giovedì 2 luglio 2015

Inutile fare lo scaricabarile delle responsabilità se il destino è tragicamente segnato



Pubblichiamo uno stralcio del commento del giornalista Luciano Pellegrini sulle responsabilitá concernenti la discarica bruciata dal titolo "Colle Marconi e la discarica bruciata", affinchè l'opinione pubblica cittadina rifletta e ci sia una rivoluzione interna nelle coscienze individuali e collettive sul fatto che se non cambieremo mentalità il destino del mondo è segnato in negativo.


"Molta agitazione a Chieti da parte dei cittadini, tutti, per un incendio doloso avvenuto fra la notte di sabato e l’alba di domenica 28 giugno in una discarica di Colle Marcone, località residenziale distante pochi chilometri dalla città.
Un altro episodio che conferma che Il destino del pianeta è segnato. Inutile fare ora lo scaricabarile di chi è la colpa. Tutti ne erano a conoscenza, ma probabilmente l’aver sottovalutato il prevedibile pericolo dell’inquinamento che la discarica provocava, ha fatto in modo che accadesse il fatto spiacevole. 
A seguito della notizia pubblicata dal quotidiano Il Centro del 19 Giugno , “qualcuno con un fiammifero” ha messo fuoco alla discarica, probabilmente per nascondere qualcosa di scomodo.
Certamente la procura ha fotocopiato i documenti che sono andati in fumo insieme a tutto ciò che era depositato nella discarica, utili per le indagini.
Sono convinto che i primi colpevoli siano le persone che hanno scaricato il materiale, che però doveva in breve tempo essere trasferito nei luoghi predisposti per essere smaltiti.
Ugualmente colpevoli sono i residenti di Colle Marcone, che ora sono arrabbiati, ma non hanno sollecitato in tanti anni, chi doveva verificare o meglio chiudere la discarica, anche se cronaca di mercoledì 1 luglio, un residente, Aceto, ha presentato un esposto alla prefettura e al corpo forestale dello Stato, protocollato il 12 gennaio 2014.
L’articolo 244 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale", descrive cosa deve fare il responsabile della contaminazione, dopo aver ricevuto la diffida che è stata notificata anche al proprietario del sito. Se queste persone non provvedono agli interventi, l'amministrazione competente deve occuparsene a proprie spese.
L’ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente), ha eseguito immediatamente il controllo colorimetrico dell’aria per controllare se c’è la diossina. Il risultato con questo metodo, purtroppo, non è attendibile, tanto è vero che i sindaci più interessati alla ricaduta di ceneri e alla contaminazione del terreno, hanno emesso un’ordinanza per invitare i cittadini al suo corretto rispetto per evitare inconvenienti….
Le diossine sono sottoprodotti indesiderati di una serie di processi chimici e/o di
combustione. Il Reg. (CE) 19/12/2006, n.1883/2006 stabilisce come metodi strumentali di conferma, quelli in cui sono impiegati gascromatografi (tecnica cromatografica impiegata a scopo analitico) ad alta risoluzione accoppiati a spettrometri di massa ad alta risoluzione (HRGS/HRMS) che stabilisce i metodi di campionamento e d'analisi per il controllo ufficiale di diossine e la determinazione di PCB diossina. Per il risultato di queste analisi occorrono un paio di settimane.
Mi sono posto una domanda da semplice cittadino, se l’acqua che è in ogni caso il rimedio più veloce, utilizzata per domare il fuoco e che è stata assorbita dal terreno, insieme alle scorie, quanta probabilità ha di inquinare le falde acquifere.

Ora è inutile farsi dispetti e litigare in stile politichese, con accuse, ma bisogna essere uniti eticamente, nel bene e nel male, che è anche il valore più profondo dell’enciclica papale. (...)"

1 commento:

  1. Ti ringrazio Cristiano per la visibilità. Io ce la metto tutta per informare sul rischio che il pianeta gli uomini la stanno distruggendo. Mi preoccupano i bambini, ma i genitori e la scuola devono impegnarsi maggiormente. Sia in città che in montagna metto spesso la mia persona a repentaglio. Oggi non sei sicuro e la persona con cui parli potrebbe anche reagire in malo modo. Questa mattina, sul corso marrucino, davanti il negozio di Menna, verso mezzogiorno, un "luridone" ha fatto "cacare" il suo cane, fregandosene della gente. Non ha raccolto "lo stronzo" e se ne è andato. Volevo intervenire, ma era alto quasi due metri ed ho pensato di farmi i cazzi miei. L’educazione è il primo problema. Per far vivere ancora questo pianeta strapazzato bisogna educarsi e collaborare. Il papa è stato straordinario nello scrivere l’enciclica.

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