giovedì 17 luglio 2014

IL PROF. DI GIANNANTONIO:" L' ISTITUTO DI TECNOLOGIE AVANZATE BIOMEDICHE DI CHIETI RISCHIA LA CHIUSURA"


Il Prof. Massimo Di Giannantonio
La città di Chieti ed in particolare l'Università e il policlinico "S.S.Annunziata" rischiano di perdere un'altra eccellenza che è attualmente un vanto non solo per Chieti, ma per tutta la Regione in Italia: L'Istituto di Tecnolodie Avanzate Biomediche" (ITAB).
 Tutto ciò, a causa del taglio dei soldi per la ricerca in uno Stato, quello Italiano, dove solo poco più dell'1% del Pil viene impiegato per la ricerca, a fronte di ben altre percentuali degli altri Paesi Europei ed Occidentali.
Il grido d'allarme è stato lanciato dal Prof. di Psichiatrica della Università "G.D'Annunzio", Massimo Di Giannantonio che da mesi, anche su televisioni nazionali, sta denunciando il rischio di chiusura dell'importante centro di ricerca che da lavoro a circa 250 persone tra cui alcuni dei migliori ricercatori italiani.
 L'Istituto di Tecnologie Avanzate Biomediche (ITAB) è il Centro di Ricerca gestito dalla Fondazione universitaria, dedicato allo sviluppo delle tecnologie legate alle neuroimmagini e alle applicazioni delle tecniche di imaging funzionale alle neuroscienze.
 L'Istituto è dedicato principalmente alla ricerca di base e clinica nell'ambito dell'imaging funzionale e per questo motivo la struttura è dotata di diverse tecnologie innovative, quali la Risonanza Magnetica, la Risonanza Magnetica funzionale, abbinata all'Elettroencefalografia, la Magnetoencefalografia, la Stimolazione Magnetica Transcranica a singolo, doppio impulso e ripetitiva ( anch'essa abbinata alla Elettroencefalografia), nonché di una strumentazione per teletermografia di ultima generazione per imaging dinamico che rappresentano oggi la punta più avanzata della strumentazione utilizzata nella diagnostica per immagini. Nel corso del 2010, sono stati acquisiti un Elettroencefalografo particolarmente indicato per misure su neonati, un apparecchiatura per l'imaging mediante  NIRS (Near Infrared Spectroscopy) ed un Ecocolordoppler con più software per applicazioni cardio  e vascolare 3d. Infine, nel corso del 2010 l'Istituto ha preso in gestione un tomografo a 0.2 T (Artoscan) utilizzato per la diagnostica dell'apparato osteo-articolare.
Complessivamente, l'Istituto offre al territorio un servizio di diagnostica di eccellenza mettendo a disposizione le proprie strumentazioni alle strutture sannitarie publbiche e private ( e in particolare all'Asl e al Policlinico "SS.Annunziata") sulla base di specifici accordi. A margine di tali attività, l'ITAB organizza e promuove anche corsi formativi di tipo interdisciplinare indirizzati principalmente ai ricercatori ed al personale impiegato nell'utilizzo delle sofisticate apparecchiature presenti nei laboratori.
L'Istituto, nel corso degli anni, è divenuto un importante punto di riferimento a livello locale e nazionale: nel corso del 2012 sono stati effettuati circa 7.200 esami con un fatturato totale pari a circa 1 milione 330 mila euro. Tali risultati sono stati resi possibile grazie al grande impegno che l'Istituto ha posto nella ricerca della qualità, che ha portato nel tmepo al raggiungimento di diversi primati nel campo della ricerca scientifica.
Ma, oggi, nonostante questo l'ITAB, rischierebbe la chiusura. Perché? Sentiamolo direttamente dalle parole del Prof. Massimo Di Giannantonio che ci ha concesso una intervista.






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