sabato 19 aprile 2014

SENZA CASA E LAVORO, NESSUNO MI AIUTA PERCHE' ITALIANO


Paolo Fiorentino 38 anni, ha bisogno di aiuto

L'ennesimo caso di discriminazione nei confronti di un Italiano bisognoso di aiuto che si sente straniero in Patria, vittima di uno Stato non più "amico", ma "carnefice" che non tutela affatto il cittadino.
Questa è  la storia di Paolo Fiorentino, un uomo di 38 anni di Casoli (Ch) che è rimasto senza lavoro nel suo paese dove viveva in affitto e lavorava presso la Comunità Montana che dopo essere andato al Nord a Milano in cerca di una nuova occupazione, è tornato in Abruzzo e precisamente a Chieti per trovare una sistemazione e un impiego. Così, considerata la  critica situazione generale e la sua situazione personale di indigenza, si è rivolto alla Caritas Diocesana e alle altre strutture religiose di Chieti che in queste ultime settimane, tra l'altro, stanno ospitando, tra mille polemiche, anche gruppi di profughi extracomunitari, convinto di poter avere un valido aiuto. Invece, secondo quanto ci ha raccontato Paolo, la Caritas e le altre strutture religiose diocesane, non lo avrebbero accettato perché avrebbero tutte le strutture al completo, sopratutto, guarda caso, di profughi ed extracomunitari per la cui ospitalità prenderebbero 30-40 euro al giorno a persona, cosa che non avviene ovviamente se si ospita un Italiano.  Così, Paolo è stato indirizzato dalla Caritas diocesana in un dormitorio dietro la stazione di Pescara, un postaccio, secondo quanto ci ha raccontato, pieno di extracomunitari, dove è stato derubato di tutti i suoi affetti compreso i vestiti ed è dovuto tornare praticamente "in mutande" a Chieti, dove ora vive da "barbone" su una panchina della Villa Comunale, aiutato solo dalle Assistenti Sanitarie della Asl di Via Martiri Lancianesi e dalle suore del  "San Camillo De Lellis" in Corso Marrucino che gli permettono almeno di andarsi a lavare presso il convento. Tutto ciò avviene mentre i profughi extracomunitari sono serviti e riveriti a spese della collettività e scappano finanche dalle strutture di accoglienza magari per delinquere indisturbati, mentre degli Italiani in difficoltà economica come Paolo farebbero carte false pur di dormire in un posto caldo, ma non possono, abbandonati dalle sorde istituzioni che nascondendosi dietro le belle parole dell'integrazione razziale e sociale, sono in realtà sorde al grido d'aiuto dei cittadini bisognosi come Paolo perché tutelano esclusivamente interessi diversi da quelli della collettività.  Tutti hanno diritto ad una degna sistemazione e al sostentamento in grado di garantire  una vita decorosa,ma non si può tacere dinnanzi a questa continua discriminazione nei confronti degli italiani che se non sono strangolati dalle banche o dalle tasse, sono abbandonati al loro povero destino, non più padroni a casa propria, le cui esigenze sono sempre subordinate a quelle degli "altri". Non possiamo di certo accettare che le istituzioni tutelino gli "altri" a discapito dei "padroni di casa" e che sopratutto dietro valori come quelli dell'umanità, della solidarietà e della salvaguardia del diritto alla vita si celino beceri interessi di sfruttamento economico e di indottrinamento anche religioso delle masse dei diseredati.   Questo lo diciamo senza voler far scadere il nostro discorso in un ragionamento  discriminatorio e razzista, ma  per portare avanti una battaglia  a tutela della vita umana in tutte le sue forme.

INTERVISTA A PAOLO FIORENTINO


3 commenti:

  1. Io credo che quando si portano agli onori delle cronache dei fatti, gravi come questo di cui si parla nell' articolo, si debba accertarne la verità! Per lo meno un Professionista, con la "P" maiuscola, così dovrebbe fare! Ciò che si evince da questa intervista evidentemente lascia passare quello che non è! E' tutto falso, il sig. Paolo è stato aiutato più e più volte dall' intera comunità casolana, così come si aiuterebbe qualsiasi persona in difficoltà a prescindere dalle origini, che siano esse italiane o extracomunitarie. Vi invito ad informarvi presso il Comune e/o i Carabinieri di Casoli. Al signore che ha fatto l' intervista...suggerirei di cambiare mestiere..... ha rimediato davvero una figura barbina!

    RispondiElimina
  2. Mi scusi signora, ma non capiamo cosa c'entra la comunità casolana e i vostri aiuti nei confronti di questo signore. Nessuno ha detto mi pare che voi non lo avete aiutato, qui si dice semplicemente che lui è andato via da Casoli per andare a trovare lavoro altrove. Il Vostro Paese mi pare che centri solo marginalmente nell'intervista. Mi scusi ma non capisco cosa c'entra ora la comunità casolana, nessuno ha parlato degli aiuto che il Paese ha dato o meno a questo signore. Chi intervista ha intervistato Paolo Fiorentino e poi ha sentito anche la controparte, poi ognuno può credere e trarre le conclusioni che vuole. Non capisco tutti questi attacchi diretti alla nostra redazione che in un anno e pochi mesi ha fatto oltre 350 segnalazioni, risolvendo molti problemi dei cittadini e dando sempre spazio a tutti.Noi non abbiamo paura di nessuna critica quando essa sia corretta e costruttiva. Abbiamo concesso anche una replica alle strutture di accoglienza, ma non mi pare che sia stato dato a quel servizio la stessa importanza di questo. Avete letto l'altro servizio uscito la sera di Pasqua con la replica delle strutture di accoglienza diocesana? Comunque, noi ci muoveremo affinché venga trovata nolente o dolente una possibile soluzione per aiutare in ogni caso il Fiorentino per quello che è nel limite delle nostre possibilità. Se avete da chiedere e dire potete chiamare il numero 388 89 31 953.

    RispondiElimina
  3. Guardi sul fatto che in italia si aiuti più lo straniero che l indigeno sono con lei , ma mi permetta di farle notare che in questo caso lei sta strumentalizzando la storia di questo ragazzo, e ciò non mi pare corretto. Il sig. Paolo io lo conosco molto bene e conosco altrettanto bene la sua storia.... che cosa dirla di più. .. auguri... gliene serviranno davvero tanti.... a lei ed a tutti coloro che vogliono fare questa buona azione. ;-)

    RispondiElimina