Pino Di Paolo |
Oggi faciamo la conoscenza di Pino Di Paolo, giovane nuovo allenatore della Proger Chieti (33 anni) , la squadra di pallacanestro teatina che milita in A2 e che, attualmente, sta facendo gli spareggi per conservare la categoria.
Si
presenti ai tifosi teatini: Chi è Pino Di Paolo?
“Sono
Giuseppe, nato a Chieti da genitori di Chieti e cresciuto a Chieti
anche cestisticamente! È per questo che sono onorato e super
motivato di poter contribuire alla salvezza della squadra della mia
città e del mio cuore”.
Quali
sono le sue esperienze nel mondo del basket? “Ho
iniziato a Chieti ad allenare in seguito ad un infortunio con Gigi
Bonvecchio e Giorgio Salvemini e poi ho avuto la possibilità di
lavorare ad Atri, a Roseto e poi di nuovo a Chieti con il compianto
Mimmo Trivelli; successivamente, ho ricevuto l'opportunità da parte di Teramo che
era in serie A. Con loro ho passato cinque anni lavorando i primi
due col settore giovanile e gli ultimi tre nello staff della prima
squadra, inizialmente come analista video e successivamente come
assistente allenatore! Chiusa l'esperienza di Teramo, il Presidente
Di Cosmo ha fatto di tutto per riportarmi qui a Chieti e questo è il
quinto anno che sono assistente ed allenatore del Settore Giovanile
delle Furie. Sono stato anche assistente della Nazionale Under 19 ai
Mondiali in Grecia e assistente ai raduni della Nazionale Under 16.
Inoltre, da quattro anni lavoro in Africa con un progetto chiamato
“Slums Dunk” che usa la pallacanestro come strumento di
formazione sociale all'interno delle baraccopoli africane”.
A chi si ispira? “Ho
avuto tanti maestri da cui ho imparato tanto e mi preme ricordarne
soprattutto tre: Andrea Capobianco, Alessandro Ramagli e Vincenzo Di
Meglio”.
Come ci si sente a guidare la Proger
Chieti in una partita così importante? “Guidare
Chieti in questa ultima battaglia è certamente un onore, è una
grande responsabilità. Chiaramente, io sono solo un ingrediente per
cercare di raggiungere questa salvezza. La chiave sarà l'impegno e
la coesione di tutti! Giocatori, staff, società e tifosi! In questo
senso chiedo a tutti di non giudicarci per quello che è stato, ma di
essere concentrati nel guardare avanti e di supportarci anche nelle
difficoltà per provare tutti insieme a raggiungere questo
obiettivo”.
Vorresti essere come Achille con i
suoi guerrieri per vincere e salvare la A per il basket teatino? “Il
paragone con il fondatore della nostra città mi onora, ma in questo
momento non voglio essere io al centro dell'attenzione o il
protagonista, qui ed ora abbiamo bisogno di un gruppo che lotti
duramente, compatto, coeso e incoraggiato da tutta la città! La
battaglia sarà difficile e ne possiamo uscire solo insieme!”
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