamma di Massimo - chiediamo che vengano ripristinate le 18 ore settimanali di assistenza e le 2 ore di colloquio con lo psicologo,  fondamentali per cercare di rialzare un po' la qualità della vita di mio figlio, nel limite del possibile. In alternativa, chiediamo che le istituzioni possano trovare una soluzione alternativa per garantire a Massimo le cure appropriate e il rispetto della dignità umana, troppo spesso calpestata e vilipesa, davanti l'altare del mero interesse economico di bilancio. Siamo pronti a far valere i diritti di mio figlio anche nelle sedi legali competenti, intanto ci rivolgiamo alla sensibilità del Sindaco e del Prefetto di Chieti, affinché possano intercedere sugli uffici comunali competenti per risolvere il problema".



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