giovedì 26 maggio 2016

MORTO IL CARDINALE LORIS CAPOVILLA, ARCIVESCOVO CHIETI DAL '67 AL '71 E SEGRETARIO DI PAPA GIOVANNI XXIII


Foto tratta da www.chieti.chiesacattolica.it

Si è spento oggi a Bergamo il Cardinale Loris Capovilla, per oltre dieci anni segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, il Pontefice del Concilio Vaticano II, e Arcivescovo di Chieti-Vasto dal 26 giugno 1967 al 25 settembre 1971, successivamente trasferitosi nelle Marche, dove viene nominato prelato nullis di Loreto, delegato pontificio per il santuario lauretano e arcivescovo titolare di Mesembrina, sede che era stata titolo arcivescovile di Angelo Giuseppe Roncalli dal 1934 al 1953.

L'alto prelato aveva compiuto il 14 ottobre scorso cento anni e dal 15 aprile era il Vescovo più anziano d'Italia e il quarto nel mondo.

Fu elevato a cardinale da Papa Francesco il 22 febbraio 2014 a 98 anni col titolo di presbiterale di Santa Maria in Trastevere, diventando il membro più anziano del collegio cardinalizio. E' stato in discreta salute fisica fino ad aprile, poi a metà maggio il crollo improvviso.

Abitava dal 1988 a Sotto il Monte Giovanni XXIII, in Provincia di Bergamo, paese natale di Papa Roncalli, dove continuava a ricevere visite di pellegrini e di fedeli.

Mons. Loris Capovilla, ha svolto con Papa Roncalli che tutti ricordiamo come il Papa "buono" (recentemente voluto Santo da Papa Francesco I), una funzione fondamentale nell’ambito di un pontificato che  ha segnato la storia recente della Chiesa, gettando le basi di quell’apertura alla modernità che ha contraddistinto la Chiesa di Roma negli ultimi decenni.

Capovilla ha continuato ad essere, in tutti i ruoli ricoperti e fino alla fine, un sostenitore della Chiesa misericordiosa e del dialogo pacifico interreligioso.

Quando ricoprì la funzione di Arcivescovo della Diocesi di Chieti - Vasto, Mons. Capovilla seppe portare con forza il messaggio di rinnovamento del Concilio,  in una fase  di transizione nella vita della comunità dei cattolici,con pesanti critiche che però non gli provennero mai dal Popolo della sua Diocesi che di lui ha sempre conservato nel tempo un ricordo affettuoso, di vicinanza e di empatia vera.

 Una personalità cui Chieti e l’Abruzzo intero deve ringraziare ed essere riconoscente.
 

 

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