Abbiamo intervistato la titolare del negozio al Tricalle "Un Bagno di Coccole", vittima di una rapina, per ricostruire precisamente, passo dopo passo, quanto accaduto.
Cos’è accaduto nel
negozio venerdì 17 giugno?
«Stavo con la porta
aperta perché stavo dando una pulita al negozio e stavo preparando
il secchio per lavare per terra, quando a un certo punto sento la
voce di un uomo che mi chiedeva in maniera molto tranquilla se fosse
possibile prendere un appuntamento, al che sono andata nell’altra
stanza dove ho la scrivania, mettendomi di faccia alla scrivania e di
spalle all’ingresso. Hanno chiuso la porta e una donna mi ha
aggredito prendendomi il braccio dalle spalle, all’indietro. Mi ha
fatto molto male».
Poi cos’è successo?
«La donna mi ha preso
per i capelli facendomi sbattere la faccia due o tre volte contro il
muro…poi mi ha fatto stendere per terra e si è messa con le
ginocchia dietro la mia schiena reggendomi ancora il braccio.
Dopodiché continuavano a chiedere (urlando) dove fossero i soldi e
l’uomo rovistava buttando tutto per terra. Ad un certo punto mi si
avvicina al viso col coltello e dice che se non gli dicevo dov’erano
i soldi avrebbero fatto “un macello”. L’uomo ha continuato a
rovesciare tutto e ha preso anche i soldi, cosa che ho scoperto in un
secondo momento e poi mi hanno dato prima lui e poi lei un calcio
allo stomaco. Non contenti, hanno dato un calcio anche al mio cane e
sono andati via indisturbati lasciandomi per terra. Hanno preso 90
euro. Erano italiani, sui 40 anni, accento locale»
Lei attualmente come
si sente?
«Sono scossa,
ovviamente».
Quando pensa di
tornare a lavoro?
«Non so…il prima
possibile, perché dopo tutti i sacrifici che ho fatto per questa
attività…»
Nessuno ha sentito
niente?
«No, pare di no,
anche perché non c’era nessuno in quel momento».
Lei cosa si sente di
chiedere alle autorità? Maggiori controlli?
«Purtroppo questi
sono malviventi che, come diceva anche il Maresciallo dei
Carabinieri, si guadagnano la giornata facendo queste cose a me e ad
altri malcapitati. Le istituzioni fanno già tanto, non ho nulla da
rimproverare, i Carabinieri sono arrivati subito. E' normale chiedere
maggiori controlli. Purtroppo, però sono cose che capitano».
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