Proteste ha suscitato nell'opinione pubblica cittadina, soprattutto sui social network quello che viene considerato un vero e proprio "scippo" alla città di Chieti, ossia lo spostamento a Pescara della sede della Direzione della Tua, la nuova azienda dei trasporti pubblici abruzzesi.
A tal proposito, in un panorama politico regionale piuttosto dormiente, e allineato su posizioni per lo più conformiste, solo un Consigliere Regionale di opposizione ha fatto sentire la sua voce, il Teatino Mauro Febbo che abbiamo intervistato:
«E' stato deciso di spostare la sede della Direzione della Tua da Chieti a Pescara. Sappiamo che lei sta facendo opposizione a questa scelta…Quale errore è stato commesso, secondo lei?»
«Quando si discusse in Consiglio Regionale della fusione di tre società ossia Sangritana, Gtm e Arpa, pretendemmo che il cervello della società restasse a Chieti. Loro non potendo tornare in Consiglio perché sapevano che ci sarebbe stata una certa opposizione bypassarono il Consiglio e stabilirono che la sede legale restasse a Chieti, mentre la direzione della società si spostasse nell’ex sede della Gtm.
Credo che si sarebbe potuto aprire un confronto con il Sindaco di Chieti per trovare una sede in comodato d’uso perché la società prima pagava un affitto di 110.000 euro alla Regione».
«Come giudica l'attuale gestione della Tua?»
«Secondo me è molto condizionata dalle indicazioni che provengono dal Presidente D’Alfonso, il quale ha un approccio sbagliato con gli Abruzzesi perché non riesce ancora a superare il fatto di essere Presidente della Regione Abruzzo e quindi di 305 Comuni e non più il Sindaco di Pescara».
«Che cosa si potrebbe fare per recuperare la situazione ?»
«Secondo me il Sindaco Di Primio potrebbe offrire all’Arpa degli immobili a uso gratuito o lavorare insieme per cercare di capire come compensare questa grossa perdita».
« Secondo lei c’è una volontà di continuare a penalizzare, declassare la città di Chieti?»
«No, una volontà no, però secondo me qualche problema c’è e bisognerebbe aprire un confronto serio».
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