domenica 28 febbraio 2016

LA "MAGNA THEATE" CON I COMUNI LIMITROFI NEL FUTURO DELLA CITTA'




Pubblichiamo, qui di seguito,  un'altra lettera ricevuta in redazione, da parte di un cittadino che vuole rimanere anonimo sul futuro di Chieti.

 
"Faccio i miei complimenti a chi ha firmato la lettera contro l'isolazionismo teatino e per la rinascita del ruolo politico della città di Chieti, legato anche all'intervento del Govenatore della Regione, Luciano D'Alfonso.
 Al di là del giudizio politico che si può dare ai vari D'Alfonso, Renzi,Di Primio ecc ecc., il firmatario della missiva ha colto nel segno. 

Il problema è proprio la mentalità chiusa di parte della popolazione di Chieti. Se non si supera lo scoglio di questo inutile ego fine a se stesso, questa bella città é destinata a morire.

Il futuro di Chieti passa nel saper recitare un ruolo da protagonista di una connurbazione di circa cinquecento mila abitanti, nella parta Alta come cuore storico - culturale ed ovviamente amministrativo, e nella parte Bassa come realtà commerciale e dello svago.
Per fare questo, Chieti non deve a priori chiudersi a riccio, come un pugile suonato che si difende solo, ma lanciare una sua proposta alla vicina Pescara, diventandone il partner naturale privilegiato nella divisione dei servizi e delle funzioni, altrimenti rischia di diventare un desolato quartiere periferico di questa connurbazione urbana che dal punto di vista socio - economico è pressoché già una realtà di fatto.
E' un appello che affido al Censorino Teatino, perché chi ha il prosciutto davanti agli occhi se lo tolga e si svegli.

Mi permetto di vedere le cose con un distacco non borioso, né coinvolto dalla teatinità, ma il più possibile obiettivo per il bene che voglio a tutte le realtà abruzzesi, fra le quali Chieti, che con la sua millenaria storia, non può di certo esserne che protagonista. Deve però evolversi nella storia e non restare arroccata ad essa. 

Il mondo, nel Millennio della Globalizzazione, é sempre più piccolo, si cercano in continuazione sinergie economiche e culturali. Chieti non può scappare ancora a lungo da questa realtà o morirà.

Per salvaguardare l'identità teatina e il ruolo storico che la città di Chieti svolge in Abruzzo da oltre tre millenni (a tal punto da avere avuto il titolo di  "THEATE REGIA METROPOLIS APRUTINAE PROVINCIAE PRINCEPS"), ma proiettando il tutto verso le sfide del futuro, è necessario, in questa epoca di sinergie, accorpamenti e unioni, creare una realtà simile a quella della "Grande Pescara", tramite una unione, o meglio una federazione con i Comuni del circonadrio come Bucchianico, Ripa Teatina, Torrevecchia, San Giovanni Teatino, dalla Majella all'Adriatico che controbilanci il "polo" pescarese,con un "polo" teatino.

Processo che, però, si dovrà basare su un cambiamento di mentalità da parte di alcune fasce della popolazione teatina che fino a l'altro ieri hanno visto i centri ed i paesi della provicia come "colonie" o "agri" da cui il massimo che poteva uscirne erano i "cafoni" che venivano a vendere la verdura al mercato di Piazza Malta. Si è arrivati, ad un certo punto, addirittura, in modo sbagliato a considerare cittadini di Serie B, gli stessi abitanti dei quartieri periferici della città e dello Scalo, in seno allo stesso capoluogo teatino ! ! !

L'obbiettivo della politica locale e regionale, dovrebbe essere quello di creare una “Città Metropolitana” con due grandi poli formati intorno ai due Comuni principali delle due realtà provinciali limitrofe (Chieti e Pescara) che vada dai confini di Silvi – Pineto a Nord, fino ad  Ortona a Sud ed inoltrandosi all’interno, fino almeno ai Comuni di Alanno e Scafa.

In questo, Chieti ha un ruolo fondamentale, oserei dire vitale, e solo se uscirà dal suo sterile arroccamento che non ha nulla di identitario, storico e politico,  potrà giocarsi la carta jolly per il suo futuro, assumendosi il ruolo di co-fondatrice insieme alla città adriatica, di una connurbazione molto più grande e forte da poter lasciare ai suoi eredi.

La Magna Theate, e la federazione di essa nella Città Metropolitana che si creerà, è l’unica chance per Chieti di poter rivivere il ruolo di capitale delle istituzioni governative ed amministrative e di CAPITALE TURISTICO-CULTURALE d’Abruzzo. 

E da questo progetto, ha da guadgnarci sopratuttto il Colle Teatino, sempre più spoglio e tristemente svuotato di uffici, servizi e competenze".




Il Censorino precisa: la pubblicazione delle lettere in redazione non significa necessariamente condivisione dei contenuti delle stesse, che lo ribadiamo: rappresentano pareri e posizioni esclusivamente personali,  per cui il Censorino declina ogni responsabilità.  Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.




venerdì 26 febbraio 2016

S.O.S FRANA A PIANO VINCOLATO

Christian  ci segnala un pericolo di crollo della strada, già  parzialmente franata, a Piano Vincolato.  Smottamento che peggiora giorno dopo giorno e che , purtroppo, sicuramente aumenterà ulteriormente a causa del prossimo periodo di piogge.

Pertanto, in attesa che chi di dovere (Comune o Provincia? ) rimetta in sicurezza la strada, si prega di prestare massima attenzione nella circolazione  nella suddetta zona.


martedì 23 febbraio 2016

Chieti torna al centro della politica che conta con D'Alfonso?




Riceviamo e pubblichiamo in redazione una lettera di un nostro lettore:

Il Censorino precisa: la pubblicazione delle lettere in redazione non significa necessariamente condivisione dei contenuti delle stesse, che lo ribadiamo: rappresentano pareri e posizioni esclusivamente personali,  per cui il Censorino declina ogni responsabilità.  Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.


Cari concittadini teatini, 

come ben sappiamo la storia recente non è stata tenera con la nostra città. 

Teate ha vissuto sventure su sventure a partire dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, che hanno portato un processo di declino, economico, politico, sociale e finanche morale. 

Le sventure della nostra città hanno nomi ben precisi, fine del multipartitismo, seconda repubblica, politiche comunitarie errate e processi di globalizzazione che hanno portato via dal nostro territorio industrie, uffici e centri di ricchezza preziosi che con altrettante politiche miopi hanno preso altre strade e portato ricchezza altrove.

Innumerevole la lista di industrie e uffici chiusi o portati via perché Teate non era più al centro della rappresentanza ed equilibrio politico fra i vari territori della Regione Abruzzo.

Certo il processo di impoverimento della nostra città ha meccanismi molto più grandi di noi, meccanismi globali che si sono riflessi nell’ambito locale; ma una parte di responsabilità, cari fratelli teatini, l’abbiamo anche noi….e dobbiamo fare ammenda.

Spesso si sente dire che i mali della città, sono derivati solo dal fatto di avere quel “famoso centro rivierasco” a pochi km dallo “spazio vitale” della nostra città. 

Si trova sempre la scusa che l’esistenza di quel centro porti via risorse e ricchezza a noi e pertanto partono anatemi contro la classe politica regionale, accusandola di deviarne il corso. 

Ma, la cosa non può essere semplificata così. Non possiamo scaricare ogni responsabilità su fattori esterni. Cari fratelli teatini posso assicurarvi che molti dei nostri mali sono causa nostra, causati troppo spesso da uno pseudo identitarismo che sfocia in un campanilismo sterile e isolazionista.

Adesso basta è tempo di cambiare mentalità e canoni politici oramai datati e rivelatisi inutili, se non dannosi.

L’occasione ci si è presentata davanti, ed è stata la visita di tre grandi personalità politiche di rilievo nazionale, L’ex Presidente del Consiglio Massimo d’Alema, il Ministro dell’Interno Alfano e l’attuale capo del governo, Matteo Renzi.

Potreste obbiettare e dire, cosa ce ne importa? Cosa hanno portato di buono alla città, queste tre persone? 

La risposta è semplice, hanno riportato la centralità politica di Chieti sul palcoscenico regionale, una presenza da troppi anni oramai dimenticata.

Una presenza che nel migliore dei casi veniva dopo “la famosa città rivierasca”, veniva a latere…quasi come se non volesse comparire o dare disturbo… (ricordatevi la “corsetta” di Berlusconi su Corso Vittorio Emanuele, quando doveva fare l’endorsement per l’ex Governatore Gianni Chiodi al Palatricalle a Chieti… il risultato sui mass media nazionali fu, che passò solo quell’esercizio ginnico legato alla “famosa città rivierasca”, al posto della candidatura di Chiodi, fatto ben più sostanzioso, effettuata a Chieti).

Cari fratelli, oggi giorno dobbiamo capire che la nostra città ha un disperato bisogno di tornare ad essere “l’Atene d’Abruzzo”, vocazione che le è sempre spettata e che ha sempre esercitato, una “vocazione naturale” direi, vista la sua storia plurimillenaria.

Ma questa vocazione di ruolo di capitale politica dell’Abruzzo non può conciliarsi con uno sterile e intransigente campanilismo isolazionistico che non prevede alcun progetto di sviluppo futuro se non quello di conservare ciò  che abbiamo.

In questi giorni, abbiamo visto e sentito accuse e minacce verso il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e le personalità venute a Chieti.

Un’azione denigratoria che non porta nulla di buono che  va a danneggiare quel lavoro di promozione della città che è stato fatto.

Parliamoci francamente, al di la delle posizioni o appartenenze politiche, possiamo buttare via o rinnegare queste visite alla città di Chieti e tutto il valore aggiunto di promozione delle sue peculiarità, anche industriali, che sono state fatte?

Io credo di no e altrettanto credo fermamente che vada condannato chi si scaglia contro queste visite e contro chi le ha fatte venire nella nostra città, senza proporre qualcosa di concreto.

Basta  offese a chi viene ad omaggiare il nostro centro.

Vi ricordate la “famosa cartina geografica” di gaspariana memoria? Abbiamo bisogno ancora di essere cancellati per altri trent’anni dall’atlante politico regionale e soprattutto nazionale? 

Non ci è bastato il supplizio di anonimato che ha regnato su Chieti in questi anni?

Cari fratelli, questo è un appello accorato che vi faccio, un appello che mi esce dal cuore, per favore diciamo basta alla follia isolazionista che ha governato la mente di alcuni nostri concittadini e per una volta apprezziamo quello che ci è stato dato.

Apprezziamo il lavoro del Governatore Luciano D’Alfonso, apprezziamo il sottile lavorio di tessitura degli incontri politici fatti da lui ed in strettissima alleanza con il nostro Arcivescovo Bruno Forte; un lavorio di sinergie per portare queste personalità a Chieti che vede anche l’opera del nostro Sindaco Umberto di Primio.

Diciamo basta all’isolamento e capiamo che questo può essere un momento per rilanciare la nostra città, le nostre aziende e poter riprogettare il nostro futuro, senza avere l’ossessione del campanile.

Vi faccio notare che tra l’altro queste personalità non si sono nemmeno affacciate alla “famosa città rivierasca” e che per una volta Chieti ha saputo e potuto dimostrare le sue eccellenze.

Facciamo gioco di squadra ed esaltiamo le nostre perle produttive, senza farci dilaniare dai tipici sentimenti di odio da guerra civile che ci contraddistinguono.

Adesso che Chieti sta uscendo dall’anonimato, sfruttiamo questa occasione…e cerchiamo di non sparire per altri trent'anni dalla cartina geografica.

Lettera Firmata

lunedì 22 febbraio 2016

L'ASSESSORE DI BIASE, SULL'INSEDIAMENTO COMMERCIALE IN VIA MASCI

 L'Assessore al Commercio, Carla Di Biase

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'UFFICIO STAMPA DEL COMUNE, IL COMUNICATO DAL TITOLO "Insediamento Commerciale in Via Masci"


L'impegno dell’Amministrazione Di Primio sarà quello di evitare che una previsione urbanistica di sviluppo multifunzionale di una parte del territorio possa essere utilizzata impropriamente per mascherare “un ennesimo centro commerciale di grande superficie che costituisca l'ennesima cattedrale nel deserto” a discapito di tutto il tessuto imprenditoriale circostante, degli obiettivi di sviluppo armonico del territorio e dell'equilibrio tra tutela della libera concorrenza e dei diritti dei consumatori. I principi di riferimento sono indicati nelle normative nazionali, regionali e comunali”. E’ quanto afferma l’Assessore al Commercio, Carla Di Biase.

«Non risultano ancora depositate agli atti del Comune, in particolare dell'Assessorato al Commercio – ha affermato l’Assessore Di Biase - domande per l’apertura di insediamenti commerciali nella zona di Via Masci. Pertanto, al momento, non si conoscono con esattezza né la superficie commerciale da considerarsi, né le tipologie e l'articolazione delle stesse.

Da quanto è dato sapere, si tratterebbe di un nuovo insediamento di tipo misto (residenziale, direzionale e commerciale) derivante da un Accordo di Programma risalente al 2008 e, quindi, la contestualità dell'istruttoria dei procedimenti di autorizzazione alla realizzazione edilizia e dell'autorizzazione commerciale, dovrà essere assicurata per legge mediante il conferimento dell'istanza allo Sportello Unico delle Attività Produttive.

L'esame dell'istanza dovrà avere come riferimento la L.R. 11/2008 - norme regionali per il commercio - ed il vigente Piano Commerciale Comunale, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 782 del 6 agosto 2009, strumento, quest'ultimo, che determina con chiarezza i riferimenti urbanistici per la verifica della compatibilità degli insediamenti e gli elementi di definizione delle varie tipologie di insediamento ai fini delle conseguenti procedure.

In particolare, obiettivo dell'Assessorato al Commercio sarà quello di assicurare il corretto inquadramento tipologico, territoriale e funzionale degli interventi di carattere commerciale al fine di definirne le relative procedure autorizzative.»

domenica 21 febbraio 2016

ASCOM ABRUZZO: "TROPPI CENTRI COMMERCIALI STRANGOLERANNO LA PICCOLA DISTRIBUZIONE"





Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dal titolo "S.O.S. COMMERCIO AL DETTAGLIO: TROPPI CENTRI COMMERCIALI STRANGOLERANNO LA PICCOLA DISTRIBUZIONE"

L'economia di Chieti è a rischio, per via dell'apertura di nuovi centri commerciali nelle zone limitrofe della città. Il centro storico di Chieti, con l'ergersi di nuove strutture commerciali vedrà portarsi via una grossa fetta di utenza che invece di acquistare nei negozi del centro sarà invogliata a farlo in aree esterne alla città. I lavori sono già iniziati da giorni per una mega struttura alle porte di Chieti in Via Masci e allo Scalo, in Via Pescara con la trasformazione del capannone di proprietà delle Poste. L'iniziativa, ha ricevuto il via libera del Consiglio comunale all'inizio del primo mandato del Sindaco Di Primio e sarebbero solo gli ultimi in ordine cronologico dei centri commerciali nella zona.
Chieti e la Val Pescara sono il territorio abruzzese con la più alta presenza di giganti commerciali di questo genere, in una Regione che come concentrazione di mega strutture commerciali non ha eguali in Italia. Infatti, secondo recenti studi, ogni mille abruzzesi ci sarebbero 205,45 metri quadrati di centri commerciali, a fronte dei 179,6 della seconda regione a più alta concentrazione, la Lombardia. Tra l'altro, la beffa, è che, benché esiste una moratoria regionale contro la costruzione dei nuovi centri commerciali, sotto un certo standard di grandezza, si può benissimo continuare a farlo. In Via Masci, alle porte della città verso Francavilla, nascerà il Parco Commerciale e direzionale "La Fornace", costruito da Chiavaroli Costruzioni di Montesilvano. Il progetto, prevedrebbe, oltre il centro commerciale, tre lotti residenziali, un ampio parcheggio e un'area destinata a verde pubblico. L'intervento edilizio sarà su due piani.
A pian terreno ci saranno 2.167 metri quadri di area commerciale e 810 di area direzionale, per un totale di 2.977 mq. Al primo piano è previsto un parcheggio sopraelevato, un'area commerciale di 1.477 metri quadri, una direzionale di 238 metri quadri, per un totale di 1.715 metri quadri.
Stessa riqualificazione commerciale, avrà il vecchio palazzo delle Poste, ora ristrutturato in Via Pescara, nel cuore di Chieti Scalo, dando un colpo mortale anche alla distribuzione al dettaglio della parte bassa della città che risente soprattutto dell'influenza di Megalò. Una situazione, quindi, che darà probabilmente il colpo di grazia ai negozi cittadini, soprattutto del centro storico, ma anche dello Scalo, dove le attività commerciali sono già state duramente provate dall'apertura del Megalò e questo con la responsabilità della politica che continua a essere, soprattutto con questa ultima amministrazione, non si sa il perché, non si sa come, molto sensibile all'apertura dei centri commerciali.
Pertanto, per reagire a questa situazione che rischia di strangolare il piccolo commercio, proponiamo una tavola rotonda a cui prendano parte commercianti e residenti, in cui venga valutata l'organizzazione di un ciclo di eventi volti all'afflusso di utenti nel centro storico teatino e nelle principali arterie di Chieti Scalo, al fine di valorizzare le attività di queste aree della città che, in questo modo, non morirebbero e risentirebbero meno dei danni provocati dall'apertura di nuove strutture commerciali.

ASCOM ABRUZZO


sabato 20 febbraio 2016

LA SICUREZZA STRADALE PRIMA DI TUTTO!




Cari lettori, oggi ci giunge un accorato appello di una nostra lettrice sulla viabilità e la sicurezza stradale.
Ci segnalano un pericoloso fatto avvenuto sulla strada a scorrimento veloce che collega la parte alta della città allo Scalo ed al casello autostradale sulla A25, ovvero sulla strada provinciale SP223.
Il fatto in questione racconta come un'auto, una Lancia Y, abbia effettuato una svolta ad "U" pericolosissima e non permessa dal Codice della Strada, su una strada a scorrimento veloce dove la velocità varia fra i 70 ed i 90 Km/h, nei pressi dello svincolo per Chieti Alta.
Una manovra, che come ci raccontano  avrebbe potuto provocare tragiche conseguenze e che ha messo in pericolo la sicurezza del nostro amico, che procedeva in senso contrario.
Inoltre, il conducente della macchina in questione ha anche risposto prepotentemente alle proteste della nostra lettrice.
Ora, alla luce dell'incidente che ha coinvolto la ragazza 24enne di Moscufo, morta nei pressi dell'ingresso all'Asse Attrezzato, vicino alle rampe di immissione al casello autostradale della A25, una riflessione urge sullo stato di salute dei sistemi di sicurezza e della vigilanza sulle nostre strade.
Come ci suggerisce, nella lettera di segnalazione inviataci, l'Ente Provinciale che è titolare per la stragrande maggioranza della sicurezza e manutenzione delle strade, dove è quando si tratta di installare dispositivi di dissuasione e sicurezza sulle strade si sua competenza?
La questione è gravosa e pregna di problematiche, troppo spesso gli enti di prossimità che gestiscono le strade si limitano a una velata vigilanza ed al posizionamento di strumenti sanzionatori (vedi autovelox) per battere cassa, ma che poco fanno o risolvono le problematiche relative alla sicurezza degli automobilisti ed alla prevenzione di comportamenti illeciti sulle arterie di comunicazione.
Con questa riflessione, cari amici vogliamo spronare tutta la cittadinanza a promuovere un dibattito pubblico presso gli enti di riferimento, per far intervenire le istituzioni a salvaguardia della sicurezza stradale dei cittadini.
Il bollettino delle morti sulle strade italiane ogni anno assomiglia sempre più ad un bollettino di guerra...
Articolo del Vice-direttore Daniele Ciacci.

mercoledì 17 febbraio 2016

ESAMI DI ABILITAZIONE PER GUIDA TURISTICA E PER ACCOMPAGNATORE TURISTICO

                                    Nella foto, le montagne che sovrastano Passo San Leonardo (Foto Abruzzo Tourism: bed, food and drink)
 


Alla luce della normativa entrata in vigore nel maggio 2015, che ha modificato la Legge Regionale 14 luglio 1987, n. 39, attualmente per esercitare la professione di guida e accompagnatore turistico è necessario sostenere un esame abilitante che deve essere organizzato dalla “struttura regionale competente” (v. art. 38).
La Regione Abruzzo per il momento non ha emesso alcun bando, pertanto se anche tu sei interessato/a a sostenere l'esame ti invitiamo a contattarci per aderire alla nostra raccolta firme finalizzata a richiamare l'attenzione dell'istituzione su questo tema.
Per info e adesioni: abilitazioneguideabruzzo@gmail.com
(Maria Di Iorio, Virginia Marrone)

Per approfondimenti:
http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/1987/lr87039.htm#_ftn13

martedì 16 febbraio 2016

EMANUELE CAVALLUCCI, L’UNICO PUGILE PROFESSIONISTA DI CHIETI, COMBATTERA' IN CITTA' A MARZO




 Emanuele Cavallucci

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'addetto stampa Piero Vittoria:

Chieti Emanuele Cavallucci è l’unico pugile professionista teatino da oltre tre anni:
2 vittorie (una per ko) ed 1 pareggio finora il suo cammino nel mondo professionistico della boxe come welter. Classe 1988, i suoi esordi pugilistici risalgono a quando aveva 16 anni.

Mio fratello maggiore mi portò in una palestra - esordisce il giovane boxeur - perché vedeva le mie giornate erano abbastanza vuote: non amavo lo studio, non ero un quindicenne modello. In palestra dunque per essere inquadrato ed apprendere la disciplina. Col tempo fu chiaro che ero portato per lo sport. In realtà iniziai allora dalle arti marziali, dal sanda per la precisione, ma già si notava la mia attitudine al picchiare coi pugni. Il mio attuale allenatore Diodato mi vide combattere e mi contattò dicendomi che ero più bravo con le mani che non con le gambe nel picchiare e dunque passai alla boxe. Avevo 16 anni”.

Danilo Diodato, uno che ha avvicinato tanti giovani alla boxe grazie all’impegno e all’amore nel praticare questo sport, affianca ancora oggi Emanuele Cavallucci che da ragazzino lo vedeva come un modello da seguire e del quale seguire le orme:
A quei tempi il mio idolo era proprio lui, il mio insegnante: sognavo di diventare come lui che era seguitissimo dalla gente”.

Cavallucci, prima di diventare professionista, ha avuto un buon cammino fra i dilettanti come superwelter: 64 incontri (40 vittorie, delle quali 2 per ko, 16 sconfitte e 8 pareggi), tre titoli di Campione del Centro Italia e tre convocazioni per il Torneo “Guanto d’Oro d’italia” (competizione nella quale chiamano solo gli otto migliori pugili di ogni categoria), tre volte premiato dal Coni come sportivo teatino dell’anno.

A marzo coronerà il sogno di combattere nella sua Chieti da Professionista e chiamerà a raccolta per l’occasione tutti gli amici e gli sportivi della città che lo vorranno idealmente abbracciare ed incoraggiare durante il combattimento.
Non c’è ancora la data precisa dell’evento, ma sarà comunicata a breve.

Sarà un grande evento organizzato nei minimi dettagli – spiega Emanuele Cavallucci - una vera e propria rassegna fra i migliori pugili e quelli di un’altra regione ancora da scegliere.
Combatterò io nel match finale: non ci sarà un titolo in palio, ma servirà per scalare la graduatoria, essere fra i primi del ranking e coltivare sempre più la mia ambizione di andare magari presto a combattere per il titolo d’Italia.
Vorrei che il pubblico accorra numeroso ad incitarmi al mio prossimo incontro a Chieti.
Quando combatto di solito si dice che ci sia sempre spettacolo. Per i ragazzi più giovani sarà un’occasione per avvicinarsi al mondo della boxe: potranno vedere che non è solo fare a pugni, ma uno sport dove regnano il rispetto, la disciplina, i sacrifici e c’è tanta preparazione dietro un combattimento. Io sognavo di essere incitato da una folla di gente che gridava il mio nome ed ora sarà così nella mia Chieti: mi auguro che un giorno possa accadere la stessa cosa a qualche ragazzo che verrà a vedermi”.

Piero Vittoria

CASA POUND DENUNCIA LA MORTE DEL COMMERCIO CITTADINO STRANGOLATO DAI CENTRI COMMERCIALI




Lunedi 16 febbraio 2016, è andata in scena la protesta di Casa Pound Chieti, insieme ai commercianti del centro storico cittadino, contro l'apertura di nuovi centri commerciali nel territorio comunale teatino che potrebbero strangolare ancora di più. il già asfittico business dei commercianti teatini.

I militanti di Casa Pound Chieti, hanno attaccato gli striscioni fuori dai centri commerciali Megalo' e Centauro, piu' un terzo davanti al Comune. Inoltre hanno affisso volantini in tutti i negozi del centro storico.

 Qui di seguito, il comunicato inviatoci dal Responsabile Cittadino di Casa Pound Francesco La Penna:

 "Centro Commerciale cappio della nostra Città"; questo il testo degli striscioni e dei volantini affissi nella notte da CasaPound Chieti per denunciare la morte prossima del commercio teatino a seguito dell'annunciata apertura di 4 nuovi centri commerciali nei dintorni della Città.
“Con questa azione abbiamo voluto portare all’attenzione della cittadinanza la totale miopia della giunta Di Primio che, in questo modo, condanna a morte certa il commercio cittadino – afferma in una nota Francesco Lapenna, responsabile di CasaPound Italia per la città di Chieti - Presto i nostri commercianti del centro cittadino così come dello Scalo, già stremati dalla pressione delle altissime imposte e dalla concorrenza dei centri commerciali già esistenti, si troveranno a dover affrontare inermi l'apertura di 4 nuovi ipermercati nei dintorni della Città. Il risultato di questa scellerata politica commerciale è facilmente prevedibile: in Città sarà il deserto e il flusso degli acquisti sarà interamente proiettato verso l'esterno, condannando a morte le attività che ancora resistono nel territorio comunale. Ci chiediamo come sia possibile che la politica locale non si interessi a questa evidente e drammatica situazione”.
“E’ necessaria – prosegue Lapenna - una immediata inversione di rotta per evitare altre chiusure e le conseguenti ripercussioni sul tessuto economico e sociale cittadino, già provato da anni di crisi. Chiediamo quindi immediati provvedimenti per l’abbattimento delle imposte comunali per tutte le attività commerciali e l’apertura di una tavola rotonda con commercianti e residenti per valutare attentamente un calendario di eventi al fine di incentivare l’afflusso di persone in Città e la conseguente valorizzazione dell'offerta commerciale cittadina."
"CasaPound Chieti - conclude Lapenna - sarà sempre in prima linea in questa battaglia, pronta a far sentire la propria voce e quella di tutti i commercianti; e, come sempre, ad essere nei fatti e non solo a parole  Scudo e Spada di questa Città e dei suoi cittadini. Questa azione segna solamente l'inizio di un percorso di tutela dei commercianti che porteremo avanti ininterrottamente nei prossimi mesi, e molto presto riporteremo l'attenzione su questa problematica attraverso nuove iniziative. Non staremo certo a guardare con le mani in mano la nostra città morire. Daremo battaglia fino all'ultimo, potete starne certi."
Saluti Lapenna Francesco
(resp. Cittadino CasaPound Italia Chieti)

CI SARA' UNA NUOVA "PRIMAVERA" PER LA CASINA DEI TIGLI?

La Casina dei Tigli alla Villa Comunale di Chieti



 Chieti ed il suo centro storico perdono un altro baluardo della sua storia cittadina, La Casina dei Tigli alla Villa Comunale.
Un vero e proprio pezzo di storia di Chieti che chiude.... la domanda è: definitivamente?
La risposta è incerta ed il mistero si infittisce.
Sul web si sono rincorse varie voci, soprattutto sui gruppi di Facebook. Tra allarmismi vari, giudizi negativi e anatemi, permane il dubbio se si debba dire definitivamente addio alla Casina dei Tigli ed ai suoi piacevoli momenti di ristoro all'ombra degli alberi della lussureggiante Villa Comunale.
La storia del più famoso ritrovo (...soprattutto per i giovani) di Chieti è travagliata, dopo i fulgenti anni della Chieti d'oro si è ritrovata sempre più in cattive acque. La gestione attuale della Fam. Aceto sembrava aver ridato slancio ad una attività che pareva avviata al declino, ma a quanto pare anch'essa si è arresa.
Tuttavia una speranza si intravede all'orizzonte, un nuovo gestore si affaccia alla gestione del locale più "In" di Teate.
I titolari del ristorante "Casa d'Angelo" di Fara Filiorum Petri hanno deciso di investire nella riqualificazione e ristrutturazione del locale, che, forse, riaprirà i battenti nel mese di Aprile.
Forti sono le polemiche sul fronte politico, fra battibecchi vari le varie forze politiche in seno al consiglio comunale si sono accusate di cattiva politica e addirittura di "scollamento" fra le istituzioni comunali e gli imprenditori commerciali della città.
La situazione è ancor più tesa da quando si è avuta notizia dell'apertura dei nuovi centri commerciali, addirittura in pieno centro storico.
Situazione che non va ad alleggerire, ma semmai ad aggravare una già difficilissima situazione dei commercianti del centro storico, che da anni vedono soffrire i loro già magri incassi.
Di certo la situazione non è delle più belle, fra nuovi colossi commerciali che sorgono al posto di antiche e storiche attività, un centro storico che si svuota sempre più, ed una incapacità di reagire coalizzando le forze produttive e commerciali del centro cittadino, costituendo un soggetto unico commerciale capace di dialogare con le istituzioni pubbliche e attrarre persone per le vie del centro, la vicenda della Casina dei Tigli assume i connotati più di un triste letargo che di una nuova rinascita.

Articolo del Vice direttore Daniele Ciacci

lunedì 15 febbraio 2016

NASCE ALTERNATIVA LIBERA ABRUZZO: MARTEDI 16 FEBBRAIO LA PRESENTAZIONE





Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

 
Perché c’è l’Italia da cambiare, perché c’è l’Abruzzo da cambiare.
È con questo obiettivo che martedì 16 febbraio 2016, dalle ore 10:00 presso il Palazzo della Sirena di Francavilla al Mare (CH) in viale Nettuno, Alternativa Libera Abruzzo presenterà strutture organizzative, uomini, proposte e programmi politici per la nostra regione.
Alla conferenza stampa della prima associazione regionale a costituirsi su scala nazionale parteciperanno anche i deputati Marco Baldassarre, membro della Commissione Lavoro, e Tancredi Turco, membro della Commissione Giustizia.
Al termine della presentazione, i parlamentari incontreranno gli attivisti presenti sul territorio e, nel primo pomeriggio, effettueranno un sopralluogo presso l’Interporto Merci di Manoppello Scalo (PE).
Saranno presenti, inoltre, tutti i presidenti delle associazioni locali. Infatti, Alternativa Libera Abruzzo può contare sulle forze provenienti dei gruppi che si sono formati su tutto il territorio regionale: dalle grandi realtà di Pescara e Chieti, sino all’esperienza intrapresa dagli associati nel comune di Acciano (AQ).
Uguaglianza, trasparenza e condivisione sono solo tre dei cardini sui quali si basano le fondamenta del programma di Alternativa Libera Abruzzo. Grande risalto verrà dato alla democrazia circolare, struttura che assicura livelli paritari d’informazione ed operatività dal singolo iscritto ai parlamentari: una democrazia partecipativa senza capi né padroni. Ogni iscritto, inoltre, ad Alternativa Libera ha la possibilità di coordinarsi su Sinapsi, la piattaforma web utilizzata da tutte le associazioni presenti sul territorio nazionale per condividere ogni attività.

sabato 13 febbraio 2016

THALES ITALIA SPA CHIETI : LA PROTESTA PER IL LAVORO, LA DIGNITA' E IL FUTURO

 E' ormai pressoché certo che la Thales Italia SpA di Chieti, eccellenza abruzzese e non solo, sta per chiudere i battenti nella sede teatina di Via Enrico Mattei. La brutta notizia è stata comunicata ai rappresentanti sindacali mercoledì 10 febbraio 2016, durante il tavolo sindacale presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

E dal 12 febbraio, i lavoratori hanno iniziato uno sciopero di protesta ad oltranza presso lo stabilimento di Chieti Scalo.

Lo sciopero con presidio tenutosi in via Enrico Mattei, davanti ai cancelli dell'azienda ha riscosso la totale adesione delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento teatino, fornendo una risposta determinata e unitaria di assoluta contrarietà alle decisioni comunicate dall’Azienda nell' ultimo incontro al MiSE.

A tal proposito,abbiamo sentito il Sindacalista Simone Di Nisio della FIOM - CGIL che ci ha spiegato gli ultimi sviluppi della vicenda che si prospetta drammatica: "nel meeting del 10 febbraio scorso, il management italiano ha annunciato l’avvenuta apertura della procedura di cessione del ramo d’azienda Starmille, delegittimando di fatto l’autorevolezza della discussione sull’argomento tenuta al tavolo istituzionale da già due incontri, e cosa ancora più grave ha annunciato che il Gruppo ha deciso di terminare ogni attività nell’area di business Radio Communication Product (RCP), settore in cui lo stabilimento teatino è, con i suoi 40 anni di esperienza, centro di eccellenza di fama internazionale".
 
"Quest’ultima notizia - ha commentato continuato il Di Nisio -  è giunta come un fulmine a ciel sereno, considerando che l’impegno messo in campo da istituzioni locali e centrali aveva ottenuto la predisposizione di risorse necessarie per lo sviluppo del core business legato alla Guerra Elettronica, impegno richiesto dalla stessa azienda affinché il business da loro identificato come principale futura attività di RCP, trovasse delle condizioni favorevoli di mercato in ambito domestico"

A sostegno dell’iniziativa di lotta delle Lavoratrici e dei Lavoratori, "sono intervenuti l’On. Lolli, Vice Presidente della Regione Abruzzo, rappresentanti delle istituzioni locali e le OO.SS. FIOM e UILM, in particolare Labbrozzi e Potetti rispettivamente segretario provinciale e nazionale della FIOM, Nunziato territoriale della UILM".

"Sebbene lo stato di agitazione sia stato proclamato da ormai più di un anno fa - ha concluso Simone Di Nisio -  possiamo affermare che il livello del conflitto sia stato innalzato e che comincia una nuova fase, in cui con il sostegno di OO.SS ed Istituzioni locali, regionali e nazionali, le Lavoratrici ed i Lavoratori del sito Thales di Chieti arriveranno fino al quartier generale a Parigi, prima di perdere il lavoro e far cancellare un pezzo di storia del tessuto industriale teatino"

Ecco quale dovrebbe essere il destino dei lavoratori della Thales:

Il reparto Starmille, 20 persone, sarà ceduto ad una newco, nata il 20 dicembre scorso e operativa dal 1° aprile, attualmente posseduta solo da Thales Italia, ma che in seguito sarà per metà della società malese Sapura che dovrebbe garantire almeno 3 anni di operatività.

-  Le 70 persone del reparto Rcp, saranno messe in mobilità con modalità e tempi ancora da chiarire.

- Per gli 8 del reparto NIS, che si occupano della manutenzione delle reti del Ministero della Difesa, il destino è incerto, fra il trasferimento in Toscana, nella sede centrale di Firenze, o il licenziamento.

giovedì 11 febbraio 2016

SUPINO: PERCHE' LA ASL NON PAGA LA COOP AZZURRA PER I SERVIZI CHE SVOLGE?



 Foto tratta da Il Centro

 Abbiamo sentito telefonicamente il Presidente della Cooperativa Azzurra, Pietro Supino, a cui è affidato il Servizio Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) della Asl di Chieti, per farci spiegare i motivi per cui sono "scesi sul piede di guerra" contro l'Azienda Sanitaria.

La Cooperativa Sociale Azzurra si è costituita in data 3 marzo 1995 e dal 1996 è affidataria del servizio A.D.I. ( Assistenza Domiciliare Integrata) della A.L.S. di Chieti, "servizio - ci dice il Presidente Supino -  oggetto di decine e decine di proroghe con tariffe bloccate da novembre 2002 (euro 19,11)".

Occupa attualmente 170 dipendenti Soci Lavoratori, ed è ora "scesa sul piede di guerra", a causa di quella che il loro Presidente, Pietro Supino, definisce "una cronica ed inspiegabile mancanza, da parte della ASL di Chieti, nell'onorare il pagamento delle fatture relative a prestazioni effettuate negli anni pregressi".

La Cooperativa Azzurra, infatti, vanterebbe "crediti per oltre 3 milioni di euro, riguardanti anche fatture datate 2011".  Tale situazione rischierebbe di "condurre la Cooperativa stessa al collasso finanziario, poiché non appare più sostenibile il ricorso a finanziamenti onerosi per coprire i ritardi e le inadempienze della ASL", crediti che sarebbero stati concessi da Banca Prossima ( con firma di garanzia del Presidente Pietro Supino), per far fronte "ai debiti creati dal mancato pagamento delle prestazioni fornite" e di "tutti i connessi allo svolgimento dei servizi" (come ad esempio INPS, INAIL, IRPEF, IRAP) non riuscirebbe più a coprire "i richiamati vuoti causati dal sistemico inadempimento della ASL."

"Il non assumere provvedimenti amministrativi "ordinari" - sostiene il Presidente della Cooperativa Azzurra Pietro Supino - che evitino il determinarsi della situazione di morosità, può favorire, "altre" società, ditte, cooperative che ricevono trattamenti diversi".

 " I Soci Lavoratori della Coop. Azzurra" vanterebbero "crediti per stipendi maturati, da oltre 3 mesi oltre 13° mensilità".

A tal proposito, ha dichiarato Pietro Supino "ogni forma di "sollecitazione" si rivela inutile e dispendiosa. E nemmeno le ingiunzioni emesse dal Tribunale di Chieti hanno indotto la ASL a mutare atteggiamento. Infatti - ha precisato Supino - al di là delle opposizioni giudiziarie promosse dalla stessa, in luogo di procedere ai pagamenti, informalmente, di contro riconoscono contrariamente a quanto sostenuto in Tribunale che i ritardi nei pagamenti ci sono, ma non pagano lo stesso se non formulando vane promesse che di certo non suppliscono il salario e lo stipendio da erogare ai soci - lavoratori".

"La A.L.S. peraltro - ha continuato Il Presidente della Azzurra -  in luogo di non richiedere prestazioni che non paga o non paga puntualmente, continua ad ignorare e calpestare la Dignità e la Professionalità dei nostri soci che, quotidianamente 24 ore su 24, con spirito di abnegazine e sforzi personali, forniscono servizi indispensabili a oltre 850 utenti sull'intero territorio della A.S.L. di Cheiti".

Pertanto, sostiene Pietro Supino " riteniamo assolutamente imprescindibile che la comunità intera ed in particolare tutti gli assistiti, vengano a conoscenza della situazione della A.S.L. Lanciano - Vasto - Chieti inserita in un contesto "Sanitario Regionale" che non manca, quotidianamente, di far parlare di sé per "Efficacia ed Economicità".  

"La salvaguardia dei posti di lavoro della nostra cooperativa ed il servizio pubblico prestato con Puntualità e Professionalità ai tantissimi utenti  - ha concluso il Presidente Supino - non possono essere messi a rischio per le richiamate inadempienze".


mercoledì 10 febbraio 2016

Viale Abruzzo: degrado urbano nonostante la recente riqualificazione.

Nonostante siano stati ultimati solo da alcuni mesi, i lavori pubblici di riqualificazione nel secondo tratto di Viale Abruzzo, già  ci sono problemi di degrado urbano nella importante arteria commerciale cittadina.

A tal proposito, Massimiliano ci manda una serie di foto, tra cui quella del manto stradale che è  già  deteriorato, a tal punto che sotto al nuovo, si intravede il vecchio asfalto.

Inoltre, le passerelle per non vedenti sono già  degradate e gli spigoli degli scivoli dei marciapiedi per diversamente abili sono aguzzi e vivi, con potenziale pericolo in caso di cadulta.

Le immagini sono state scattate nella zona nei pressi dell'Armeria Ares.

Ma, le problematiche non finiscono qui,  infatti, c'è da circa un mese una perdita d'acqua sotto l'asfalto nei pressi del gommista Iuliani.

Tutte problematiche su  cui urge intervenire il prima possibile.

Galleria Fotografica:










"L'ALTRA CHIETI" SUL RESPINGIMENTO DELL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO COMUNALE DELLE UNIONI CIVILI





COMUNICATO STAMPA MOZIONE ISTITUZIONE REGISTRO COMUNALE DELLE UNIONI CIVILI.
.....la maggioranza di centro destra ha respinto compatta la nostra mozione per l’istituzione del registro comunale delle unioni civili. Un’altra occasione persa per Chieti.
Purtroppo, questa mozione è stata utilizzata solo mediaticamente da un sindaco che ha puntato il dito contro le coppie omosessuali, senza aver alcun timore di definirsi addirittura omofobo sui social.
La maggioranza non ha valutato in alcun modo l’opportunità che si presentava al Comune di offrire servizi e garantire una tutela non solo a tante coppie omosessuali ma anche, e soprattutto, come dimostrato dai dati statistici presentati dai Comuni che hanno istituito il citato registro, dalle coppie eterosessuali che vogliono vedersi riconosciuti pari diritti anche se al di fuori del matrimonio.
Non era null’altro che un atto di civiltà, si sarebbe trattato di tutelare alcune coppie teatine, garantendogli diritti e servizi con un impatto pressoché nullo per le casse del Comune. Un Comune il nostro, che nel non far nulla per migliorare i servizi alla cittadinanza, si permette anche di non riconoscergli diritti.
Chieti rimane indietro innanzitutto rispetto ad ogni qualsivoglia valore di inclusione sociale, rimanendo cieca anche alle richieste dei propri cittadini, ma anche rispetto ad altri comuni abruzzesi. Evidentemente, le coppie non sposate teatine dovranno spostarsi verso questi comuni vicini. La scelta di questo centro destra non fa bene a Chieti, anzi legittima solo il turismo sociale e la conseguente fuga dalla nostra amata città.

Alessandro Fortuna, Presidente de L'Altra Chieti