Pubblichiamo il contenuto del Comunicato Stampa dello staff del film “Le Brigantesse”.
"Dopo il grande successo della prima al cinema “Arca di Spoltore (Pe), si torna in Abruzzo a Chieti.
Sabato
10 giugno 2017, con inizio alle ore 21.00, serata di gala a Palazzo
Lepri con la proiezione del film “Le Brigantesse” di Bruno Tarallo, tratto da un’idea di Gabriella Rapposelli con le musiche originali di Antonello Guetta.
Il
film vuole contribuire a ricostruire la verità storica sul fenomeno del
Brigantaggio e in particolar modo sul ruolo delle donne brigantesse in
tale contesto.
Alla presentazione del lungometraggio, oltre al regista Bruno Tarallo, ci saranno diversi componenti del Cast.
Il
film racconta la vita delle donne e delle mogli dei briganti,
personaggi storici di cui poco si conosce che sono vissuti e hanno
combattuto in un momento storico topico per la storia d’Italia
contemporanea.
La
storia del Risorgimento ha bollato per anni le brigantesse come
“drude”, puttane, assassine, ma invece erano madri, mogli amanti di
briganti, eroine passionali… a volte crudeli ma… fiere di combattere per
la propria terra e l’indipendenza del sud.
La
storia raccontata nel film si svolge nel periodo del Marzo 1861, in
Abruzzo, quando Civitella del Tronto era l’ultimo baluardo Borbonico;
Garibaldi avanzava e centinaia di migliaia di meridionali venivano
sterminati dalle truppe sabaude. Cinquantacinque donne patriote,
spogliate dei loro cari e di tutti i loro averi dall’esercito
piemontese, erano alla macchia per affiancare l’ultima resistenza
borbonica… la storia però le chiamò “brigantesse”,
Garibaldi da Marsala avanzava decisamente verso la capitale del regno, e dopo la capitolazione di Gaeta, il 13 febbraio e la caduta di Messina il 12 marzo, il 20 marzo del 1861 si giunse all’epilogo per l’inesorabile incalzare degli eventi.
Scese così il sipario sulla storia militare del regno borbonico.
Il Brigantaggio femminile fu la prima forte ribellione allo stato di soggezione delle donne meridionali dette ”napolitane” ed aderì al movimento politico/sociale di reazione alla condizione di violenza ed oppressione perpetrata contro le popolazioni meridionali.
Il lungometraggio sarà distribuito in alcune sale cinematografiche e usato per fini culturali.
Per
l’occasione, il regista Bruno Tarallo, ha voluto ricordare le vittime
dell’Hotel Rigopiano e in particolare un amico e collega di lavoro che
perse la vita insieme alla moglie in quella immane tragedia".
Nessun commento:
Posta un commento