lunedì 2 novembre 2015

A proposito di Chieti Città Aperta.....



Servizio di Agenzia Stampa Italia 
"Chieti Città Aperta e la Ricompensa al Merito Civile"


(ASI) Chieti - Nel pomeriggio di Venerdì 30 Ottobre 2015, presso Palazzo de' Mayo, sito in Corso Marrucino, il Lions Club Chieti Host, ha organizzato un convegno legato a Chieti Città Aperta e sulla questione della ricompensa al merito civile.

Sono intervenuti sull'argomento, oltre al moderatore, il Presidente del Lions Club Chieti Host, Avv. Guglielmo Marchionno, lo storico Filippo Paziente, che ha parlato di Chieti dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943, il giornalista Rai Max Franceschelli che ha illustrato alla platea i fatti legati a Chieti città aperta e il Giurista Massimiliano Mezzanotte, docente presso l'Università degli Studi di Teramo che ha spiegato l'iter necessario per ottenere la ricompensa al merito civile.

I fatti storici oggetto del convegno si riferiscono al periodo che caratterizzò Chieti durante l'occupazione tedesca successiva all'armistizio dell'8 settembre 1943, allorquando la cittadinanza diede ospitalità a decine di migliaia di persone in fuga dal fronte.

Chieti fu considerata città aperta (24 marzo 1944), grazie soprattutto alle richieste dell'Arcivescovo di Chieti – Vasto, Giuseppe Venturi, al comando tedesco a Roma, contestualmente alla perdita di importanza strategica del fronte adriatico della Linea Gustav (da Ortona a Cassino) rispetto alla direttrice tirrenica.
Il comando tedesco a Roma era alquanto riluttante a tale soluzione ed anzi ordinò l'evacuazione della città, ma il comando adriatico però non si impegnò eccessivamente finché dichiarò autonomamente Chieti città aperta.
Il comandante Kesserling che da Roma aveva dichiarato di poter forse prendere in considerazione di dichiarare Chieti città "ospedaliera", non ratificò mai, ma neanche, di fatto, si oppose o prese provvedimenti, l'attenzione era pressoché completamente spostata verso la zona di Cassino.
Così Chieti fu considerata città aperta anche dagli Alleati e, da allora, non subì bombardamenti, almeno in centro città (nelle zone periferiche c'erano ancora presidi tedeschi), risultando così una provvidenziale zona di salvezza per decine di migliaia di sfollati provenienti da molte parti dell'Abruzzo.
Ma, sentiamo cosa hanno dichiarato ai nostri microfoni durante la conferenza lo storico Filippo Paziente e il giornalista Max Franceschelli: https://www.youtube.com/watch?v=r2RvOlXfz6s






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