«La prima cosa da
sistemare è la società perché il Chieti ha dei debiti importanti.
Io ho fatto calcio per quarant'anni, per cui il calcio è il mio
lavoro. Questo gioco sta cambiando, io vengo a Chieti come
amministratore, la carica di presidente è un qualcosa che danno in
Federazione ma la cosa importante è che il Chieti sia dei Teatini.
Cambierà il modo di gestire la società…Vengo in una città dove
metterò in moto una macchina importante con gente importante come
Gabrielli, come il nostro vice presidente pro tempore Roberto
Valentini (ex collaboratore Lazio e Roma), l’avvocato Canuti, mio
caro amico da tempo che resterà in società. Il prossimo anno
incominceremo dalla scuola calcio, punteremo molto sul settore
giovanile per “allevare” ottimi giocatori in casa nostra. Bisogna far
innamorare di nuovo i Teatini della loro squadra di calcio, farli
venire allo stadio.
2) Ci dia qualche esclusiva....
Le dò una
chicca: cercheremo di fare una sorta di azionariato popolare in stile
Barcellona e Real Madrid. Saremo fra i primi in tal senso. Tra un
paio d’anni ci sarà l’azionariato popolare di tutte le società
perché i tifosi non possono stare al di fuori della loro squadra del
cuore…io investo sui tifosi…se riuscirò a portare il Chieti in C
i tifosi mi ricorderanno bene…io sono di passaggio ma il Chieti
deve restare ai Teatini».
3) A Chieti c’è
un’altra società che si è iscritta in promozione? Che rapporti
porterete avanti con questa società?
«Non li conosco, ma
il Chieti è uno…perché questi imprenditori non si uniscono a noi?
».
4) Ci sarà una
collaborazione con qualche altra società di serie superiore?
«Ci sono una
società di serie A e una di serie B che sto valutando, con una ho
già pressoché concluso, ma non posso dirle il nome perché sto
aspettando la lettera ufficiale».
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