venerdì 19 giugno 2015

DAVIDE ROSCI AL CENTRO DELLA NUOVA GUERRA FREDDA TRA U.S.A. E RUSSIA?

Il caso che riportiamo oggi è alquanto particolare, perchè unisce le sorti di un ragazzo di Teramo di 32 anni, giudicato penalmente per le sue attività nel gruppo politico di estrema sinistra, gli ANTIFA', agli scenari di "nuova guerra fredda" che soffiano nella regione del Donbass, nella Ucraina orientale, tra la NATO e la Russia di Putin.
Il ragazzo in questione è Davide Rosci, condannato penalmente non in via definitiva, per atti di guerriglia avvenuti nell'autunno del 2011 a Roma da parte delle forze dei Black Block, in cui il Rosci, secondo la pubblica accusa, faceva parte della squadriglia degli ANTIFA' di Teramo, accusata di aver messo a  fuoco una camionetta delle forze dell'ordine.
Al che si potrebbe dire: "nulla di anomalo per quanto riguarda la vicenda personale del Rosci." Il fatto è che la persona in questione, in data 19/06/2015 è stata al centro di una foto postata su Facebook, da parte di un guerrigliero italiano, autoarruolatosi nelle milizie separatiste filo-russe della Novorossiya, specificatamente nella brigata internazionale "Prizrak" (in cui sono arruolati tutti i volontari stranieri che vogliono servire la causa dei separatisti filo-russi dal volersi distaccare dal governo centrale di Kiev, figlio delle rivolte di Euromajdan nell'inverno 2013-2014 filo-occidentali, atlantiste ed europeiste) al centro della guerra in atto in Ucraina orientale tra esse e l'esercito di Kiev.
La foto in questione ritrae questo milite italiano della provincia di Venezia, in muta mimetica, con in mano un cartellone con su scritto: "DAVIDE RESISTI!" e come sfondo la bandiera della brigata internazionale della Novorossiya.

Il nome del guerrigliero italiano, in foto, è Edy Ongaro, nome di battaglia "Mozambo" (qui il suo video di presentazione sul canale YouTube "VoxComm"), ed è a questo punto che ci si dovrebbe porre il quesito di come mai un "muratore" della provincia veneta porti un cartellone con quella scritta, nel teatro di guerra del Donbass, ove si confrontano  le armate contrarie portatrici di due mondi differenti quello occidentale e quello russo (e forse si decideranno i nuovi assetti europei e mondiali fra Russia e Stati Uniti d'America)?
La risposta che mi do (come vice direttore e come studioso di politica internazionale) e che ci diamo come redazione è che la foto in questione apparsa su una pagina Facebook sostenitrice delle forze filo-russe, dal nome italiano di "Comitato per Donbass anti-nazista" sia un tentativo di guerra d'informazione e di lieve psy-ops, ovvero di "psycological operations" - operazione psicologica.
Se il nome di un ragazzo, pressochè sconosciuto a livello nazionale, natio di una città di provincia italiana come lo è Teramo, sia andato a finire fin negli sconfinati spazi di Russia ed Ucraina, potrebbe significare che il ragazzo in questione è al centro di una manovra di guerra informativa tra i due blocchi, russo-americano, che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda.
I conoscitori della storia di propaganda politica e degli apparati informativi dei servizi segreti dell'epoca della Guerra Fredda, sapranno che i due blocchi si confrontavano, oltre che sul piano militare con la corsa agli armamenti, anche e soprattutto con armi quali la  "propaganda", della quale ne esistevano varie versioni (bianca, grigia e nera) e la costante oliatura dei meccanismi di pubblicità dei due modelli politici e del finanziamento ai rispettivi Partiti d'influenza.
Non troppo lontani sono i tempi in cui nei due blocchi di nascosto si sentiva Radio Mosca (per chi era comunista in terra d'Occidente) e Radio Free Europe (per i dissidenti o "semplici" curiosi del blocco sovietico).
La differenza, a nostro modesto avviso preoccupante, fra le due epoche, è che gli scenari di scontro politico si sono spostati dalla ufficialità dei mezzi di propaganda ad un livello più strisciante e pericoloso quale il sommovimento di personaggi e bande politiche avverse contro l'ordine costituito. Noti sono i tentativi di ambedue le parti di movimentare bande e fazioni estremiste, cosa che negli anni più cupi della guerra fredda non si sarebbe sognato di fare nessuno dei due blocchi, almeno in Europa e che vanno contro l'ordine pubblico al fine di sommuovere tumulti contro i governi dell'uno e dell'altro fronte.
Una nuova strategia che riprende in pieno quella delle "Primavere Arabe" e che la rende particolarmente pericolosa quando si parla di un paese come il nostro o come quelli del Sud Europa, al centro della crisi finanziaria e politica con i vertici e le politiche dell'Unione Europea.
Noti sono i tentativi di Putin, di finanziare movimenti e partiti politici radicali, di estrema destra ed estrema sinistra, contro le politiche e sanzioni anti russe dell'oligarchia finanziaria europea-atlantista (Vedasi i rapporti di Salvini con Mosca e dall'altro lato il nascente legame del capo di governo greco Tsipras con il presidente Putin), come sono noti i fenomeni alquanto preoccupanti di armamento, addestramento e finanziamento di brigate di chiara matrice Nazi-fascista sponsorizzate dagli alti gradi del Pentagono e della C.I.A. guidati dall'amministrazione Obama con l'avvallo del Congresso americano (Vedasi la storia del "Battaglione Azov", battaglione di cui è tristemente nota la fama per i crudeli assassinii compiuti tra la popolazione civile di tutta l'Ucraina da Donetsk a Odessa.)
Foto del Battaglione Azov, con la bandiera nazista, quella ucraina e della NATO
Cosa ci dobbiamo aspettare in Italia da questo nuovo vento di guerra che spira in Europa, tanto più quando nello scenario di questa "Guerra Fredda 2.0", al posto dell'ordine costituito e della stabilità si preferisce spostare la lotta su terreni insidiosi, quali l'estremismo politico e la destabilizzazione?
Questo è tutto da vedere...

Articolo del Vice-direttore del Censorino Teatino Daniele Ciacci

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