domenica 28 febbraio 2016

LA "MAGNA THEATE" CON I COMUNI LIMITROFI NEL FUTURO DELLA CITTA'




Pubblichiamo, qui di seguito,  un'altra lettera ricevuta in redazione, da parte di un cittadino che vuole rimanere anonimo sul futuro di Chieti.

 
"Faccio i miei complimenti a chi ha firmato la lettera contro l'isolazionismo teatino e per la rinascita del ruolo politico della città di Chieti, legato anche all'intervento del Govenatore della Regione, Luciano D'Alfonso.
 Al di là del giudizio politico che si può dare ai vari D'Alfonso, Renzi,Di Primio ecc ecc., il firmatario della missiva ha colto nel segno. 

Il problema è proprio la mentalità chiusa di parte della popolazione di Chieti. Se non si supera lo scoglio di questo inutile ego fine a se stesso, questa bella città é destinata a morire.

Il futuro di Chieti passa nel saper recitare un ruolo da protagonista di una connurbazione di circa cinquecento mila abitanti, nella parta Alta come cuore storico - culturale ed ovviamente amministrativo, e nella parte Bassa come realtà commerciale e dello svago.
Per fare questo, Chieti non deve a priori chiudersi a riccio, come un pugile suonato che si difende solo, ma lanciare una sua proposta alla vicina Pescara, diventandone il partner naturale privilegiato nella divisione dei servizi e delle funzioni, altrimenti rischia di diventare un desolato quartiere periferico di questa connurbazione urbana che dal punto di vista socio - economico è pressoché già una realtà di fatto.
E' un appello che affido al Censorino Teatino, perché chi ha il prosciutto davanti agli occhi se lo tolga e si svegli.

Mi permetto di vedere le cose con un distacco non borioso, né coinvolto dalla teatinità, ma il più possibile obiettivo per il bene che voglio a tutte le realtà abruzzesi, fra le quali Chieti, che con la sua millenaria storia, non può di certo esserne che protagonista. Deve però evolversi nella storia e non restare arroccata ad essa. 

Il mondo, nel Millennio della Globalizzazione, é sempre più piccolo, si cercano in continuazione sinergie economiche e culturali. Chieti non può scappare ancora a lungo da questa realtà o morirà.

Per salvaguardare l'identità teatina e il ruolo storico che la città di Chieti svolge in Abruzzo da oltre tre millenni (a tal punto da avere avuto il titolo di  "THEATE REGIA METROPOLIS APRUTINAE PROVINCIAE PRINCEPS"), ma proiettando il tutto verso le sfide del futuro, è necessario, in questa epoca di sinergie, accorpamenti e unioni, creare una realtà simile a quella della "Grande Pescara", tramite una unione, o meglio una federazione con i Comuni del circonadrio come Bucchianico, Ripa Teatina, Torrevecchia, San Giovanni Teatino, dalla Majella all'Adriatico che controbilanci il "polo" pescarese,con un "polo" teatino.

Processo che, però, si dovrà basare su un cambiamento di mentalità da parte di alcune fasce della popolazione teatina che fino a l'altro ieri hanno visto i centri ed i paesi della provicia come "colonie" o "agri" da cui il massimo che poteva uscirne erano i "cafoni" che venivano a vendere la verdura al mercato di Piazza Malta. Si è arrivati, ad un certo punto, addirittura, in modo sbagliato a considerare cittadini di Serie B, gli stessi abitanti dei quartieri periferici della città e dello Scalo, in seno allo stesso capoluogo teatino ! ! !

L'obbiettivo della politica locale e regionale, dovrebbe essere quello di creare una “Città Metropolitana” con due grandi poli formati intorno ai due Comuni principali delle due realtà provinciali limitrofe (Chieti e Pescara) che vada dai confini di Silvi – Pineto a Nord, fino ad  Ortona a Sud ed inoltrandosi all’interno, fino almeno ai Comuni di Alanno e Scafa.

In questo, Chieti ha un ruolo fondamentale, oserei dire vitale, e solo se uscirà dal suo sterile arroccamento che non ha nulla di identitario, storico e politico,  potrà giocarsi la carta jolly per il suo futuro, assumendosi il ruolo di co-fondatrice insieme alla città adriatica, di una connurbazione molto più grande e forte da poter lasciare ai suoi eredi.

La Magna Theate, e la federazione di essa nella Città Metropolitana che si creerà, è l’unica chance per Chieti di poter rivivere il ruolo di capitale delle istituzioni governative ed amministrative e di CAPITALE TURISTICO-CULTURALE d’Abruzzo. 

E da questo progetto, ha da guadgnarci sopratuttto il Colle Teatino, sempre più spoglio e tristemente svuotato di uffici, servizi e competenze".




Il Censorino precisa: la pubblicazione delle lettere in redazione non significa necessariamente condivisione dei contenuti delle stesse, che lo ribadiamo: rappresentano pareri e posizioni esclusivamente personali,  per cui il Censorino declina ogni responsabilità.  Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.




1 commento:

  1. Lettera che diffama a pieno titolo il nome della città e la città stessa ma non solo anche i cittadini, che vergogna. Seconda lettera di questo genere, uno schifo, faccio i complimenti al censorino....
    Evidentemente costui non è teatino e non può capire chi siamo, che mentalità abbiamo...
    Invito costui a rivelarsi per un confronto faccia a faccia.

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